Aria di crisi al Municipio 9 per le divisioni nella maggioranza

Mercoledì 11 ottobre esce il numero di ottobre di “Zona Nove”, nel quale fa bella mostra un’intervista a tutta pagina al presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri e giovedì sera, durante la seduta consiliare, scoppia il finimondo: la maggioranza di centrodestra, che governa dall’anno scorso il Municipio 9, va in frantumi. Presidente Lardieri che succede? Le risposte fornite al nostro giornale (leggi qui sotto) descrivono un clima di lavoro ottimale fra Giunta e Consiglio, tante attività svolte bene e in sinergia, i rapporti con l’opposizione nella normale dialettica politica. Mi si passi una battuta: un clima da famiglia felice come nella pubblicità del Mulino Bianco. Come si è aperto il cielo? in una settimana si è chiusa goffamente una seduta di Consiglio, perché presidente e vice presidente del Consiglio hanno abbandonato in contemporanea l’aula, si sono dimessi il presidente e il vice presidente della Commissione Sicurezza, Mobilità, Verde, Demanio e Affari Istituzionali e infine nella seduta di Consiglio del 12 ottobre è stata approvata una mozione, presentata dal Capogruppo del Pd Stefano Indovino, che censura gli assessori Andrea Pellegrini e Raffaele Todaro e che chiede al presidente di Municipio Giuseppe Lardieri di valutare la revoca delle loro le deleghe. Un filotto da fare tremare i polsi non c’è che dire… Ma andiamo con ordine e cerchiamo di fare un breve sunto degli avvenimenti, tralasciando la chiusura della seduta di Consiglio perché ci pare frutto di una semplice, ma imperdonabile, leggerezza.
• Dimissioni presidente e vice presidente di Commissione Sicurezza e Mobilità.
Durante la seduta di commissione di lunedì 9 ottobre i gruppi municipali del centrosinistra decidono di abbandonare la commissione quando, terminata l’audizione di Amsa sulle novità dell’introduzione della raccolta differenziata nei mercati cittadini, si passa al dibattito sul Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile), uno dei temi trattati nella succitata intervista dallo stesso Presidente Lardieri. Da quanto ci è stato detto la decisione di abbandonare la seduta è stata motivata dal fatto che non si voleva condividere la scelta della maggioranza di forzare la mano, a tempo scaduto, nel redigere un documento di osservazioni al Piano Urbano della Mobilità da deliberare poi alla prima seduta di Consiglio utile. Scelta politica che, sulla carta, non avrebbe dovuto comportare il blocco dei lavori. Sulla carta… perché, con un colpo di scena inaspettato, la maggioranza si è spaccata, ha fatto cadere il numero legale, lasciando praticamente soli presidente e vicepresidente di Commissione. Come non leggere questo abbandono dell’aula come una sfiducia nel loro operato? Ed infatti, con un gesto forte, i titolari della commissione presentano le dimissioni dall’incarico.
• Mozione di censura agli assessori.
La Commissione Sport, Salute, Cultura, Tempo Libero ha portato avanti un interessante lavoro di collaborazione con le compagnie teatrali amatoriali del territorio del Municipio 9 che ha portato alla realizzazione nel 2016 di rassegne teatrali itineranti nei quartieri con compagnie di zona e che, nelle intenzioni della Commissione, si sarebbero dovute replicare nel corso dell’estate 2017. Il Consiglio di Municipio ha “ratificato” questa volontà ma, secondo quanto si legge nella mozione presentata da Stefano Indovino, la Giunta decide unilateralmente di realizzare otto serate di ballo liscio e quattro concerti ovvero di stravolgere il lavoro portato avanti dalla Commissione e approvato dal Consiglio. Di tutto ciò, si legge sempre nella mozione dell’opposizione, il Presidente non ha saputo dare giustificazione. Da qui la richiesta politica forte del documento presentato dal capogruppo del Pd ovvero “censurare l’atteggiamento dell’assessore municipale Todaro e dell’assessore municipale Pellegrini, che hanno scelto la strada dell’autosufficienza e del silenzio, sminuendo il lavoro della Commissione, del Consiglio e dei tanti cittadini impegnati in attività di teatro amatoriale e chiedere al presidente Lardieri di valutare la possibilità di ritirare le deleghe a entrambi gli assessori, essendo venuto a mancare il rapporto di onesta collaborazione che dovrebbe contraddistinguere il loro lavoro rispetto a quello dei loro colleghi consiglieri”. Si arriva al voto, segreto come prevede il regolamento del Municipio e ben 5 consiglieri di maggioranza votano a favore del documento che quindi passa, aprendo di fatto, a nostro avviso, un evidente problema nella maggioranza e nella Giunta a capo del Municipio 9. Perché tutto si può dire e opinare, a partire dalle opinioni e dalla forma utilizzata per esporre gli accadimenti di questa tranquilla settimana di paura vissuta in Municipio, ma su una cosa non si può replicare: numeri alla mano la sola opposizione non avrebbe potuto approvare la pesante censura politica. Cinque consiglieri di maggioranza hanno affondato la Giunta Lardieri e il presidente ne dovrà tenere conto. Abbiamo chiesto e ottenuto una dichiarazione da parte di Giuseppe Lardieri e Stefano Indovino.
• Stefano Indovino:
“Dopo la mozione di censura, votata dalla maggioranza, agli assessori Todaro (Forza Italia) e Pellegrini (Lega) e le dimissioni del presidente e vicepresidente della commissione sicurezza, è chiaro che in Municipio 9 la maggioranza di centrodestra non c’è più. Dopo solo un anno è già evidente un preoccupante immobilismo che i cittadini stanno già pagando. Assistiamo attoniti allo spettacolo indecoroso di un’armata brancaleone divisa da mille dissidi interni, senza progettualità su temi fondamentali come la sicurezza o la mobilità. Il presidente Lardieri ha provato a minimizzare, raccontando una realtà che vede solo lui e che chi vive nel Municipio non sperimenta nel proprio quotidiano. Basta uscire di casa e scendere per le strade dei nostri quartieri e osservare, per esempio, le condizioni dei cestini mentre chi ci governa aveva promesso in campagna elettorale che in sei mesi avrebbe risolto questo problema. Ha detto che lui ha vinto le elezioni e deve rispondere solo ai cittadini, sminuendo ancora una volta i partiti che l’hanno sostenuto e l’intera istituzione che dovrebbe rappresentare, continuando a fermarsi all’io, mentre in politica conta innanzitutto il noi e la capacità di ascoltare. La verità è che questo centrodestra litigioso sta perdendo la scommessa che un anno fa ha fatto con i cittadini, incapace di governare e gestire situazioni complesse e limitandosi a fare da passacarte per poi tentare un imbarazzante scaricabarile nei confronti del Comune. Non esultiamo per questa situazione, perché chi la sta pagando siamo noi, abitanti dei nostri quartieri, che abbiamo perso un punto di riferimento importante come il Municipio. Chiediamo le dimissioni per serietà, ma temiamo di assistere per altri quattro anni a”una maggioranza immobile, occupata a stare insieme con la colla.”
• Giuseppe Lardieri:
“Il presidente del Gruppo Pd del Municipio 9 Stefano Indovino ha chiesto le mie dimissioni. Io dico no. E motivo la mia decisione rispondendo punto per punto alle tre obiezioni che lui mi ha fatto. Primo: la sfiducia nei confronti degli assessori Todaro e Pellegrini per la stagione degli eventi teatrali non ha fondamento. Infatti, il 15 giugno la Giunta ha deliberato in tal senso, tant’è che da qualche giorno è stato pubblicato il Bando. Secondo: la mancanza del numero legale durante la seduta del Consiglio di Municipio del 5 ottobre è dovuta all’assenza di un membro per il breve tempo di una sigaretta. Siamo di fronte a una semplice ingenuità più che a un calcolo politico. Terzo: le dimissioni di presidente e vicepresidente della Commissione Sicurezza rientrano in una normale dialettica tra le parti di uno Stato di diritto. Attribuire un significato politico, addirittura la crisi di un’intera maggioranza, a una scelta individuale mi sembra fuori luogo. Per quanto mi riguarda, la risposta alle polemiche è il lavoro. Porto avanti il programma di governo, forte di apprezzamenti unanimi da parte della mia maggioranza e perfino di esponenti della minoranza, e ricompatto la mia squadra. Senza dimenticare che il giudizio ultimo è dei cittadini.”