Isola: Biblioteca degli alberi, sede Coima, torre Unipol. Le ultime tessere di un mosaico eccezionale

Nel giro di un anno, la breve passeggiata tra piazza Gae Aulenti a Piazza Alvar Aalto, si è arricchita di tre novità importanti. Innanzitutto l’immensa spianata sulla sinistra, dal Pavillon a via De Castilla, si è animata ed è in continua evoluzione. Macchinari, scavi, montagnole ora brulle ora ricoperte da cespugli nuovi di zecca. Dopo anni spesi per la bonifica del terreno e solo occasionalmente testimoni di eventi “verdi” come la semina, la crescita, il raccolto del Campo di grano di Agnes Denes nel 2015, è partita la fase realizzativa della Biblioteca degli Alberi. Un parco botanico di 90 mila mq, disegnato dalla paesaggista olandese Petra Blaisse, con aree attrezzate per lo sport, piste ciclabili, percorsi per correre, un museo dei fiori e sentieri didattici. A mo’ di sua consacrazione, domenica 24 di settembre un’ampia fascia di terreno è stata invasa e fecondata da decine di bambini armati di minuscoli vasetti pieni di sementi. L’impianto della Biblioteca sarà ultimato entro fine anno, ed è possibile assistere ogni giorno, presso la sede della Fondazione Catella in via De Castilla, alla proiezione a 360 gradi di come sarà il parco, e di quali emozioni ci possiamo aspettare dall’immersione tra i suoi sentieri. Torniamo alla nostra passeggiata. Ma per poco. Appena superato il Pavillon, prima di arrivare alla lucente passerella di acciaio su via Melchiorre Gioia, ecco le altre due novità. A sinistra, dal groviglio di cemento armato che per mesi rendeva opprimente questo punto, si è schiuso un miracolo di architettura e di grazia. “Una sorta di serra trasparente lambita sui fronti nord e sud da due fogli di corteccia.” Così ne parla Mario Cucinella, il progettista. Due sistemi di travi in legno lamellare che proteggono il volume in vetro e acciaio (quattro piani e circa 2400 mq) e si protraggono anche oltre di esso, verso lo spazio pubblico, andando a conformare una piccola piazza. Le costolature di questo ventaglio hanno l’identico colore e ordine di grandezza di quelle del Pavillon. “Divergono e si aprono come delle braccia che invitano ad entrare in uno spazio dalla dimensione più umana.” Dice sempre Cucinella. Si tratta della nuova sede della Immobiliare Coima, quartier generale finanziario della Fondazione Catella, quotata in borsa. La “piccola piazza”, protetta anch’essai da queste “braccia”, e contigua al Pavillon, ha di colpo alleggerito tutto il lato. Miracoli degli architetti! È stata popolata con da eleganti aiuole e panchine. Proprio di fronte, a destra quindi della nostra passeggiata, la terza novità. La voragine inanimata che da anni dava un poco di vertigine a chi la sbirciava dietro le transenne di protezione (il “bucone” come viene da sempre chiamato dagli addetti ai lavori), si è risvegliata! Dentro, una ventina di metri più in basso, un cantiere brulicante e febbrile. Una immensa macchina battipali, tubature, cilindri di acciaio in parte ancora distesi in parte già ficcati nel terreno come gigantesche palafitte. ll bucone, assieme alla torre Galfa in zona Melchiorre Gioia, assieme al “Rasoio” dell’Isola, è una delle pietre preziose che il cataclisma del fallimento dell’impero Ligresti ha portato sulla spiaggia dell’Unipol, super creditore di quell’impero. Doveva sorgervi il Grand’Hotel Gilli… ma poi i piani sono cambiati. Vi sorgerà invece, a tappe forzate, entro il 2018, la Torre Unipol (vedi foto). Un’opera dal design assolutamente fantascientifico, firmata anch’essa da Mario Cucinella. Sono 23 piani e 125 metri di altezza. Unipol vi porrà la sua direzione e duemila impiegati. Legno, vetro, metallo e una facciata scandita da griglie a X, metafora della società dove s’intrecciano relazioni. Sezione elissoidale e sommità affusolata, a cielo aperto, e tagliata di sghembo. Un edificio che, spiega il suo ideatore “respira grazie alla parete a doppia pelle che d’inverno lo isola dal freddo e d’estate lo protegge dal surriscaldamento”. I consumi energetici del grattacielo saranno ridotti al minimo con i pannelli solari e la raccolta di acque piovane per la quale è pensata la grande velatura dell’ingresso. I giardini pensili interni formeranno una sorta di “polmone verde”. Al piano terra una grande hall, che attraversa in verticale la struttura caratterizzata da terrazzamenti a forma ellittica, darà accesso a un auditorium per 300 persone e a una caffetteria, mentre sulla sommità, una serra-giardino panoramica e una terrazza potranno ospitare spazi espositivi e meeting. In mezzo, piani concentrici e bianchissimi affacciati sull’atrio destinati agli uffici e alle aree per riunioni. L’edificio vivrà, negli intenti, fino a sera tarda, con eventi, spettacoli e negozi.