Il sindaco di Bresso: “Siamo costernati della bocciatura dei nostri ricorsi contro la vasca al Parco Nord”

Proviamo a fare il punto sulla vasca di laminazione del Seveso al Parco Nord intervistando il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli.
Il Tribunale delle Acque ha rigettato entrambi i ricorsi presentati. La vasca è “legale” e si farà. Vuol fare un commento alle sentenze?
La motivazione del mancato accoglimento dei ricorsi sta nel fatto che il Tribunale ha dichiarato tardivo il ricorso da noi presentato perché avremmo dovuto, a parere dello stesso, ricorrere contro il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 15 settembre del 2015 nel quale era ricompreso il progetto riguardante l’area metropolitana di Milano e non contro il progetto definitivo delle vasche. Siamo costernati e basiti dalle motivazioni: lo stesso Tribunale afferma che solitamente la procedura da noi utilizzata è corretta, ma che questo “procedimento è connotato da specialità” essendo previsto dalla cosiddetta legge “Sblocca Italia” che ha determinato un cambio delle regole anche di natura procedimentale. Siamo convinti che il diritto alla salute e il diritto all’ambiente non siano riducibili ai confini territoriali.
Perché vi opponete a quest’opera, che ricadrà sul territorio milanese? I cittadini dei quartieri del nord Milano non hanno il diritto di vivere in sicurezza e tranquillità?
I cittadini della Città di Milano e nello specifico dei quartieri di Niguarda e Bicocca, hanno certamente diritto a veder risolto questa storica problematica ma noi crediamo che è il piano Aipo a non essere più attuale. Infatti, come abbiamo più volte ribadito, la scelta di collocare diversamente la realizzazione delle due vasche di Paderno e Varedo – per farne una più grande e collocarla in un’area dismessa (ex Snia) che è ancora da bonificare – ritarderà di molto i tempi e la realizzazione della vasca nel Parco Nord.
Un comunicato del suo Comune dopo le sentenze dice: “Valuteremo ulteriori azioni a difesa della nostra contrarietà a questa opera”. Ci può anticipare le prossime mosse?
Al momento siamo ancora in attesa di conoscere il giudizio della presidenza del Consiglio in ordine al nostro ricorso ai sensi dell’art.14 della legge 241/90 e ss.mm.ii. e discusso presso la stessa Presidenza del Consiglio lo scorso 14 settembre e comunque non escludiamo il ricorso in Cassazione in opposizione al giudizio del Tribunale delle Acque.
Che le esondazioni del Seveso vadano in qualche modo impedite è un tema condiviso. E allora il vostro no alla vasca è un sì a cosa?
Lo scorso 13 febbraio abbiamo organizzato un convegno cui hanno partecipato sia l’assessore Marco Granelli sia l’ing. Dario Fossati per Regione Lombardia, oltre a numerosi Sindaci di Comuni attraversati dal Seveso, preoccupati sia dal fenomeno delle esondazioni sia dall’inquinamento del fiume. In quell’occasione abbiamo stilato un Patto per la salvaguardia del Seveso che recita: “Noi Sindaci e Amministratori, convenendo sulla necessità di sostenere una politica integrata volta a ridurre il rischio idraulico nei territori attraversati dal fiume Seveso, sottoscriviamo il Patto per la salvaguardia del Seveso, con il quale ci impegniamo a: 1. Rendere attuativo il Principio di invarianza idraulica, attraverso politiche e scelte urbanistiche che segnino una decisa inversione di tendenza rispetto al passato, ponendo attenzione al tema del consumo di suolo in genere, rendendo l’acqua una risorsa, anche in un’ottica di valorizzazione del paesaggio identitario. Solleciteremo quindi Regione Lombardia, affinché emani e renda esecutivo il regolamento attuativo inserito nell’art. 7 della Legge Regionale 15 marzo 2016, n. 4 ‘Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d’acqua’. 2. Perseguire, unitamente al principio di invarianza idraulica, nuove soluzioni volte a garantire un miglior grado di sicurezza idraulica delle aree frequentemente interessate dalle esondazioni del Seveso, superando in prospettiva le proposte finalizzate esclusivamente a garantire soluzioni provvisorie quali la realizzazione di invasi o vasche e volumi di laminazione. 3. Attuare il Contratto di fiume Seveso, sottoscritto il 13 dicembre del 2006 da 46 comuni del bacino, 3 Province (Como, Monza- Brianza e Milano), 6 Enti Parco oltre all’Agenzia Interregionale per il Po, Autorità di Bacino del Po, Ufficio Scolastico per la Lombardia, Regione e Arpa Lombardia, ritenendolo uno strumento indispensabile per la gestione integrata del territorio del bacino del Seveso. Promuoveremo tutte le azioni utili per la sicurezza spondale e la riqualificazione dell’alveo, riducendo le impurità e le conseguenti esondazioni, limitando il rischio idraulico ed evitando il dissesto idrogeologico. 4. Migliorare lo stato del Seveso, accrescendo la qualità delle acque e, di concerto con i gestori dei depuratori, promuovere azioni volte al contrasto dell’inquinamento idrico e alla chiusura degli scarichi abusivi, al fine di tutelare la salute dei cittadini.”