A favore Panda a biometano: sperimentazione riuscita

Il Depuratore di Niguarda continua a fare danni (olfattivi) ma, oltre a svolgere il suo ruolo imprescindibile nei bonificare le acque reflue dei quasi 300mila abitanti dei Comuni del nord Milano, si sta distinguendo anche per un progetto ecosostenibile che potrebbe ridurre l’inquinamento della pianura padana. Come abbiamo scritto diversi mesi fa in via Da Velate si produce biometano, utilizzato per alimentare una Fiat Panda Natural Power col gas naturale al posto della benzina. Qualche informazione preliminare per rinfrescarci la memoria. Il processo di depurazione delle acque nell’impianto di Niguarda genera la formazione di biogas composto da circa il 65 per cento di metano che viene estratto, compresso e pompato nei serbatoi delle autovetture. E non stiamo parlando di produzioni insignificanti e costose. L’impianto di Niguarda sarebbe in grado di produrre oltre 340 mila kg di biometano all’anno, ovvero il carburante sufficiente a far viaggiare 416 Panda per 20 mila chilometri ognuna. Con due soli giorni di produzione di biometano, la Panda potrebbe percorrere abbondantemente il giro della Terra! Ma fermiamoci alla Panda: il 14 marzo è stata spenta la prima candelina della sperimentazione, portata avanti sull’utilitaria di casa Fiat alimentata esclusivamente con il biometano prodotto dall’impianto per la depurazione delle acque reflue del Gruppo Cap a Bresso-Niguarda. In questi 12 mesi la Panda Natural Power ha percorso migliaia di chilometri, sempre alimentata con il biometano prodotto dal depuratore del Gruppo Cap, ed è stata regolarmente verificata con approfonditi test effettuati presso il Centro Ricerche di Fca in modo da “certificare” come anche il biometano prodotto da acque reflue non abbia controindicazioni né effetti sul motore, al pari di quello prodotto da rifiuti agricoli e solidi urbani. Il primo anniversario della nostra Pandina superecologica cade negli stessi giorni in cui il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e quello delle Politiche Agricole, ha approvato il decreto per la promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti. Si tratta di un provvedimento atteso sia dal settore agricolo sia da quello che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti. Con questo decreto il nostro Paese – già all’avanguardia in Europa – si pone l’obiettivo di raggiungere nel 2020 il 10 per cento di consumo di energie rinnovabili nel settore dei trasporti, al cui interno è stato fissato un ulteriore obiettivo per biometano avanzato e altri biocarburanti avanzati, pari allo 0,9 per cento nel 2020 e all’1,5 per cento a partire dal 2022. Ma perché tanta enfasi? Un dato strabiliante ci fa capire l’importanza di questa sperimentazione che a breve si tradurrà nella produzione su larga scala: con l’uso del biometano è possibile abbattere le emissioni inquinanti del 97 per cento rispetto al modello alimentato a benzina. Con grandi ringraziamenti per i nostri polmoni e il nostro portafogli. E chi vi scrive crede nelle auto a basso impatto ambientale visto che da oltre 10 anni utilizza solo mezzi Fiat Natural Power.