Il Fioretto di Zorro: Niguarda come cavia

Il Sindaco Beppe Sala, da noi intervistato sulla necessità di riqualificare le periferie, ha lanciato una proposta entusiasmante: “Niguarda – dove l’associazionismo è da sempre forte – è uno dei quartieri che hanno fatto la storia di MIlano. Il nostro impegno è di rinnovarlo in accordo con i cittadini, facendone un modello per le altre periferie della città”. E ha aggiunto: “Per riqualificare Niguarda non basta però riordinare le case e gli spazi e renderli più sicuri e fruibili, bisogna ripensare il quartiere come un unicum con il resto della città, senza discontinuità fra il centro e le aree più distanti”. Sulla stessa linea si sono ritrovati, sempre su “Zona Nove” di maggio, il presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri, la vicepresidente del Consiglio comunale Beatrice Uguccioni, il presidente dell’Ascoart di Niguarda Giorgio Bugliesi. Ora tocca ai lettori del giornale di Niguarda, Ca’ Granda, Bicocca, Pratocentenaro e Isola dire la propria opinione sul progetto “Niguarda periferia modello”. Ha gia dato l’esempio il nostro redattore Franco Bertoli a pag. 13, il quale ha notato: “La riqualificazione di un quartiere non può esimersi dal collegamento all’area che lo circonda. Niguarda, Bicocca, Pratocentenaro, Cà Granda sono storicamente dipendenti e pertanto un intervento migliorativo su uno di essi deve guardare all’intero comprensorio”. Ma in pratica come far sì che servizi e strutture d’eccellenza sparsi su tutta la zona (Metro, Parco Nord, Università, Ospedali, Teatri ecc.) diventino “proprietà integrale” anche di Niguarda?