A che punto siamo con le opere di riqualificazione della nostra zona previste dal piano comunale per le periferie milanesi?

Intervista esclusiva a Mirko Mazzali, delegato del Sindaco alle Periferie

Mirko Mazzali, oltre ad essere il presidente del Consiglio di Municipio 1, lei è anche il Delegato del Sindaco alle Periferie. Ci spiega l’importanza del ruolo che le ha assegnato il sindaco Beppe Sala e su quali tematiche si svolge principalmente la sua attività?
La delega sulle periferie fa capo direttamente al sindaco; io sono il suo delegato cioè colui che, per semplificare, lo aiuta in quella che ha definito una sua “ossessione”. Vi è poi la direzione periferie che è l’organo tecnico che fa capo alla direzione generale del Comune. Ovviamente delle periferie si occupano anche quasi tutti gli assessori in relazione alle loro competenze.
Riqualificare fisicamente e socialmente le periferie, per troppi decenni dimenticate dalle Giunte di Palazzo Marino, è quasi una missione. Perché? Quali risorse sono state messe in campo? Perché va detto subito che senza finanziamenti non si va lontano.
Occuparsi di periferie vuole dire occuparsi della attuazione del piano periferie, ma ovviamente non tralasciando tutte le problematiche di queste zone, che sono fra di loro molto diverse per esigenze e problematiche. Per esempio in Gallaratese abbiamo, divise da poche decine di metri, Via Bolla, luogo tristemente noto per il degrado delle abitazioni Aler, e Via Appennini, con case nuove appena consegnate e luoghi di socialità. I soldi stanziati per la parte di manutenzione straordinaria ammontano a più di 300 milioni di euro, che è il più grosso intervento di una città italiana dal dopoguerra sulla questione periferie. Si tratta di investimenti per manutenzione straordinaria di case Erp e per realizzare il piano “zero case sfitte”, ristrutturando ed assegnando le case di edilizia popolare.
Sappiamo che mettere mano sia alla riqualificazione e ristrutturazione degli edifici pubblici, residenziali e non, delle aree pubbliche e delle strade sia ai progetti di socializzazione, inclusione e integrazione, richiede tempo e trasparenza nelle procedure. Molto spesso sentiamo dire che poco o nulla e stato fatto. Ci vuole spiegare come stanno realmente le cose e quali risultati sono già stati ottenuti?
Chi dice che poco o nulla è stato fatto sbaglia. Certo nessuno ha la bacchetta magica. Nell’investire soldi pubblici occorre rispettare criteri di trasparenza e di l’efficienza, quindi si deve passare attraverso appalti, procedure complesse che necessitano di tempi, ma c’è un cronoprogramma con luoghi e tempi, niente è lasciato al caso. Questo sulla parte “hardware”. Sulla parte cosiddetta “software”, cioè quella che concerne la coesione sociale, l’integrazione, tutto quello che ha come scopo il rendere più belli e vivibili i quartieri, si è concluso nei mesi scorsi il bando periferie, di 540.000 euro, che ha dato l’opportunità ad associazioni e cittadini di sperimentare e attuare forme che contribuiranno a cercare di cambiare le periferie.
Veniamo nello specifico alla nostra zona: cosa è già stato approvato e quando vedrà la luce? Noi a titolo esemplificativo nei mesi scorsi abbiamo citato alcuni grossi progetti riguardanti la riqualificazione di quartieri popolari, costruzione di nuovi edifici scolastici e importanti linee di trasporto pubblico. Siamo convinti che però ci sia molto altro che bolle in pentola.
Per quanto riguarda il Municipio 9, che come saprete è uno dei 5 ambiti prioritari del Piano Periferia, l’intervento più importante è quello di manutenzione straordinaria della case Erp di Via Villani- Giuffrè, che partirà in questi giorni, intervento atteso da anni. Chi è stato in quegli stabili è perfettamente a conoscenza della necessità di interventi di manutenzione straordinaria che riguardano la parte esterna degli immobili, i tetti, ma anche le cantine la parte dei box. Si è concluso il bando per la riqualificazione degli impianti sportivi di Via Murat, si sono conclusi i lavori per il Teatro dei bambini di Via Bovio, questo solo per ricordare alcuni interventi. Nel vostro Municipio c’è poi il progetto per la riqualificazione della ex caserma Mameli che, quando sarà attuato, darà impulso a quella zona con l’apertura di spazi per il quartiere. Ma l’attività c.d. ordinaria degli assessori nel vostro Municipio e anche negli altri è comunque proseguita, con tutti quegli interventi che anche negli anni passati hanno contribuito a cercare di migliorare la vivibilità di quelle zone.
Realisticamente alla fine del mandato della Giunta Sala quanto saranno diverse le periferie della nostra metropoli?
Come cambieranno le periferia alla fine del mandato e se il lavoro fatto sarà stato buono ce lo diranno gli elettori e la gente che vi abita. Quello che si può già dire comunque è che avere messo quei quartieri al centro dell’attività del Sindaco ha fatto sì che più soggetti, istituzionali e privati, iniziassero ad occuparsene come priorità. Questo ha significato elaborazione di idee, di progetti e messa a disposizione di fondi. Vuol dire intercettare fondi Europei, fondi governativi, fondi di fondazioni private, perché le buone idee nella pubblica amministrazione camminano sulle gambe delle disponibilità economiche.