Barriere architettoniche: il Laghetto di Niguarda e il Bosco di Bruzzano sono per un disabile esempio di accessibilità

Come si sa, le barriere architettoniche sono qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi o addirittura inaccessibili gli spostamenti o la fruizione di servizi specie per le persone con limitata capacità motoria o sensoriale, cioè portatrici di handicap. Ebbene, la Zona 9 in quanto ad accessibilità non è sicuramente in prima linea. Lo sappiamo. Ma per l’inizio di questi servizi che trattano di barriere architettoniche nella nostra zona, partiremo con una nota positiva, proprio per far capire che tutto è possibile, e che progettare lavori stradali, e non, adatti a tutti è possibile anche nei quartieri periferici. La nostra esploratrice di zona, tetraplegica, ma con la possibilità di muovere in parte le braccia, ci consiglia come esempio di accessibilità il Parco Nord. Questo parco si estende per quasi 360 ettari tra i comuni di: Sesto San Giovanni, Bresso, Cormano, Novate Milanese, Cusano Milanino e Milano. Ma la nostra esploratrice ha dedicato il sopralluogo solo al Laghetto di Niguarda e al Bosco di Bruzzano. All’inizio l’esploratrice era molto scettica: “Non riesco a muovermi né ai Giardini Pubblici Indro Montanelli, né al Parco Sempione, figuriamoci in zona 9”. Invece con grande soddisfazione ci racconta la sua esperienza. Sicuramente essendo un parco regionale il nostro ha a disposizione somme maggiori per riqualificazioni e interventi da dedicare all’accessibilitá rispetto ai due importanti parchi presenti nel centro di Milano. Ma che una persona in sedia a rotelle per voler fare una passeggiata in mezzo al verde debba spostar- Qui il modello Niguarda già funziona si fino a Niguarda è meno comprensibile. A detta della nostra esploratrice però, ciò che ha osservato è proprio il punto migliore del parco. Entrando da via Aldo Moro, di fronte il cimitero di Bruzzano, la strada è facilmente attraversabile, stando attenti alla velocità delle macchine. Abbiamo da subito un percorso ottimamente battuto che dà poi la possibilità di accedere a percorsi con segnaletica di piste ciclabili. Strade ben battute e piste ciclabili non danno alcun fastidio alle gambe, quel che purtroppo accade alla nostra esploratrice a Parco Sempione, perché l’eccessiva ghiaia complica lo spostamento provocando spasmi muscolari. Fortunatamente il giorno di sopralluogo per scrivere questo articolo era fortemente soleggiato ma dava la possibilità di respirare un po’ d’aria sotto gli alberi. In quasi 3 ore è stato possibile percorrere 4,5 km che per una persona in sedia a rotelle sono veramente tantissimi, stessa cosa per genitori con passeggini. Gli unici punti da segnalare sono due: I tavoli per i pic-nic sono giustamente sotto grandi alberi ma difficilmente raggiungibili a causa del dislivello presente e della mancanza di passerelle e/o strade battute. Piccole cose all’occhio di persone normodotate ma da segnalare per chi come la nostra esploratrice volesse tornare al parco. La passerella costruita per girare intorno il laghetto è ottimamente tenuta, a parte 5-6 lastre che portano verso il nuovo chiosco recentemente aperto di fronte alle fontanelle. Queste lastre che dovrebbero essere il più vicino possibile tra loro in realtà sono distanti (vedi foto a lato), quei pochi centimetri che purtroppo bastano a far incastrare i ruotini anteriori di una carrozzina, rischiando di far cadere la persona disabile. Solo in questo punto la nostra esploratrice ha avuto bisogno di aiuto facendosi spingere. Lei comunque si dice soddisfatta di questo posto riscoperto a Niguarda che le ha permesso di passare una mattinata all’aperto e che la farà tornare per un buon allenamento come fanno del resto tutte le persone comuni al Parco Nord. Che possa per una volta un quartiere periferico essere da esempio per il centro di Milano?