Vinci l’ipertensione con l’alimentazione giusta per te!

L’iperteso, nella maggioranza dei casi, ottempera ad un motto: “mai lasciarsi andare” e “tenere duro a qualunque costo”. È come spendere una vita in trincea dove non c’è molto spazio per una sana follia. Vi è quindi un atteggiamento mentale incline al “sovraccarico” e ad un controllo delle emozioni, poiché chi soffre di ipertensione è una persona molto impulsiva, ricca di passioni che invece si trattiene per rispetto altrui ed enorme senso del dovere. Caratterialmente sono pronti ad affrontare le avversità con grande coraggio e piglio guerriero, spostando in un angolo dell’inconscio le debolezze e le paure che invece esistono e fanno parte della natura umana. Questo schema di autocontrollo soffoca la parte emozionale che si traduce in una costante pressione interna, destinata ad aumentare. Quando a tale atteggiamento mentale si aggiunge un’alimentazione scorretta, protratta nel tempo, si giunge ad uno stato di squilibrio fino ad arrivare alla patologia vera e propria che diventa pericolosa poiché aumenta la possibilità di andare incontro ad ictus, infarti, aterosclerosi. Spesso all’inizio l’ipertensione non da sintomi particolari, ma di alcuni è necessario tener conto, per esempio: ronzio all’orecchio, cefalea nucale, vertigini, sanguinamento dal naso, arrossamento del viso, stanchezza. In questo caso è bene fare dei controlli ed incominciare un’opera di prevenzione che passa da due situazioni indispensabili: “una rielaborazione della propria alimentazione” che deve essere formulata in base all’analisi delle abitudini, del livello costituzionale di appartenenza, dell’attività svolta, dello stress vissuto e dell’ambiente relazionale circostante, e “il movimento costante”. Molte persone, che ho avuto il piacere di osservare nel mio studio, hanno decisamente migliorato la situazione pressoria affiancando alla nuova alimentazione, una buona attività fisica che deve prevedere del movimento aerobico non troppo eccessivo. Una regola alimentare fondamentale da introdurre nel quotidiano è il controllo dell’uso del sale. Esso è un elettrolita importantissimo per la vita se rimane in equilibrio con gli altri tre (potassio, calcio, magnesio), ma se si esagera con il sodio, diminuisce la quantità di potassio disponibile che è invece fondamentale per l’attività cardiaca. Anche i lipidi non sono tutti uguali: vi sono grassi buoni (mono e polinsaturi) e grassi non buoni (saturi). Nei primi troviamo l’olio di oliva ottenuto con spremitura a freddo, gli omega 3 e gli omega 6 presenti nei semi oleosi e nei pesci come sgombri, sardine, salmone ecc. Tra i grassi saturi invece, i peggiori sono i cosiddetti trans, che si formano mediante il processo di idrogenazione degli oli vegetali, effettuato per ovviare al problema dell’irrancidimento di una prolungata conservazione come, per esempio, le margarine. Il cioccolato extrafondente, al contrario, risulta essere un ottimo alimento per il controllo della pressione arteriosa. Già da molti anni vi sono studi sugli effetti ipotensivi del cioccolato grazie al contenuto di bioflavonoidi, che peraltro troviamo in molti vegetali e nel the verde. Anche piccole dosi di vino rosso, esplicano un’azione protettiva sui vasi sanguigni per la presenza dei polifenoli. L’utilizzo dell’aglio è estremamente indicato per l’azione diretta sul riequilibrio pressorio e risultano importantissimi i cibi ricchi di potassio, come il grano saraceno ed i legumi. Infine, come si osserva nella cultura latina antica “est modus in rebus” cioè: in tutte le cose esiste una misura capace di discriminare ciò che è buono da ciò che è cattivo per noi. L’importante è accorgersi e incominciare a scegliere quale stile di vita è meglio per la nostra salute!

Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomaticoPer informazioni o appuntamenti: Tel. 3396055882 – Studio Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano – e-mail naturopaki@gmail.com.