“Epopea dell’irrealtà di Niguarda”, un evento speciale al Teatro della Cooperativa

La stagione del Teatro della Cooperativa termina a giugno con un esperimento di Teatro Sociale che vede artisti e cittadini-attori lavorare insieme. Lo spettacolo “Epopea dell’irrealtà di Niguarda” è un progetto di Marta Marangoni, artista poliedrica che ha curato anche la regia, mentre di Fabio Wolf sono le musiche di accompagnamento. “Quello che presentiamo – ci racconta Marta – prosegue, quello dello scorso anno. Il testo surreale, costruito sugli spunti di vita dei cittadini-attori del laboratorio e adattati dalla bravissima Francesca Sangalli, racconta la fantastica genealogia del nostro quartiere dal IV secolo ad oggi. L’autore cui si sono ispirati i cittadini- attori per raccontare le proprie storie è stato, come lo scorso anno, Alejandro Jodorowsky, un grandissimo maestro del teatro e del cinema che parla molto alla persona, a come cercare in se stessi una propria identità”.
Domanda: Lavorare su un tema già affrontato è stato coinvolgente per tutti?
Risposta:“Abbiamo verificato che quando un progetto è complesso, come è stato ad esempio quello ispirato a Shakespeare e realizzato da Minima Theatralia sempre con i cittadini-attori, il tempo di due anni permette un affinamento stimolante sia per i cittadini-attori, sia per noi artisti che in questo modo possiamo dare più spazio alle idee. Perciò riprendere lo stesso spettacolo è stata una scelta voluta. È vero inoltre che ci troviamo in laboratorio una sola volta alla settimana e quindi non sono tante le ore dedicate al progetto, un esperimento di Teatro Sociale in cui libertà, gioia e creatività sono la chiave del lavoro. Così in giugno avremo uno spettacolo che riprende ma sviluppa e approfondisce quello dell’anno scorso. Il testo base è lo stesso, ogni volta che lo si presenta tuttavia ha in sé qualcosa di nuovo, di diverso perché tutti coloro che lavorano al progetto sono dentro a un processo creativo che è in divenire e questa è una caratteristica costante del laboratorio. Quest’anno il gruppo è numeroso, ben 18 cittadini-attori di diversa età e provenienza, e ciascuno porta nel lavoro la propria personalità, la propria storia, il proprio modo di vedere e sentire. Questa diversità risulta una ricchezza, uno stimolo, un’opportunità in più e tutto diventa un esercizio di convivenza tra “diversi”, uno degli obiettivi più importanti del teatro sociale nel quale si gioca su due piani, quello artistico teatrale e quello sociale.”
D: Nastri, cerniere, bottoni: quale simbolo avete scelto quest’anno per coinvolgere gli spettatori nella realizzazione dello spettacolo?
R:“Lo spettacolo è quello dello scorso anno quindi abbiamo rilanciato ancora la raccolta dei bottoni che incredibilmente stanno arrivando numerosi e bellissimi anche dall’esterno del quartiere forse a opera del passaparola con i cellulari. Questa preziosa e capillare raccolta ci ha permesso non solo di arricchire ma anche di creare nuove installazioni, scenografie, costumi, espressione diverse di tutta la comunità.” “Epopea dell’irrealtà di Niguarda”è stato in scena al Teatro della Cooperativa sabato 9 giugno e domenica 10 giugno. Una novità è stata la presenza nella giornata di domenica del Collettivo Clown che nello spazio offerto da Turati, generoso collaboratore e sostenitore dell’evento, si è esibito in un divertente spettacolo di clownerie per la gioia di grandi e piccini.