Al Centro Culturale di via Hermada logge, mostre di pittura e acque milanesi

Ecco il programma, sempre interessante, del Centro Culturale della Cooperativa di via Hermada per il mese di marzo:
• Un nuovo appuntamento in collaborazione con il Teatro della Cooperativa, legato alla stagione 2018: Venerdì 16 marzo, al Centro Culturale della Cooperativa, una Prima della Prima, ospite Giuliano Turone, il giudice che insieme a Gherardo Colombo ha indagato su Sindona e scoperto le liste della Loggia Massonica P2 a Castiglion Fibocchi. “Meglio fare il burattinaio che il burattino, non le pare?” diceva Licio Gelli e la Compagnia teatrale La Confraternita del Chianti lancia un ponte irriverente e un po’ preoccupato tra ieri e oggi. Nel 1981 sei componenti su sette della giovane compagine milanese non erano ancora nati, ma quella che nel 1981 sembrava una storia chiusa è diventata una malattia cronica della nostra società. Viviamo in un Paese complesso in cui il potere non è mai stato una cosa semplice. C’è la politica e la democrazia. Ci sono le clientele e le famiglie, le Stato, il parastato, il Vaticano, i militari, i servizi segreti, quelli di destra e quelli di sinistra, la mafia, le camorra, la ‘ndrangheta e il resto: la P2 è stata l’ombra di tutto questo. Ne parleranno appunto il giudice Turone, lo scrittore Renato Seregni e Chiara Boscaro, giovane drammaturga della Compagnia Confraternita del Chianti.
• Sabato 24 e lunedì 26 marzo due appuntamenti con l’arte: Anna Torterolo condurrà nuovamente i nostri frequentatori a importanti mostre. Per il primo di essi, Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky usciremo dalle mura cittadine con destinazione Bologna, Museo MomBo (Museo d’arte Moderna di Bologna). Oltre 70 opere, capolavori assoluti provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, per raccontare gli stili e le dinamiche di sviluppo di artisti che ancora oggi testimoniano la straordinaria modernità dei movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento. La seconda mostra, Albrecht Dürer e il rinascimento fra la Germania e l’Italia, attualmente a Palazzo Reale, racconta l’apice del Rinascimento tedesco nel suo momento di massimo fulgore e di grande apertura verso l’Europa grazie a un’importante selezione di opere del maestro di Norimberga e di alcuni grandi artisti tedeschi e italiani suoi contemporanei. Sono esposte circa 130 opere tra cui 12 dipinti di Albrecht Dürer, insieme a 3 acquerelli e circa 60 tra disegni, incisioni, libri, manoscritti, che rivelano il carattere innovativo della sua arte.
• Abbandoniamo l’arte per venire a tutt’altro argomento nella serata di venerdì 6 aprile: Storie d’acqua milanesi – Non solo Navigli: Olona, Nirone, Seveso e i fontanili. Partendo dal libro di Gabriele Pagani, storico del territorio, Riccardo Tammaro condurrà un incontro su questo volume nato da una ricerca all’Archivio di Stato durata tre anni. Per una volta saranno tralasciati i Navigli e si parlerà della formazione della pianura padana e dei canali, passando poi in rassegna le opere idrauliche eseguite dai Romani per deviare i corsi d’acqua al servizio della città. Infatti su Milano furono fatti convergere tre grandi corsi d’acqua: Vepra (derivata dall’Olona), Nirone e Seveso, quest’ultimo deviato bruscamente dal suo alveo naturale. Una parte dell’incontro sarà poi dedicata ai fontanili, ammirati da Gaspard Monge (incaricato di sovrintendere alla requisizione delle opere d’arte al seguito dell’armata Napoleonica), per “la geometria dei campi della Pianura Padana, impreziositi dai ricami di canali, intrecciati a fossi, navigli, fontanili”. In conclusione, dato che la storia di Milano e della Lombardia ha radici e vicende lontane spesso cancellate dal tempo, è tramite i corsi d’acqua e i navigli, origine e ingegnosità dello sfruttamento, che possiamo ancora comprendere una grande parte del suo luminoso passato.a