Sindaco da un anno, Sala spiega cosa ha fatto sinora per le periferie, gli scali ferroviari, le metropolitane

In questa nostra intervista il sindaco Giuseppe Sala, a un anno dalle sua elezione, fa il punto del lavoro della sua Giunta sui principali problemi della città di Milano: il lavoro, soprattutto giovanile, le periferie, le case popolari, gli scali ferroviari, le metropolitane, il decentramento.

Sindaco Giuseppe Sala, a distanza di poco più di un anno tracciamo un primo bilancio del suo mandato amministrativo. Su quali tematiche è particolarmente soddisfatto del lavoro svolto e dove invece avrebbe voluto fare o di più o meglio?
Sono molto soddisfatto del lavoro fatto in questo primo anno dalla mia Giunta. Stiamo andando nella giusta direzione, ossia quella di una Milano sempre più robusta, solidale e internazionale, con una visione di lungo periodo. Nel 2016 la nostra città ha registrato un tasso di occupazione del 68,4% (rispetto al 57.2% dell’Italia): 2 milanesi su 3 hanno un lavoro. E il tasso di disoccupazione è sceso tra il 2015 e il 2016 dall’8,4% al 7,5%. Dopo 4 anni è tornato positivo il trend che riguarda i giovani. Sono circa 9mila in più i giovani occupati con età compresa tra i 15 e i 29 anni. Per il 2017 abbiamo investito circa 35 milioni di euro nel welfare. E i dati del turismo dei primi 6 mesi dell’anno (+ 13% rispetto allo stesso periodo del 2016) rispondono in maniera chiara all’ambizione di una Milano che ha riscoperto la propria dimensione internazionale su ogni fronte: cultura, arte, eventi, sport… Milano ha un forte potenziale e sta dimostrando di saperlo mettere a frutto, proponendosi come sede per importanti appuntamenti e istituzioni: penso alla candidatura a ospitare la sessione del Cio (Comitato Olimpico Internazionale, ndr) nel 2019 così come alla partita per l’Agenzia Europea del Farmaco, per la quale insieme al Governo e alla Regione abbiamo presentato un dossier davvero competitivo. Su che cosa bisogna intensificare l’azione dell’Amministrazione? Credo che la sicurezza sia il punto principale, visto il particolare periodo che stiamo vivendo a livello globale. E insieme alla sicurezza bisogna portare avanti la grande azione di rinascita delle periferie, su cui stiamo lavorando bene e su cui c’è sempre molto da fare.

Veniamo alle periferie: è un tema che a lei sta particolarmente a cuore e sul quale la sua Giunta ha stanziato, anche grazie al contributo del Governo, molte decine di milioni di euro. Quali sono i progetti sul tavolo e come procedono?
Ci parli anche del “bando alle periferie”: spirito dell’iniziativa ed esito del bando. Il “Piano periferie” è una delle azioni su cui puntiamo molto. Prevede interventi di riqualificazione per 356 milioni di euro in cinque ambiti strategici: Giambellino- Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto- Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda- Bovisa e Qt8-Gallaratese. Si tratta di progetti di diversa natura che ci permettono di lavorare sulla ristrutturazione e riqualificazione di edifici, parchi, struttu- Sindaco da un anno, Sala spiega cosa ha fatto sinora per le periferie, gli scali ferroviari, le metropolitane Andrea Bina re sportive… Proprio con l’obiettivo di sostenere iniziative culturali, sportive ed educative, utili per una rinascita economica e sociale di queste aree, abbiamo lanciato il “bando alle periferie”: 540 mila euro per rendere i quartieri prioritari del Piano Periferie più vivi, belli, connessi e accessibili. Per questa prima edizione del bando sono stati presentati circa 160 progetti, da quasi 500 associazioni. L’Amministrazione sosterrà 14 progetti. Nei prossimi mesi incontreremo le realtà che hanno partecipato al bando, per ragionare insieme su esigenze, bisogni e opportunità. Ci confronteremo sui contenuti del Piano Periferie per fare in modo che gli investimenti previsti nei prossimi anni siano coerenti e complementari con le iniziative portate avanti dai soggetti più radicati nei quartieri milanesi.

Parlare di periferie implica necessariamente affrontare il tema delle case popolari, della legalità e dell’integrazione: cosa è cambiato nell’ultimo anno e quali sono le novità in cantiere?
Come procede il lavoro di MM? Abbiamo scelto di intervenire sull’edilizia popolare residenziale con un investimento significativo, cosa che purtroppo non è stata fatta negli ultimi 20-30 anni. Nel 2017, la nostra Amministrazione ha stanziato 100 milioni su questo fronte, per lo più destinati alla manutenzione straordinaria. Anche grazie a questi investimenti riusciremo ad assegnare entro il 2020 circa 4mila alloggi. Questo è l’esito anche della collaborazione con MM che ci ha permesso di definire un piano d’azione di riqualificazione preciso ed efficace, che dovrà guidarci verso l’obiettivo che ci siamo posti già in campagna elettorale: “zero case sfitte”.

È di poche settimane fa il via libera definitivo all’accordo sulla riqualificazione degli scali ferroviari: un grande successo per la Giunta e per il consiglio comunale tutto. Soddisfatto di questo risultato? Quanto è importante per Milano questo accordo?
Per la zona 9, che annovera Farini e Greco, cosa cambierà nel breve e nel lungo periodo? Assolutamente soddisfatto. L’approvazione della delibera che ratifica l’accordo di programma per la riqualificazione dei 7 ex Scali ferroviari dismessi di Milano è un risultato importante per la città, oltre che per la Giunta e il Consiglio. Stiamo parlando di riqualificare un’area complessiva di 1,250 milioni di metri quadrati: il 65% resterà a verde, il 30% delle volumetrie sarà destinato a housing sociale ed edilizia convenzionata, circa 200mila metri quadrati saranno connessioni lungo i binari. Il Municipio 9 sarà testimone delle rigenerazione urbana che interesserà gli Scali Farini e Greco. Il primo – che è il più grande – ospiterà il terzo parco più esteso della città (oltre 300mila metri quadrati) mentre Greco, insieme a Lambrate, ospiterà attività universitarie. Adesso il prossimo passo sarà bandire i concorsi di progettazione e dare il via ufficiale a questa importante trasformazione urbanistica della città.

A inizio agosto lei ha incontrato il Ministro Graziano Delrio per parlare di M4 e M5, due progetti strategici per il futuro di Milano e della Città Metropolitana: che novità ci sono? Riusciamo ad abbozzare un cronoprogramma per il completamento di queste due infrastrutture?
Con il ministro Delrio, a inizio agosto, abbiamo fatto il punto sull’avanzamento dei lavori della M4 e sul progetto per il prolungamento della linea M5 a Monza. Il Governo ha stanziato nuovi fondi per le metropolitane, perciò vorrei arrivare entro giugno 2018 al progetto di fattibilità tecnica ed economica. A quel punto, il Governo dovrà confermare la sua quota di finanziamento. Il mio obiettivo è far partire i lavori prima della fine del mio mandato. Tornando ai tempi della M4, invece, i lavori stanno procedendo. Il nostro obiettivo è di aprire entro il 2021 la tratta Linate-Forlanini.

Ultima domanda, non certo in ordine di importanza: Giunta, Consiglio Comunale, Municipi. Come sta funzionando la riforma del decentramento approvata in zona cesarini poche settimane prima delle ultime elezioni amministrative? Su cosa si deve ancora lavorare? È vero decentramento o rispetto ai vecchi CdZ poco è cambiato?
La riforma del decentramento è stato un passaggio importante, necessario e formalmente concluso. Dall’approvazione, infatti, stanno man mano prendendo forma concreta tutte le funzioni dei Municipi. I passaggi che stiamo affrontando in queste settimane riguardano, principalmente, un sempre maggiore coinvolgimento dei Municipi nelle attività di programmazione del Comune e l’apertura di sportelli delocalizzati sul territorio per favorire la fruizione dei servizi da parte dei cittadini; un ulteriore passo avanti lo abbiamo appena fatto con l’istituzione dell’Osservatorio delle Municipalità. Da questo organismo avremo sempre più indicazioni precise sulle priorità dei Municipi.