Alla ricerca di un accordo per la bonifica del Seveso e contro i privati all’aeroporto del Parco Nord
C’è un Comune al confine di Milano che si sente sotto assedio per due motivi: perché non vuole la costruzione di una vasca di laminazione sotto popolosi caseggiati e perché sente il concreto pericolo che l’aeroporto presente sul suo territorio possa ospitare voli commerciali. Avranno capito tutti che stiamo facendo riferimento al Comune di Bresso.
• La vasca Sulla questione vasca la situazione è ormai ben delineata: nel corso del 2017 si sono susseguiti colpi di scena, ricorsi, controricorsi e sentenze e alla fine la Magistratura ha sentenziato che la vasca si può fare. Permane la forte contrarietà del Sindaco di Bresso, dell’Associazione Amici del Parco Nord e di moltissimi cittadini bressesi per tanti motivi anche se su uno sono tutti d’accordo: il fiume è inquinatissimo e bisogna assolutamente bonificarlo. In effetti, il Seveso è fra i fiumi più inquinati d’Europa, nonostante le tante opere eseguite per bonificarlo, perché ci sono 1400 scarichi abusivi che riversano nelle sue acque di tutto e di più. “Zona Nove”, nel corso del 2017, ha dato spazio alle ragioni del Sì e del No alla vasca, cercando di essere il più possibile equanimi ma su una cosa ci schieriamo senza se e senza ma: vanno messi a norma il prima possibile tutti gli scarichi del fiume realizzando, se necessario, gli impianti di depurazione necessari alcuni dei quali già in progetto e finanziati. Con acque degne di questo nome probabilmente la posizione di muro contro muro di Bresso, del Parco Nord e di coloro che si battono contro l’invaso dentro il nostro polmone verde potrebbe sensibilmente mutare.
•L’aeroporto Sulla questione aeroporto che, al pari della vasca, impatta negativamente sui nostri quartieri, è di poche settimane fa una novità che ha allarmato sia il Comune di Bresso sia alcuni parlamentari tra cui l’on. Daniela Gasparini, già sindaco di Cinisello e assessore della Provincia di Milano. Di cosa si tratta? Enac, ente nazionale aviazione civile, ha pubblicato un bando di gara per assegnare la gestione dell’aeroporto di Bresso inserendo la capacità di aprire lo scalo a voli commerciali, ovvero la capacità di riuscire ad accogliere a Bresso i voli privati attualmente appoggiati a Linate. Questa novità è in palese contrasto con il Protocollo di Intesa, sottoscritto presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il 31 luglio 2007, che prevede il mantenimento dell’aeroporto come scuola di addestramento al fine di renderlo compatibile con il territorio circostante. Vi proponiamo, per avere un quadro il più esaustivo, il sunto di due documenti del Sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, e dell’on. Daniela Gasparini. La documentazione integrale è consultabile sul sito del nostro giornale (zonanove.com).
• Ugo Vecchiarelli: Da quasi tre anni stiamo contrastando la realizzazione di una vasca di laminazione nel Parco Nord, sul territorio di Milano ma al confine con il popoloso quartiere di Via Papa Giovanni. Delle cinque vasche incluse nell’attuale progetto, quella situata nel Parco Nord non era originariamente prevista dal piano Aipo del 2011. La si vorrebbe realizzare in un parco regionale, abbattendo centinaia di piante e cementificando un territorio ora adibito a verde pubblico per oltre 4 ettari, con la conseguente riduzione delle aree di filtrazione delle acque meteoriche. Altrettanta preoccupazione desta in noi amministratori di Bresso e degli altri Comuni interessati, nonché nei cittadini tutti, la volontà di aprire la pista dell’aeroporto di Bresso al decollo e all’atterraggio dei cosiddetti aerotaxi, ossia voli commerciali con un numero indeterminato di passeggeri provenienti da ogni parte del mondo. La pista di atterraggio è di dimensioni ridotte e si denuncia la mancanza di un sistema di sicurezza e antincendio adatto a voli di dimensioni elevate. Inoltre, l’aeroporto è collocato in una posizione strategica e delicata, in quanto inserito nel nostro Parco Nord, il polmone verde che abbraccia Bresso su tre lati, e confina a est con il sito demaniale che ospita provvisoriamente un centro di accoglienza della Cri.
• Daniela Gasparini: L’aeroporto di Bresso è collocato in una delle aree più popolose della città metropolitana di Milano, e all’interno del più grande parco pubblico d’Europa: il Parco Nord; Per anni i cittadini si sono battuti per la ricollocazione dell’aeroporto in altra sede, considerandolo incompatibile con la presenza del Parco e hanno successivamente accettato la presenza dello stesso con le limitazioni previste dall’accordo siglato nel 2007. Il regolamento di scalo del 2011 costituiva il punto di caduta degli accordi intercorsi con il protocollo d’intesa del 31 luglio 2007, sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, regione Lombardia, provincia di Milano, Consorzio Parco Nord Milano, comuni di Bresso, Cinisello e Milano: infatti detto protocollo, ponendo fine a un lungo conflitto, aveva costituito soluzione di mediazione sul tema dell’incompatibilità dell’aeroporto con il Parco Nord. In particolare l’articolo 2 escludeva opere o interventi che si potessero configurare come un potenziamento della capacità di traffico. Il nuovo regolamento di scalo adottato da Enac in vigore dal 1 luglio del 2016, tradisce lo spirito e il dettato del protocollo del 2011, ampliando l’operatività dello scalo al traffico comunitario civile di aviazione generale e di aerotaxi, senza limitazione per il numero di posti e dei voli. In data 6 novembre 2017 Enac ha avviato una nuova procedura per l’affidamento in concessione dell’aeroporto il cui disciplinare nei requisiti per la valutazione dell’offerta si richiedono “Strategie societarie finalizzate allo sviluppo dell’attività di volo”. In ogni caso chiediamo quali iniziative il Ministro intenda adottare per garantire adeguati livelli di sicurezza, salute e contrasto all’inquinamento ambientale e acustico per le popolazioni limitrofe allo scalo aeroportuale.