Il lavoro domestico a supporto degli anziani

Per gli anziani e le persone non autosufficienti è importante, al fine di mantenere un livello di vita dignitoso e per quanto possibile autonomo, rendere l’esistenza nella propria casa quanto più confortevole, anche attraverso l’assistenza di una figura specializzata. I lavoratori domestici sono quei lavoratori che prestano il loro servizio per il funzionamento della vita familiare: badanti, colf, governanti, cuochi, bambinaie, autisti, purché al servizio della famiglia. La selezione è una questione delicata, perché incide sull’indipendenza e la sfera privata della persona assistita e dei familiari. Ecco una serie di accorgimenti di cui tener conto nella scelta della figura migliore e le tappe da seguire per la messa in regola. Ferma restando la verifica delle competenze – ad es. possesso di attestato di compiuta formazione in area sociosanitaria, competenze nella cura dell’igiene personale, assistenza morale e fisica dell’assistito ed esperienza nell’aiuto domestico – di seguito affronteremo brevemente le questioni attinenti il contratto di lavoro di queste figure specializzate. L’assunzione di un lavoratore domestico necessita di una procedura cui attenersi per non incorrere in pesanti sanzioni. Prima dell’assunzione sia il datore di lavoro che il lavoratore devono adempiere a obblighi a seconda della provenienza e della cittadinanza del lavoratore e quindi reperire la documentazione necessaria per instaurare il rapporto di lavoro. Quindi, si concordano le condizioni di lavoro, che confluiranno in un contratto. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare agli Enti competenti ed entro tempi ben stabiliti, l’instaurazione del rapporto di lavoro. Effettuata la comunicazione, l’Inps aprirà una posizione assicurativa e il datore sarà tenuto al versamento dei contributi dovuti in base alla paga oraria effettiva. Esistono tre tipi di contratti per il lavoro domestico: determinato ordinario, determinato per sostituzione di personale assente e indeterminato. L’orario di lavoro si differenzia a seconda che si tratti di Collaboratori conviventi o non conviventi. Quando si assume un lavoratore domestico, ci si trova a rivestire la qualifica di datore di lavoro: per tale ragione la consulenza del professionista consente di trovare la soluzione su misura, evitando di incorrere in conseguenze sgradite. Gestire il rapporto nel rispetto del contratto collettivo e della legge è il miglior rimedio non solo per evitare sanzioni, ma anche per mettersi al riparo da eventuali futuri contenziosi, che frequentemente comportano l’instaurazione di giudizi innanzi al Giudice del Lavoro. Lo Studio è pronto ad assistervi, anche con l’ausilio di Studi di Consulenza del Lavoro.
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