Aeroporto di Bresso: ecco il punto della situazione in attesa del bando per il rinnovo della concessione

Della questione dell’aeroporto di Bresso, del Protocollo d’Intesa 2007, del bando Enac che prevede l’apertura ai voli commerciali, delle proteste dei Comuni di Bresso e Cinisello e dei suoi cittadini oltre che del Parco Nord, sfociate in un ricorso al Tar contro il succitato bando Enac, ne abbiamo scritto in tutte le salse nei mesi scorsi. Ma oggi si può dire: è un po’ che non si scrive nulla! Noi di “Zona Nove”, però, abbiamo recuperato alcuni incartamenti interessanti, da leggere in attesa di conoscere l’esito del bando per l’assegnazione della concessione ventennale di gestione dello scalo bressese.
• La Società Aero Club Milano Servizi srl il 4 gennaio 2018 ha presentato domanda per l’affidamento in concessione dell’Aeroporto “Franco Bordoni Bisleri” di Bresso. Con questo significativo passo la Società,che attualmente gestisce lo scalo, esplicita la volontà di prosecuzione e sviluppo delle attività aeronautiche, assicurando l’operatività in sicurezza dell’aeroporto nel pieno rispetto delle aspettative delle comunità limitrofe. L’assegnazione prevede una durata ventennale e ha come oggetto la conduzione, la manutenzione (ordinaria e straordinaria) e l’uso dei beni del sedime aeroportuale. In proposito Antonio Giuffrida, presidente di Aero Club Milano, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo deciso di prendere parte al disciplinare di gara perché di fatto Aero Club Milano gestisce dal 1962 l’aeroporto per conto dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, fornendo sia personale altamente qualificato sia tutti i servizi necessari al funzionamento dello scalo: informazioni radio, servizio antincendio, rifornimento carburante, ricovero e manutenzione degli aeromobili”.
La Società ha evidenziato con enfasi che la domanda presentata tiene conto del Protocollo d’intesa siglato nel 2007 da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Consorzio Parco Nord Milano, Comune di Milano, Bresso e Cinisello Balsamo e ne costituisce il naturale corollario, ipotizzando uno sviluppo dell’area che mantenga rigorosamente nei limiti attuali il traffico aereo del-l’Aeroporto Franco Bordoni Bisleri, ovvero la sua attuale destinazione turistica e addestrativa nel pieno rispetto dei vincoli ambientali e territoriali.
• Detto della partecipazione di Aero Club Milano al bando Enac, dobbiamo ora segnalare che il ricorso al Tar, presentato dai Comuni di Bresso, Cinisello e dal Parco Nord Milano, per sospendere il suddetto bando Enac è stato rigettato. Ovvero la procedura avviata per assegnare la gestione del campo volo di Bresso va avanti. Di seguito pubblichiamo un sunto della sentenza del Tribunale osservando che, nel documento prodotto dal Tar, si riporta espressamente il famoso Protocollo d’Intesa del 2007 quasi a ribadire che Enac ne dovrà assolutamente tenere conto in fase di assegnazione del bando:
“Ordinanza per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, a) del provvedimento Enac per la concessione di aviazione generale dell’aeroporto Franco Bordoni Bisleri di Bresso; b) del bando di concessione Servizi avente ad oggetto “Affidamento in concessione ventennale dell’aeroporto Franco Bordoni Bisleri di Bresso”; c) di tutti gli atti preordinati, connessi e conseguenziali; previo accertamento dell’obbligo di Enac, derivante dal Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 31 luglio 2007, di astenersi da interventi di potenziamento e sviluppo dell’aeroporto Franco Bordoni Bisleri di Bresso… Ritenuto che, seppur ad un primo sommario esame, il ricorso non sia sostenuto da adeguati profili di fondatezza, per le seguenti ragioni: – il Regolamento di scalo Enac 2016 non risulta impugnato; – l’assunto da cui muovono gli enti ricorrenti, ovvero che le determinazioni di Enac sarebbero volte ad un’espansione dell’aeroporto e ad un potenziamento delle attività ivi consentite non appare si ricava dagli atti di gara impugnati; – oggetto della concessione è la conduzione, la manutenzione e l’uso dei beni facenti parte del sedime aeroportuale, nonché l’espletamento delle attività di cui allo schema di convenzione; – gli stessi enti ricorrenti, in un espresso capo (IV “motivo) dell’atto introduttivo del giudizio, hanno precisato che si tratta di una concessione di bene demaniale e non una concessione di servizi aeroportuali; tale qualificazione mal si concilia con un’ipotesi che contempli consistenti sviluppi progettuali e di attività, come assumono i ricorrenti, e dequota di fondamento la censura relativa alla mancata sottoposizione alla procedura di verifica dell’impatto ambientale dell’aeroporto; – il Protocollo d’intesa del 2007 è ricompreso negli atti di gara nella sua interezza, dovendosi ritenere che Enac ne richieda il rispetto da parte del futuro concessionario.”