Internet in mano ai barbari

Me lo ricordo perchè andai al corso per imparare a usare il computer. Il mio medico mi disse: “Lei è anziano, quando potrà uscire poco di casa, internet le farà compagnia, la rilasserà”. Adesso che ho il fegato a pezzi e l’orchite cronica vorrei tornare da quel medico e fargli vedere la roba che gira sui social. Roba cattiva, che ti fa venire il cimurro, sul serio. Si parte dal tipo che scrive sui gruppi di quartiere per lamentarsi del fatto che tagliano l’erba nei giardini sotto casa sua di domenica e lui vuole dormire! Ma come, c****, a Roma non raccolgono nemmeno la monnezza e tu, a Milano, dici: “Questo Comune non è il mio Comune” perchè ti falciano il prato? Lasciamo perdere sintassi e ortografia, senza contare che grammatica l’è morta. Ma poi vogliamo parlare del razzismo? Piccoli politichini locali di bassa lega che pubblicano notizie del tipo “Bambina inglese cristiana convertita a forza dopo l’affidamento a una famiglia musulmana”, poi emerge che si tratta di una bufala, che la notizia non ha alcun riscontro, e pensate che il politichino ne dia notizia? Giammai. Come si fa a cancellare post così succulenti, con la foto della Boldrini, sotto la quale persone orribili inseriscono commenti del tipo: “Fornire l’indirizzo esatto di queste femmine, perché non sono donne, al branco di stupratori non sarebbe male no?” Ecco, adesso prima di aprire il pc devo prendermi un calmante, così non mi prende il desiderio di farmi brillare a vedere il fascismo impunito sui social, il precipitare della nostra società in un baratro di becerità e di ignoranza. Va beh, sono vecchio, posso sempre smettere di prendere i farmaci e sperare in una morte pietosa prima di vedere l’Italia nata dalla Resistenza finire in mano ai barbari.