Case del Comune: qualche passo in avanti. Aler: situazione sempre disastrosa
Da tre anni Aler e Comune di Milano hanno deciso di separarsi: risale infatti al 3 ottobre 2014 la delibera della Giunta Pisapia che conferisce a Metropolitana Milanese SpA l’incarico per la gestione delle case popolari di proprietà comunale. Alla partecipata comunale spettano manutenzioni, servizi e forniture per gli appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà comunale, un patrimonio costituito da 28.791 appartamenti dislocati in 1.070 edifici, 1.226 tra negozi, laboratori, depositi) e 8.732 tra posti auto e box. Cosa è cambiato in questi tre anni? Prima di dare una risposta, va fatta una premessa: la situazione ereditata da MM era disastrosa. Zero manutenzione ordinaria e straordinaria, anagrafica popolazione residente non aggiornata, occupazioni abusive, ritardi nei pagamenti, debiti, cambi alloggi in lista da anni e chi più ne ha più ne metta. Ora qualcosa è cambiato, soprattutto per quanto riguarda le occupazioni e la manutenzione degli alloggi spesso sfitti ma, ci pare di capire, solo nelle case gestite da Mm perché, sentendo chi abita nelle case Erp, per quanto riguarda Aler tutto è come prima ovvero lasciato al proprio destino. Ripromettendoci di ritornare sull’argomento, andando ad intervistare sia i vertici di Mm Casa sia di Aler, ecco alcuni spunti interessanti che ci ha inviato un residente, impegnato in uno dei tanti comitati nati per cercare di rendere più vivibili questi popolosi quartieri.
Nei quartieri popolari si osservano molte situazioni di disagio, economico e sociale, sia del Comune di Milano (gestite da Mm) sia di Regione Lombardia (gestite da Aler). Molte sono le famiglie seguite dai servizi sociali e le situazioni di disagio economico e sociale sono moltissime. Il fenomeno delle occupazioni abusive, che tanto allarme aveva creato negli anni passati, è bloccato dall’intervento tempestivo ed efficace degli ispettori di Mm. Decine sono gli alloggi recuperati in seguito a sgomberi o rilasci di alloggi visto che diversi sono gli assegnatari di casa popolare che dai controlli sono risultati essere persone con casa di proprietà. A questo proposito serve sottolineare che, se le occupazioni da tre anni sono bloccate drasticamente, si assiste al fenomeno del “passaggio delle chiavi”: vado a vivere da un’altra parte e non riconsegno l’alloggio al proprietario, Aler o Mm, ma lo “affitto”, per una cifra che può arrivare anche a 2000 euro e ci metto una famigliola con tanti bambini… e poi tutto diventa molto complicato da gestire. Fortunatamente anche in questi casi l’intervento della Polizia Locale ha stroncato un passaggio di alloggio, in Via Padre Luigi Monti, non molti giorni fa. Ma casi simili sono stati riscontrati anche in Graziano Imperatore 40: un intervento importante con allontanamento di una signora che aveva scambiato il patrimonio abitativo del Comune per una giostra, dove fare salire, dietro pagamento, chi voleva lei. Dopo anni di incuria, disinteresse e degrado, non pochi sono gli alloggi ristrutturati e molte le nuove famiglie assegnatarie. Ora la prossima sfida, dopo avere dato un tetto sulla testa dei nostri figli, è non lasciare soli gli anziani e seguire le famiglie fragili che chiedono aiuto.