I collutori possono essere dannosi?

I collutori orali possono essere usati per diversi scopi. Come igiene quotidiana, per ridurre la quantità dei microbi nella cavità orale, oppure per le gengiviti più o meno gravi, e nei casi di interventi chirurgici, come estrazioni o inserimento di impianti (prima e dopo il trattamento). Quando si eseguono i risciacqui, se sono presenti lesioni sulla mucosa orale, il collutorio viene a contatto anche con il tessuto connettivo gengivale sottostante; questo tessuto ha funzione di “impalcatura” nel nostro organismo. Senza di esso non ci sarebbero ad esempio organi, la pelle e i legamenti,. Alcuni studi hanno dimostrato che i collutori possono causare irritazioni o peggiorare le lesioni orali. Questi studi si sono concentrati sugli effetti dannosi verso i fibroblasti, le cellule che producono le fibre di collagene, il costituente principale del tessuto connettivo, e responsabili di alcune importanti fasi nei processi di guarigione delle ferite. È quindi evidente che se i fibroblasti soffrono, anche il connettivo va incontro a una indesiderabile sofferenza, che può causare irritazioni e difficoltà per la guarigione dalle lesioni orali. Il più efficace e diffuso componente presente nei collutori è la clorexidina e ha particolare efficacia su microrganismi presenti nella bocca. Si è osservato che la clorexidina possiede anche una certa citotossicità (causa di sofferenza cellulare) per i fibroblasti gengivali umani. In altro collutori, a seconda della necessità, sono presenti componenti ad azione antifungina, antinfiammatoria e anestetica. Altri componenti, senza azione curativa, possono essere olii, aromi, e stabilizzanti. Gli studi di laboratorio hanno evidenziato una sofferenza più o meno marcata anche per tutti i componenti, curativi e non, differenti dalla clorexidina. Difficile capire dai numerosi componenti presenti in una formulazione di un collutorio se potranno esserci degli effetti collaterali, ma il consiglio pratico che ne consegue è di non superare mai le dosi consigliate nelle confezioni, pensando che essendo una cura locale non possa danneggiare più di tanto. E di tenere presente che il collutorio è pur sempre un farmaco e che va scelto in maniera specifica, e in caso di dubbio chiedere un parere al farmacista e, meglio ancora, al dentista. Vanno poi immediatamente segnalate all’odontoiatra curante eventuali peggioramenti della sintomatologia delle lesioni per cui è stato prescritto il collutorio, o la comparsa di improvvisi fenomeni irritativi in una bocca sana, durante il suo utilizzo.

Dottor Nunzio M.Tagliavia, Medico Chirurgo Odontoiatra – via Luigi Mainoni D’Intignano 17/A – 20125 Milano – Tel. 026424705 – Email: studiotagliavia@gmail.comwww.dentistalowcost.it