Parco Nord: per sapere cosa c’è e dove andare leggete qui In più ora c’è “Sun Strac”, punto di ristoro, bar e gelateria al laghetto di Niguarda

Ecco i dati generali del Parco Nord: 800 ettari circa di territorio protetto di cui 100 di boschi, 225 di prati, 6 di arbusti e siepi; 41 kilometri di percorsi pedonali, 35 di piste ciclabili, 137.000 mc fra laghi, fontane, pozze e canali, 5 kilometri di fiume Seveso; 20 specie di alberi, 25 di arbusti, decine di specie di fiori spontanei; 85 specie censite di uccelli, 20 di mammiferi, 6 di rettili, 4 di anfibi, 25 di libellule e 23 di farfalle; 600mila persone residenti ai confini, oltre 2 milioni di visitatori all’anno, oltre 150 Guardie ecologiche volontarie, 40 lavoratori dipendenti, decine di altri volontari e giovani in servizio civile.
• Breve storia e punti di interesse Il Parco Nord Milano, istituito nel 1975, comprende un territorio di circa 640 ettari, a cui si sono aggiunti 150 ettari del Parco Balossa nel 2015. Si tratta di un parco realizzato nel tempo, il cui primo intervento all’inizio degli anni 80 ha interessato una vasta superficie di proprietà della Breda con il recupero delle terre agricole o incolte collegate con la V Sezione Aeronautica, della collina di scorie inerti degli altiforni delle acciaierie, di villa Torretta e, negli ultimi anni, di un rifugio antiaereo per gli operai durante la seconda guerra mondiale. Grazie all’intensa attività di riforestazione, oggi questo grande polmone verde ospita boschi, prati, specchi d’acqua, viali alberati, aiuole, orti urbani, un’ampia rete di piste ciclopedonali e percorsi attrezzati per lo sport e stima un’utenza di circa 2,5 milioni di fruitori all’anno. Il Parco Nord offre inoltre un’ampia gamma di attività culturali per le scuole e il pubblico generico. Punto di riferimento è la Cascina Centro Parco, a ridosso del Campo volo di Bresso e dell’ex Palazzina Volo della Breda, con accesso da via Clerici. Nell’edificio è possibile trovare la Casa del Parco, museo multimediale che raccoglie video e foto di 40 anni di attività, una sala per mostre temporanee, il Micro-lab (spazio di osservazione naturalistica per bambini e famiglie), il Centro di Documentazione Area Parchi ed un porticato dove svolgere feste, concerti, spettacoli. Punto di interesse storico è il bunker della Breda, costruito durante la II guerra mondiale per proteggere i lavoratori dai bombardamenti alleati e sopravvissuto allo smantellamento degli stabilimenti produttivi. L’allestimento si articola in 4 sale, tante quanti sono gli “spezzoni” di rifugio che ospitavano gli operai. Il percorso propone suoni, voci e immagini, che ripercorrono l’epoca dei bombardamenti, lo sviluppo industriale, la deindustrializzazione per finire con la riqualificazione a verde degli spazi della Breda. Altro punto di interesse del Parco è il Monumento al Deportato degli architetti Ludovico e Alberico Belgioioso, coadiuvati dal Maestro d’Arte Giuseppe Lanzani. Una scalinata ad alti gradini neri, venticinque masselli di porfido disposti a semicerchio con incisi i 460 nomi dei lavoratori delle industrie locali, arrestati e deportati dai nazifascisti. Al centro si erge una stele che rappresenta la figura stilizzata del deportato. Il basamento ospita le terre e le ceneri provenienti dai campi di concentramento. Nei grandi catini ci sono sassi dalle cave di Gusen e Mauthausen. È un’opera complessa e un esempio di land-art, che dialoga con la natura del parco.
• Flora e fauna La flora è composta da 32 specie di piante del sottobosco: Anemonoides nemorosa, Anemonoides ranunculoides, Arum italicum, Athyrium filix-femina, Brachypodium sylvaticum, Campanula trachelium, Cardamine impatiens, Carex brizoides, Carex sylvatica, Cephalanthera longifolia, Circaea lutetiana, Corydalis intermedia, Dryopteris affinis, Dryopteris filix-mas, Fragaria vesca, Galanthus nivalis, Holcus mollis,Poa nemoralis, Polygonatum multiflorum, Ranunculus ficaria, Ruscus aculeatus, Scilla bifolia, Scrophularia nodosa, Stachys sylvatica, Symphytum bulbosum, Vinca minor, Viola alba, Viola odorata, Viola reichenbachiana, Viola suavis. A queste vanno aggiunte Erythronium dens-canis e Luzula pilosa, piantate artificialmente in due località del Parco. Fauna: ecco l’elenco delle specie più significative. Mammiferi: Donnola, Volpe, Coniglio selvatico, riccio e Arvicola. Avifauna: 85 specie di uccelli tra cui Allodola, Pettirosso, Picchio verde, Rondine, Storno, Passera mattugia, Parrocchetto dal collare, Merlo, Gheppio, Germano reale, Gallinella d’acqua, Gabbiano comune, Fringuello, Culbianco, Cornacchia grigia, Colombaccio, Codirosso, Cinciarella, Cinciallegra, Cardellino, Ballerina bianca, Balia nera, Averla piccola e Airone cinerino.
• Il Parco è il futuro (2018/2050) Il Parco genera il futuro perché cresce, si allarga, si trasforma e modella la città e gli stili di vita dei suoi abitanti. Da un punto di vista ecologico, dopo oltre trent’anni di riforestazioni, il Parco sta ora facendo un nuovo salto evolutivo: la presenza diffusa dell’acqua, portata recentemente dal canale Villoresi, modificherà drasticamente, nei prossimi anni, il paesaggio e gli ecosistemi. Il futuro è poi anche quello di “uscire” dai propri confini, allargandosi alle aree agricole del Parco della Balossa tra Novate e Cormano, per unirsi definitivamente agli altri parchi periurbani: il Boscoincittà, il Parco della Media Valle Lambro e il Parco Agricolo Sud verso l’obiettivo di un grande Parco Metropolitano. Ci sono poi altri confini, di tipo culturale, che il Parco ha superato: l’esperienza maturata in questi decenni ha insegnato ai Comuni a pensare al loro sviluppo urbano in relazione all’esistenza del Parco: sui temi come la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, l’inquinamento acustico e luminoso, la qualità dell’abitare, la green economy, lo sport e il tempo libero. Capita sempre più spesso che gli amministratori e i cittadini “pensino con i pensieri del Parco” e riescano ad indirizzare in un modo nuovo, più leggero e più sostenibile, la trasformazione della città. È per questo ruolo di “educazione alla natura” di tutta la comunità che abbiamo inserito in questa sezione le attività didattiche e ricreative rivolte alle nuove generazioni: sono questi i veri semi del futuro, il nuovo “vivaio” di una comunità ecocompatibile.
• Attività del Parco Da aprile a giugno il Parco apre al pubblico per il ciclo di domeniche targate CascinAperta, un format distintivo del Parco capace di coniugare divertimento, sostenibilità, buon cibo, scoperta della natura e dei suoi segreti. A settembre inizia il Festival della Biodiversità, giunto alla dodicesima edizione mentre, sempre a settembre, il Parco organizza la Festa dello Sport con decine di associazioni sportive del territorio e la Festa di compleanno del Parco.

• Nuova apertura Lo scorso 5 maggio è stato inaugurato “Sun Strac”, il nuovo punto ristoro, bar e gelateria proprio di fronte al laghetto di Niguarda nel cuore del Parco Nord. (vedi foto)