Morti per amianto alla Pirelli Sarca. Anche la Cassazione assolve i manager

Il 17 gennaio la Corte di Cassazione ha messo la parola “fine” sui morti d’amianto, assolvendo definitivamente i 7 ex manager della Pirelli di Milano accusati di omicidio colposo per la morte di 24 operai e di lesioni gravissime nei confronti di altri 4 lavoratori degli stabilimenti milanesi di Viale Sarca e Via Ripamonti. Le vittime avevano lavorato nell’azienda tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 e si erano ammalati di forme tumorali causate dall’amianto presente sul posto di lavoro – presenza dimostrata oltre ogni dubbio nel corso dei processi. Così i dirigenti Pirelli – già assolti in appello con l’assurda motivazione che gli operai morti “avevano già lavorato in settori fortemente caratterizzati dalla presenza di amianto” prima di essere esposti alla stessa sostanza alla Pirelli – non hanno alcuna responsabilità, come del resto non l’hanno mai, in particolare nel Tribunale di Milano, i responsabili della morte di centinaia di lavoratori morti di lavoro nel 2017. Nel processo di primo grado erano stati tutti condannati con pene fino a 7 anni e 8 mesi. Per la magistratura ormai sembra che questi processi “non s’abbiano più da fare”. Se i familiari delle vittime e le Associazioni vogliono giustizia e si presentano parte civile nei processi non accettando transazioni economiche, devono anche pagare le spese processuali! Fra i temi della campagna elettorale, quello della sicurezza sul lavoro e della giustizia per i morti di lavoro e di malattie professionali – che riguardano la vita concreta di milioni di persone – sembra non interessare a nessuno o quasi. Eppure solo per amianto in Italia perdono la vita più 4mila persone l’anno, 11 al giorno, 2 ogni ora.
• Amianto alla Scala: processo in ritardo!
Dopo ripetuti rinvii il 30 gennaio si è tenuta dopo quasi due anni l’udienza del processo per l’amianto al Teatro alla Scala, che vede come imputati 5 dirigenti del Teatro, accusati della morte di 10 lavoratori a causa dell’amianto. Ma i giudici l’hanno subito rinviata al 19 marzo dopo aver giustificato il ritardo con la mancanza di organico. L’amianto nel Teatro alla Scala era presente in grande quantità.10i lavoratori ne sono stati uccisi: macchinisti di scena, un orchestrale, un cantante del coro e un vigile del fuoco. E, non è escluso che siano stati contaminati, negli anni, anchedegli spettatori. Ora finalmente questo processo entrerà nel vivo. Molte le parti civili, che a fianco dei familiari dei deceduti sono state ammesse alprocesso, il Comitato (sempre presente a tutte le udienze), Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti Amianto, il Comitato Ambiente e Salute della Scala, il sindacato Cub Informazione Spettacolo, la Cgil, Inail e Ats (ex Asl) e Associazione Nazionale Mutilati Italiani del Lavoro. Le recenti sentenze del Tribunale di Milano, che hanno ripetutamente assolto chi non ha rispettato la salute e la vita umana (vedi la sentenza per la Pirelli in questa stessa pagina), sono un grave precedente anche per questo processo.