L’Isola, dalla Ligera a nuovo centro pulsante di Milano

Ne ha fatta di strada questo quartiere dal 1873 quando entrò a far parte del Comune di Milano. Sempre separato dalla città da una barriera di binari, con la fama di ricettacolo di sfidanti all’autorità (ricordiamo che fu l’unica zona di Milano che respinse il generale Bava Beccaris durante i moti del pane del 1898), abitato da operai, artigiani e dai malavitosi della “ligera” (termine di incerta provenienza con vari significati), iniziò la sua ristrutturazione nei primi anni ‘50 quando il cavalcavia di Via Farini sostituì quello della Sorgente e nacque la stazione di Porta Garibaldi. Quartiere pieno di case popolari, di ringhiera, era comunque connotato anche dalla presenza della Brown Boveri, della Gondrand, di numerose piccole aziende di trasporti che gravitavano intorno alla Dogana di Via Valtellina e da tante botteghe artigianali. Poi, verso la fine del secolo scorso, arriva la movida, stanca dei Navigli e di Brera, che attira, di concerto, una gioventù che ne ha fatto un quartiere oggi grondante di attività le più disparate. L’edificazione dei grattacieli di Gae Aulenti, del Bosco verticale, della Casa della Memoria ha definitivamente consacrato l’Isola come tra i più vivi quartieri della nostra città riuscendo, per fortuna, a mantenere quello spirito originale che lo ha caratterizzato sin dalla sua nascita.
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