A volte, trovarsi per caso in un posto impensabile ti accende la voglia di indagare e contare quante volte hai lasciato correre perdendo occasioni interessanti, come questa che vado a raccontare. Al numero civico di via Luigi Ornato 122 a Milano, precisamente a Niguarda, c’è la California, tipica e antica trattoria a prezzo fisso, buona cucina, buon vino in un ambiente dal sapore familiare. I proprietari sono due fratelli gemelli, Mario e Luigi, che da soli servono ai tavoli, cucinano le loro specialità gastronomiche e incassano il prezzo fisso di tredici euro a testa, qualunque cosa si ordini a mezzogiorno o alla sera. Peccato che la chiusura del locale sia ormai un fatto certo, come abbiamo scritto su “Zona Nove” di gennaio. Così finirà la bella storia nata a Milano con continuo rimpianto nell’anima dei nostalgici. California, oltre alla fermata tranviaria dedicata del tram numero 4, gode infatti di una leggenda straordinaria a causa delle storie che si raccontano su molti personaggi d’avventura che in passato vi si sono fermati. Buffalo Bill è stato tra tutti il più popolare e il più mitico. Venne alla California quando, con il suo il suo Circo itinerante Wild West Show, nel 1906 fu per la seconda volta a Milano, dopo essere stato in tournée nelle principali città americane ed europee ed essendosi esibito, con centinaia di attori, cowboys e autentici indiani, a Napoli, Roma, Bologna, Firenze, Città del Vaticano e appunto Milano. Sulla sua presenza alla California di Niguarda si raccontano diversi aneddoti. Per esempio, sembra ci sia stata una storia d’amore tra una ragazza niguardese e un artista del circo Wild West Show a dimostrazione di come gli americani si trovassero bene dalle nostre parti. Ma altrove a volte non fu così. Per esempio. l’otto marzo 1890 a Roma un buttero del Duca Caetani Augusto Imperiali vinse una sfida contro Buffalo Bill nella gara per domare un vivace puledro maremmano tenendo con la destra le redini e con la sinistra il cappello. Ma chi era Buffalo Bill? Il miraggio della sua vita era costituito da un carisma naturale che si sviluppava giorno dopo giorno. Buffalo Bill, di cui il vero nome era William Frederick Cody, nasce a Le Clair (Iowa) il 26. febbraio 1846 da Isaah Cody e Mary Ann Laycock, e muore a Denver nel Colorado il 10 gennaio 1917. Nel 1860 diventa corriere del Pony Express. Nel 1864 si arruola nell’esercito dell’Unione e conosce la futura moglie Louisa Frederici che sposerà il 6 marzo 1866. A ventuno anni diventa cacciatore di bisonti per rifornire di carne fresca gli operai della ferrovia in costruzione, abbattendo circa 4.000 capi con un fucile Springfield cal. 50 delle guerre indiane. A ventisei anni si esibisce come attore. A trentacinque, fino al 1917, lavora nel circo. Nel 1866 fa l’esploratore per il VII° Cavalleggeri del generale Custer, Nel 1872 inizia la sua attività teatrale. Nel 1880 nasce il Wild West Show, in cui lavora assieme a tanti importanti indiani: Capo Joseph dei Nez Percé – Capo Three Eagles – Toro Seduto – Crazy Horse Capo Sioux – Capo White Bull – Red Cloud (Nuvola Rossa) e Alce Nero (Black Elk), che sarà beatificato perché da buon cattolico diventerà San Nicola Alce Nero, il primo Santo dei nativi americani. Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Flaviano Sandonà Tel/Fax/Segr. 02/39662281 – Cell. 335.1348840 In occasione della festa della Donna è bello ricordare una speciale ragazza di campagna, Jane Austen, di cui l’anno scorso è stato il bicentenario dalla morte (un morbo sconosciuto la colpì a soli 42 anni). Nata in un piccolo villaggio della contea britannica dell’Hampshire (dove l’anno scorso è stata ricordata dagli inglesi in una serie di eventi come la loro più famosa “figlia”), il padre (un pastore anglicano) l’avviò agli studi di due lingue straniere che lui amava molto, l’italiano e il francese. Jane studiò a Oxford e già a 11 anni sentiva fortemente la vocazione di scrivere. Prima dei 18 anni aveva già prodotto tre raccolte di brevi racconti. Prestissimo elaborò “Ragione e Sentimento”, mentre il suo capolavoro, “Orgoglio e Pregiudizio”, apparve nel 1813, il terzo romanzo “Mansfield