Sanità lombarda: in campagna elettorale sono state fatte molto proposte di modifica

Sono molto intressanti, ma le prenderà in considerazione la nuova Giunta Fontana?
Le elezioni, politiche e regionali, si sono appena svolte e, dati alla mano. è grande il divario fra Attilio Fontana, neo presidente della Regione Lombardia, e Giorgio Gori, lo sfidante della coalizione di centrosinistra. Se-gno questo che i cittadini lombardi hanno voluto mandare un segnale di continuità a favore delle politiche di centrodestra che governano la nostra Regione da almeno 20 anni. Eppure sulla Sanità, cui viene destinata la stragrande maggioranza del Bilancio del Pirellone, non sono poche le critiche che si sentono e le richieste di modifica. Questo mese esaminiamo alcune proposte di modifica emerse in campagna elettorale per quanto riguarda il cosiddetto fiore all’occhiello lombardo. Sa-ranno valutate dalla nuova Giunta? Ai posteri l’ardua sentenza
. • Gestione della cronicità Le proposte emerse nel dibattito precongressuale sostengono che è necessario rivedere il progetto di presa in carico regionale e rilanciare, con l’estensione graduale in tutta la regione e per tutte le patologie, l’esperienza di presa in carico dei malati cronici che prevede un piano di cura individualizzato gestito dal proprio medico di base. E, di conseguenza, occorre affidare al medico di medicina generale la gestione di questo modello e incentivare la costituzione in cooperativa dei medici.
• Revisione della rete ospedaliera in base alle specialità e alla complessità delle cure erogate Partendo dal presupposto che per la cura delle patologie più gravi e complesse il cittadino già oggi si sposta alla ricerca dell’eccellenza, mentre per le patologie croniche e quelle meno gravi non è la persona che si deve spostare ma sono i servizi che devono essere riorientati sul territorio. Occore dunque realizzare una rete capillare di presidi territoriali di assistenza aperti 7 giorni su 7 per almeno 12 ore al giorno, tramite un piano straordinario di riqualificazione edilizia di alcune strutture ambulatoriali già esistenti.
• Ridefinizione del rapporto pubblicoprivato. Occorre definire, nella programmazione annuale, di obiettivi e risultati comuni, da inserire nei contratti assegnati a tutte le strutture del sistema socio sanitario regionale, con il principale scopo di stabilire una sinergia tra pubblico e privato, evitando duplicazioni inutili e costose. E poi serve estendere le iniziative di welfare aziendale volte all’assistenza sanitaria integrativa, attraverso strumenti di credito contributivo ai cittadini e alle imprese.
• Tornare a investire in prevenzione Bisogna aumentare la partecipazione ai programmi di screening per le patologie tumorali, malattie cardiovascolari, diabete e a tutte le campagne vaccinali, coinvolgendo medici di medicina generale e farmacie. E promuovere stili di vita sani e sostenere i programmi di prevenzione, sicurezza e benessere organizzativo nei luoghi di lavoro.
• Piano straordinario di azzeramento delle liste di attesa Attraverso l’arruolamento di nuovi specialisti, va costituita da una agenda unica per tutti gli erogatori pubblici e privati, occorre l’apertura degli ambulatori nei fine settimana e nelle ore serali dei giorni feriali e l’investimento su una pluralità di canali di prenotazione per facilitare l’accesso ai cittadini.
• Revisione dell’applicazione del super ticket Occorre innalzare la fascia di esenzione per le prestazioni ambulatoriali per i cittadini con un reddito familiare inferiore ai 30 mila euro lordi e introdurre per gli altri una gradualità che consenta di contribuire alla spesa sanitaria in base al proprio reddito.
• Piano di prevenzione odontoiatrica infantile per tre fasce di età (4, 6 e 12 anni) È necessario prevedere incentivi alla diffusione di misure di previdenza complementare che contemplino anche le cure odontoiatriche. E poi servano cure odontoiatriche gratuite per coloro che rientrano nei requisiti del Reddito di Inclusione Sociale.
• Personale medico Va definito un piano pluriennale per garantire un equilibrato ricambio generazionale di specialisti medici e medici di famiglia.
• Gestione dei servizi medici Occorre incrementare le attività socio-sanitarie all’interno delle farmacie e stabilizzare le sperimentazioni relative a gestione delle prenotazioni, riscossione dei ticket, ricezione e consegna dei referti di visite specialistiche e esami diagnostici. Nelle foto. l’Ospedale di Niguarda visto dall’alto e il suo servizio accettazioni.