8 Marzo: Jane Austen, la bella letteratura al femminile

In occasione della festa della Donna è bello ricordare una speciale ragazza di campagna, Jane Austen, di cui l’anno scorso è stato il bicentenario dalla morte (un morbo sconosciuto la colpì a soli 42 anni). Nata in un piccolo villaggio della contea britannica dell’Hampshire (dove l’anno scorso è stata ricordata dagli inglesi in una serie di eventi come la loro più famosa “figlia”), il padre (un pastore anglicano) l’avviò agli studi di due lingue straniere che lui amava molto, l’italiano e il francese. Jane studiò a Oxford e già a 11 anni sentiva fortemente la vocazione di scrivere. Prima dei 18 anni aveva già prodotto tre raccolte di brevi racconti. Prestissimo elaborò “Ragione e Sentimento”, mentre il suo capolavoro, “Orgoglio e Pregiudizio”, apparve nel 1813, il terzo romanzo “Mansfield Park” nel 1814 e il quarto, “Emma”, nel 1815. Poi, nel 1816, si ammalò e morì, l’anno dopo, a Winchester. Qualcuno scrisse di lei: “L’artista più perfetta tra le donne… morì quando si stava abituando al successo”. I suoi sono romanzi “corali” e i suoi personaggi sono sempre donne, giovani donne che vivono in un tempo in cui non viene compresa la ricchezza umana del genio femminile e che lottano per farsi spazio nel mondo. Autrice molto moderna, a distanza di due secoli, ancora il cinema e la grande letteratura l’accolgono col merito artistico che merita. Virginia Woolf aveva scritto di lei: “Qualunque cosa lei scriva è compiuta e perfettamente calibrata e il suo genio è libero!”. Anche se, ancor oggi, il peso del rapporto letterario è spostato a favore del mondo maschile, con Jane Austen (nei primi dell’800) e con moltissime altre scrittrici straniere e italiane (Oriana Fallaci, Dacia Maraini, Elsa Morante, Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926…) possiamo dire di essere orgogliose e felici di ricordarle proprio in questa epoca che, purtroppo, dà ancora poca importanza al genio femminile non solo in campo letterario, ma in tanti altri campi senza dimenticare il daffare quotidiano di ogni donna che lavora, ama e vive con difficoltà la disparità tra uomo e donna!