Al Teatro della Cooperativa spettacoli di profondo significato

Ha riscosso notevole successo al Piccolo teatro Studio Melato di Milano la prima nazionale “Matilde e il tram per San Vittore” in scena dal 24 al 28 gennaio scorso. Curato nel testo e nella regia da Renato Sarti e interpretato da attrici straordinarie come Maddalena Crippa, Debora Villa e Rossana Mola, lo spettacolo trae spunto dal libro “Dalla fabbrica al lager”, testimonianze raccolte in più di vent’anni da Giuseppe Valota, presidente dell’Aned di Sesto S. Giovanni. Sono racconti drammatici di madri, mogli, sorelle e figlie che videro gli uomini di casa, per lo più operai delle grandi fabbriche del nord milanese, strappati al loro affetto per aver scioperato chiedendo pane e la fine della guerra. Un testo di grande impatto e di importante valore civile e sociale. Tanti che avrebbero voluto assistervi purtroppo hanno trovato il “tutto esaurito” al botteghino.
Ma altri interessanti spettacoli ci attendono anche questo mese. Fino all’11 febbraio “Ahab. È breve il tempo che resta”, una produzione di Pleiadi Art con Mariasofia Alleva ci porta a riflettere sull’importanza dell’acqua, elemento che ha dato origine alla Vita, indispensabile alla vita dell’uomo e messo a rischio per avidità dall’uomo stesso. Da non perdere neppure il concerto- spettacolo dal linguaggio ironico nel quale dal 13 al 18 febbraio attraverso monologhi, canzoni e danza tre musicisti e un artista astrattista narrano la vita di Corrado Gutierrez, “El Piperito”, un uomo geniale che non ebbe la fama che meritava per motivi di discriminazione e di razzismo: uno spettacolo che fa ridere e nello stesso tempo ci spinge a riflettere sulle nefaste conseguenze dei pregiudizi. Insieme sul palco dal 20 al 25 febbraio un musicista, il sassofonista Stefano Cocco Cantini, e un’attrice, Serra Yilmaz, raccontano le memorie di Griselidis Real, una prostituta franco svizzera scomparsa nel 2005 a Ginevra, autrice di libri, pittrice e attivista nella lotta per il riconoscimento dei diritti delle prostitute. Un testo molto forte che mette a nudo le ingiustizie e l’ipocrisia della nostra società, il coraggio di una donna di guardare in faccia la verità e combattere perché questa venga accettata.
Fino all’11 marzo infine scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi potremo assistere a “Il matto 3”, un processo su una tragedia del mare dell’ottobre 2013 quando un peschereccio partito dalla Libia con 480 siriani a bordo si rovesciò nel Mediterraneo provocando la morte di circa 270 persone tra cui 60 bambini. Nonostante le numerose richieste di soccorso il pattugliatore della Marina italiana, Nave Libra, non intervenne in aiuto perché i comandi militari italiani non diedero il permesso di farlo. Non ci furono indagini né processi su questa tragedia rimasta uno dei casi insoluti della nostra storia. L’unico processo è questa farsa tragicomica messa in scena da Massimiliano Loizzi che in modo ironico e surreale denuncia in questo modo il colpevole silenzio dello Stato e le pecche della giustizia italiana.