“Quando puliamo le acque più inquinate d’Europa?”
Vasca sì, vasca no. Da mesi “Zona Nove” vi tiene aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda, purtroppo molto divisiva, cercando di mantenere equidistanza fra le posizioni. Forniamo pareri, interviste, notizie cosicché ogni lettore possa farsi una propria personale opinione. Questo mese potete leggere le ragioni del no esposte dal sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli che si è visto bocciare il ricorso dal Tribunale Superiore delle Acque. Su una cosa però ci schieriamo senza se e senza ma: molta responsabilità della “guerra fra fazioni” è causata dalla qualità delle acque del Seveso. Se il fiume non fosse il secondo o terzo corso d’acqua più inquinato d’Europa non ci sarebbe questa avversione così spasmodica alla vasca. Non è la stessa cosa avere sotto casa un lago artificiale con acqua pulita oppure acqua putrida e inquinata. Al netto che gli stessi condomini vivono 365 giorni all’anno da decine di anni con una fogna a cielo aperto che scorre sotto le loro finestre. A tal proposito vi proponiamo un’interessante lettera aperta del presidente dell’Associazione Amici del Parco Nord, Arturo Calaminici, a Maura Ripamonti, sostituto procuratore presso la Procura del Tribunale di Milano, per sollecitare la chiusura dell’inchiesta riguardante gli scarichi abusivi del Seveso, pesantemente responsabili di aver portato il Seveso ai vertici dell’inquinamento europeo:
Stimata Signora Giudice, ormai da più di due anni è pendente presso i suoi uffici l’indagine, meritoriamente promossa dalla Procura di Milano a seguito della disastrosa esondazione del Seveso del luglio 2014, intesa ad accertare le responsabilità dei massimi rappresentanti – al tempo in cui sono accaduti i fatti – di alcune importanti istituzioni lombarde, tra cui la stessa Regione Lombardia, nella persona del presidente Roberto Formigoni, e il Comune di Milano, in quella del sindaco Giuliano Pisapia. Nel corso di questa inchiesta, per iniziativa della Procura, sono stati accertati oltre millequattrocento – su 1.500 complessivi – scarichi abusivi: la più flagrante e macroscopica violazione della legge. Reati compiuti nel corso dei decenni e sempre impuniti, che hanno contribuito a rendere il fiume Seveso il terzo fiume più inquinato d’Europa. Da alcuni contatti avuti circa un anno fa dall’Associazione Amici Parco Nord con suoi collaboratori, abbiamo appreso che l’indagine preliminare avrebbe dovuto chiudersi entro la fine del 2016, per dare finalmente corso alla fase dibattimentale e quindi al giudizio. Nel corso di questi due anni, dacché è stata avviata l’azione penale, nulla è stato fatto per risolvere e neppure per limitare lo stato di totale illegalità imperante. Non solo, ma proprio queste acque liberamente e impunemente inquinate, si vogliono, attuando un progetto regionale, invasare in alcune grandi vasche di laminazione. Tra queste, una in particolare solleva la nostra viva preoccupazione: è quella che dovrebbe essere costruita all’interno del Parco Nord, a ridosso di un grosso quartiere di Bresso, a poche decine di metri da quasi mille abitazioni e da strutture pubbliche sensibili, quali scuole materne ed elementari. Ci permettiamo, Signora Giudice, di sollecitare la conclusione dell’inchiesta che lei sta conducendo. Così speriamo siano presto accertate le responsabilità del disastro ambientale su cui lei indaga, ma siano anche finalmente compiuti, da parte delle istituzioni preposte, gli interventi per la bonifica delle acque del Seveso e le azioni di vigilanza necessarie, a difesa delle popolose comunità di persone che accanto a questo fiume hanno la (s)fortuna di vivere. La ringraziamo vivamente.