Una pietra di inciampo a Niguarda per Giuseppe Berna

Venerdì 19 gennaio alle 17.15 siete tutti invitati a partecipare alla deposizione di una “pietra di inciampo” alla presenza dell’artista artista tedesco Gunter Demnig (vedi foto) inventore di questa forma di memoria. L’appuntamento è a Niguarda in via Hermada 4 dove abitava Giuseppe Berna originario di Cinisello, operaio della Breda che fu arrestato e deportato nei campi di sterminio in quanto promotore dello sciopero del 1 marzo ‘44. Giuseppe Berna arrestato l’11 marzo notte arrivò a Mauthausen il 20 marzo dopo 4 giorni di viaggio in un carro bestiame blindato. Nel campo di sterminio troverà la morte il 14 maggio 1945. La sua unica responsabilità agli occhi dei nazifascisti fu quella di aver scioperato contro il regime con le parole d’ordine: “per il Pane la Pace e la Libertà”. Lo ricorderanno dopo la cerimonia della posa della pietra di inciampo (una mattonella dorata con i dati anagrafici e le date di nascita e di morte) i suoi nipoti, il Comune di Cinisello, e Giuseppe Valota dell’Aned di Sesto, figlio di un deportato e storico della deportazione operaia. Sarà presente l’Anpi di Niguarda e provinciale con Roberto Cenati. (Angelo Longhi) • Le “pietre” della prof. Silvia Girolami Gunter Demnig sta diffondendo, anche a Milano, le sue “pietre d’inciampo” in memoria dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa è partita negli anni Novanta e si è diffusa poi in diversi paesi europei. Si tratta di fissare al marciapiede delle targhe d’ottone, piccole come un sampietrino, su cui sia scritto nome, anno di nascita, data e luogo della deportazione, data della morte del deportato che si vuol commemorare. Questo per preservare la memoria delle deportazioni di cui “l’inciampo” è un invito alla riflessione. A oggi, in tutta l’Europa occidentale, sono state posate ben 56.000 di queste pietre. Il Comitato per le “pietre d’inciampo” di Milano, con varie organizzazioni milanesi della Resistenza e della Comunità Ebraica, ha accettato la richiesta della prof. Silvia Girolami (Istituto comprensivo Galvani – Via Fara) e il 22.1.2018, a ricordo dei suoi nonni, Cesare Fano e Silvia Usigli Fano, deportati ad Auschwitz e lì morti il 6.2.1944, verranno poste le pietre d’inciampo davanti allo stabile dove abitavano. La prof. Silvia Girolami, che porta il nome della sua nonna a ricordo dell’ingiusto destino, in questo mese di gennaio, inizierà a collaborare con il Memoriale della Shoah, al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. Farà da guida, soprattutto per le scolaresche, dopo la collaborazione attiva con l’Associazione Figli della Shoah e dopo aver seguito seminari di formazione e aggiornamento. Di certo ha la capacità e la competenza, oltre che il vissuto familiare, per raccontare che cos’è e cosa rappresenta il Memoriale della Shoah. Dopo la Staffetta della Memoria con i suoi ragazzi dell’allora II D (27.1.2017 su “Zona Nove”, gennaio 2017), alla Casa della Memoria, vissuta intensamente e con forte partecipazione anche da chi, come me, era presente, ora non resta che visitare il Memoriale della Shoah, Binario 21 in Stazione Centrale.(Beatrice Corà) • Le prossime iniziative Aned presso la Casa della Memoria, via Confalonieri 14: 9 febbraio, h.18:”Analisi storico-critica della monarchia sabauda nel ‘900”, tavola rotonda con storici e familiari delle vittime del nazifascismo. 25 febbraio, h. 10-17 : Dodicesima edizione “Memoria familiare, Figli e nipoti raccontano”, i figli e i nipoti dei deportati si ritrovano per raccontare ricerche e ricordi.