Maran: “La riqualificazione delle periferie passa attraverso la ristrutturazione di piazze, snodi stradali, scali ferroviari”

“Nel municipio 9 stiamo lavorando su piazza Maciachini, i nodi di interscambio di Comasina, Bovisa e Garibaldi, gli scali ferroviari di Farini e Greco”.

Il mese scorso abbiamo ospitato sul nostro giornale un’esaustiva e appassionata intervista al Sindaco Sala. Fra le domande poste al primo cittadino di Milano molte riguardavano le periferie e le strategie per rilanciarle e riqualificarle. Ora torniamo sugli stessi importanti argomenti con Pierfrancesco Maran, assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura.

Domanda: Come intende inserirsi l’assessorato da lei guidato nella strategia di rilancio delle periferie?

Risposta: Pochi giorni fa insieme al Sindaco e ad altri assessori abbiamo presentato alla città gli obiettivi della Milano 2030. L’occasione è l’aggiornamento del Piano di Governo del Territorio, lo strumento con cui definiamo le priorità di sviluppo della città dal punto di vista urbanistico, conciliandolo con la crescita infrastrutturale, i bisogni sociali, gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Pensiamo che la sfida dei prossimi anni sia quella di eliminare le distanze tra centro e periferie, incentivando una crescita che riguardi tutta la città e non solo alcuni quartieri. Lo si potrà fare a partire dalla riqualificazione di 6 piazze lungo la cerchia della 90/91, 12 nodi di interscambio strategici ma poco valorizzati, e dalla rigenerazione di 6 aree in cerca di identità attraverso l’insediamento di una grande funzione urbana. Nel Municipio 9 abbiamo individuato una piazza, Maciachini, 3 nodi di interscambio, Comasina, Bovisa e Garibaldi e La Goccia alla Bovisa. In tutte queste aree prevediamo incentivi per i soggetti privati che, insieme a progetti urbanistici, apportino significativi miglioramenti alla qualità e alla rigenerazione dello spazio pubblico, in sinergia con il Piano periferie dell’Amministrazione. Penso che, in un’ottica d’insieme, la rigenerazione di queste grandi aree, in sinergia con la riqualificazione degli scali di Farini e Greco, possa contribuire in maniera determinante al rilancio di una grande area della città oggi non del tutto valorizzata, restituendo ai quartieri nuova vivibilità.

D: Nella nostra intervista il Sindaco ha richiamato un altro progetto strategico per il futuro di Milano: la riqualificazione degli ex scali ferroviari, tra cui Farini e Greco-Pirelli.

R: Quest’estate Fs, proprietaria delle aree, bandirà il concorso pubblico per il masterplan di progettazione dello scalo Farini. Qui, ricordiamo, in base all’accordo di programma, nascerà un grande parco lineare di 300mila mq (sarà il terzo più grande di Milano insieme a Parco Montestella e dopo Lambro e Sempione), oltre ad una buona offerta di housing sociale ed edilizia convenzionata per venire incontro alla domanda di casa della classe media. Dal prossimo anno accademico, inoltre, l’Accademia di Brera insedierà alcune delle sue attività all’interno dello scalo, nelle strutture adiacenti a via Valtellina, con l’obiettivo futuro di creare qui il nuovo Campus delle Arti. Un progetto importante, che riguarda una prestigiosa istituzione internazionale, e che renderà l’area dello scalo vivibile e popolata già tra pochi mesi. Nel frattempo partirà anche il bando per gli usi temporanei delle altre aree di Farini. L’area dovrà avere una vocazione funzionale principalmente orientata ad attività per lo sport e il tempo libero, culturali, sperimentali, didattiche, ricreative, di spettacolo e di socializzazione, con prevalente attenzione a quelle rivolte ai giovani e alle famiglie, nonché spazi per fiere e vendita di prodotti agricoli e artigianali tenendo in considerazione le richieste del Municipio 8 e 9 e non comprendente manifestazioni ed eventi estemporanei. A sua volta lo scalo Greco-Pirelli è inserito nel grande progetto internazionale Reinventing Cities, che prevede l’alienazione di alcune aree a favore di progetti di rigenerazione ambientale, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. In questi giorni si sta chiudendo la prima fase di selezione, che porterà, entro il gennaio 2019, all’identificazione del progetto vincitore. Il primo criterio con cui sarà valutato è quello della qualità e sostenibilità, quindi siamo convinti che, ferme restando le indicazioni contenute all’interno dell’accordo di programma per lo sviluppo dell’area, nascerà un bel progetto in grado di valorizzare lo scalo e il quartiere che vi sta intorno.

D: Notiamo un grande interesse da parte sua per le piazze come centro dei quartieri e luoghi di socializzazione. Quali sono i progetti che impatteranno sulla zona 9?

R: Come dicevamo, pensiamo che le piazze debbano diventare il cuore pulsante dei nostri quartieri, e potranno farlo a partire dal miglioramento della qualità dello spazio pubblico, dall’incremento delle aree pedonali e del verde. È una strategia che può avere ricadute positive sull’intero quartiere in cui le piazze si trovano. Nel Municipio 9, oltre a piazzale Maciachini, per cui all’interno del nuovo Pgt prevediamo un nuovo protagonismo attivando una serie di leve per incentivare i privati a investire nella sua riqualificazione, stiamo già lavorando per migliorare la qualità delle piazze. Abbiamo un progetto per piazzale Archinto, che prevede la nascita di nuova piazza a vocazione pedonale con verde, sedute e rastrelliere, nascerà una nuova piazza verde di 10mila mq tra via Durando e via Cosenz, nell’ambito di un intervento edilizio che porterà riqualificazione nell’intera area, così come verrà rigenerata anche Piazza Affori, sempre grazie a un intervento privato. Ma a volte bastano anche piccoli interventi per migliorare la vivibilità delle piazze. Come richiesto da alcuni cittadini abbiamo recentemente sistemato il verde nella rotonda di piazza Bausan con l’obiettivo di rendere l’area della fontana ben visibile ed evitare usi impropri. Abbiamo inoltre posato due panchine in ‘piazzetta Ciaia’ vicino alle scuole, per favorire una socialità positiva. Sono piccole cose, ma che aiutano a migliorare la percezione dello spazio pubblico e quindi la vivibilità dei quartieri. Sempre nella nostra zona c’è un altro quartiere che da molti anni è al centro di una profonda riqualificazione: la Bovisa che da industriale sta diventando universitaria e di ricerca. In questo lungo e faticoso cambio di pelle manca all’appello “La Goccia”. Non sarà più così. La Goccia è una delle aree strategiche che il nuovo Pgt intende valorizzare, prevedendo la riduzione delle volumetrie a favore della riqualificazione del verde e dell’ampliamento degli spazi del Politecnico. Sono tante le novità che riguardano questo vasto spazio. Innanzitutto, dopo quasi due anni di fermo legati al ricorso di alcuni cittadini, riprendono le attività di bonifica del primo lotto, con l’obiettivo di mantenere il verde intorno all’edificio Zen di prossima costruzione e agli edifici esistenti. Anche nel secondo lotto, dopo le bonifiche, saranno realizzati verde e attività sportive, con strutture per gli studenti aperte anche al quartiere che costituiranno un nuovo presidio per il verde. Esselunga inoltre si è resa disponibile a riqualificare la sua quota di terreno tra la Goccia e lo Scalo Farini. Pensiamo che la vocazione della Goccia sia chiara e che debba essere legata al mondo universitario, in ragione dell’ampliamento del Politecnico – che tra l’altro, completando l’acquisto dell’ex stabilimento Ceretti Tafani, realizzerà la casa dello studente in via Baldinucci – e dall’insediamento dell’università cinese Tsinghua, che aprirà la propria sede in via Durando.

D: Non possiamo infine non parlare della ex Caserma Mameli di viale Suzzani. Quali novità possiamo comunicare ai nostri lettori?

R: L’ex caserma (e l’adiacente area della ex Manifattura Tabacchi ferma) sono un grosso problema per i residenti dei nostri quartieri. La Caserma Mameli è di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, che ha messo in vendita l’immobile. Per ora non abbiamo notizie di un passaggio di proprietà. Pensiamo però che il progetto presentato sia buono: un grande parco, housing sociale, un servizio sul modello di piazza delle armi di Torino potranno portare riqualificazione nell’intero quartiere. Per questo prosegue l’iter urbanistico per l’approvazione del piano. È appena stato dato il via libera per gli aspetti relativi alle nuova direttiva alluvioni, e dopo che avremo anche il rapporto ambientale procederemo con la Via e la conferenza dei servizi. Ricordiamo che gli immobili sono vincolati dalla sovrintendenza e hanno bisogno di un importante intervento di riqualificazione e messa in sicurezza, anche per questo non è possibile prevedere un uso temporaneo delle aree.

(Disegno di Roberto Sala)