L’APE volontario: cos’è e come richiederlo

La legge di bilancio 2018 ha prorogato l’istituto dell’APE volontario, ossia l’anticipo finanziario con garanzia pensionistica per poter uscire anticipatamente dal mercato del lavoro fino a 43 mesi prima del raggiungimento dell’età utile per l’erogazione della pensione di vecchiaia. Dallo scorso 13 aprile 2018 è quindi possibile inoltrare le richieste di accesso all’erogazione delle forme di finanziamento anticipato in esame. La misura ha natura sperimentale: durerà, infatti, fino al 31 dicembre 2019 e poi potrà essere rinnovata sulla base dei risultati della sperimentazione in corso. Come anticipato, si tratta di un prestito che i lavoratori possono chiedere agli istituti bancari per il tramite dell’Inps; sarà poi lo stesso Ente a provvedere direttamente alla sua erogazione. Tra gli aventi diritto rientrano i dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi e coloro che sono iscritti alla Gestione Separata Inps, nonché gli iscritti alla gestione Inps dell’ex- Enpals (spettacolo e sportivi professionisti) e all’Inpgi (giornalisti), in possesso dei relativi requisiti. Restano invece esclusi i professionisti iscritti alle Casse professionali. Non essendo richiesta l’attualità di un rapporto di lavoro, lo strumento si rivolge altresì agli inoccupati e ai disoccupati. Al contrario, in pendenza del rapporto di lavoro non è necessario aver cessato la propria attività lavorativa e possono accedervi anche coloro che percepiscano l’indennità di disoccupazione (Naspi). Infine, vi è il caso particolare dei c.d. salvaguardati: questi possono ottenere l’anticipo finanziario a condizione che, prima della presentazione della domanda di APE, abbiano rinunciato alla certificazione attestante la presenza di requisiti per poter andare in pensione. Al fine di poter accedere al finanziamento, i predetti (i soli salvaguardati o tutti?) destinatari devono disporre di alcuni requisiti tra cui: a) età minima di 63 anni nel 2018 (elevati a 63 anni e 5 mesi nel 2019); b) anzianità contributiva utile per conseguire la pensione di vecchiaia non inferiore a 20 anni, alla data di presentazione della domanda di APE; c) per i soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dall’1 gennaio 1996, l’importo della pensione non dovrà essere inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, sempre alla data di presentazione della domanda di APE; d) l’importo della futura pensione, al momento della richiesta, dovrà risultare non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito. L’erogazione avviene, in quote mensili di pari importo per dodici mensilità, fino alla maturazione del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia, adeguato agli incrementi della speranza di vita. Il prestito ottenuto deve essere restituito dal beneficiario, attraverso trattenuta su ciascun rateo pensionistico, per complessive 240 rate da corrispondere in un periodo di 20 anni. Completata la restituzione, la pensione verrà corrisposta senza alcuna riduzione connessa all’istituto in esame. Dato interessante è che le somme ricevute a titolo di APE volontaria non concorrono a formare il reddito ai fini Irpef. Tuttavia, al momento del computo della futura trattenuta, ad esse si applicherà sia il tasso di interesse, sia il premio assicurativo dell’assicurazione di copertura del rischio di premorienza previsti dagli appositi accordi stipulati tra il Ministro del lavoro e le imprese assicurative. Vista la tecnicità delle normative e molteplicità degli interessi in gioco, affidarsi fin da subito al professionista significa poter confidare in una consulenza adeguata, declinata sulle specificità del soggetto richiedente. Lo Studio ha già approfondito la normativa in materia di APE – in particolare per quanto attiene la verifica dei requisiti e la predisposizione della richiesta di finanziamento – ed è pronto ad assistervi in questo percorso, anche con l’ausilio di Studi di Consulenza del Lavoro e Fiscale per il calcolo degli arretrati dovuti.
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