La Zona 9 e la foresta verde del suo volontariato
La Zona 9 costituisce da sempre un laboratorio urbano ideale per sviluppare i germi della sussidiarietà culturale, territoriale, solidaristica di cui l‘humus milanese è sempre stato così ricco. Un laboratorio straordinariamente ricco di occasioni e di sfide di grande portata. A partire dalla grande matrice cooperativistica e umanitaria del secolo scorso sino alla veste social con la quale l’imprenditoria che ha gestito il più grande progetto immobiliare di inizio millennio, il Centro Direzionale Porta Nuova, è ricorsa alle energie volontariali della Smart Community per divulgare e rafforzare la sua anima urbanistica, giardini della Biblioteca degli Alberi in primis.
L’associazionismo culturale è lo strumento con il quale la Cooperativa Edificatrice Niguarda presidia il suo territorio con il Teatro della Cooperativa, il suo Centro Culturale, il sostegno determinante agli Amici di “Zona Nove”, la più longeva e diffusa realtà di stampa di territorio di Milano, l’appoggio e l’ospitalità verso grandi esperienze territoriali come Isola Festival Clown e Teatro nei Cortili.
Altri esempi associativi storici estremamente significativi per la Zona sono costituiti da la Camera Chiara di Affori e la Casa di Alex di Pratocentenaro. Eccellenze nazionali per i loro contenuti fondativi (rispettivamente la divulgazione culturale di alto livello e la diffusione della musica moderna) e popolari punti di aggregazione. E ancora, Zona K all’Isola e la Rosvaldo Muratori in via Legnone (Dergano) costituiscono ormai realtà territoriali in grado di organizzare complesse feste di Zona o intere stagioni di spettacoli e di trattenimento con capacità attrattive che superano ormai i confini del loro territorio di origine. Un’altra mitica matrice di realtà associative in Zona è stata la Stecca, risorta da alcuni anni ai bordi del nuovo Parco della Biblioteca degli Alberi nei nuovi locali dell’ Incubatore dell’Arte con le sue potenzialità espositive e l’accoglienza di realtà associative eccellenti.
Il grandissimo Parco Nord, la storica Goccia della Bovisa e dei gazometri, l’enorme spazio senza volto di Scalo Farini, gli spazi a orto trasmessi ormai da generazioni, le mille schegge di aree dismesse e divorate dal parcheggio selvaggio, hanno generato una vera generazione di associazioni ambientalistiche di lotta e di governo, portatrici intriseche di esperienza verde e di coesione. Due nomi per tutti. “Gli amici del Parco Nord”, al centro da anni di iniziative cittadine per la conoscenza e la difesa del “suo” parco e “Isola Pepe verde”, una incredibile storia di creazione dal nulla, ai piedi del mostruoso e desolato cavalcavia Bussa, di un giardino condiviso di grandissima fruibilità godevolezza.
Oltre che di realtà associative culturali e di scopo, la Zona vanta una costellazione di Organizzazioni di Volontariato con finalità umanitarie. Ognuna con i suoi spazi, le sue finalità, le sue eccellenze. Non esistono in Zona strutture di accoglienza come nella limitrofa Zona 2, ma è commovente vedere quante siano le Organizzazioni sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione. Banca del Tempo, Associazione Ipazia, Fondazione l’Aquilone, Zucche Ribelli, a Niguarda/Bruzzano. La Lanterna ad Affori. Arca, Il Melograno in via Ippocrate. Associazione Puntozero in via Ciriè. Associazione 9×9, AceA Onlus, L’Abilità all’Isola. Centro di solidarietà don Bruno De Biasio e Mary D’Amelio, City Angels, Attive come prima, Cooperativa Pandora a Dergano / Bovisa. A parte qualche arrivo recente, come quello dei City Angels, l’elenco comprende per lo più nomi importanti ed amati in Zona da molto tempo (e da noi negli anni intervistati e fatti conoscere ai nostri lettori) ma è fortemente incompleto. Mancano, ad esempio, le Associazioni di Volontariato che gravitano attorno all’ospedale Niguarda.
Ora, uno dei problemi ricorrenti di chi desidera fare l’esperienza del volontariato, è quello di non sapere da che parte iniziare. A chi rivolgersi per capire il posto migliore dove indirizzare le proprie energie e competenze, perché anche nella realtà solidale vale la regola dell’efficacia. È necessario quindi fare riferimento in generale alla rete di Ciessevi (Centro Servizi per il volontariato-città metropolitana di Milano) per cercare e trovarvi tutte le iniziative di divulgazione e di ricerca di iniziative e di risorse delle associazioni di volontariato. C’è chi chiede aiuto nella gestione, chi per promozione e ricerca fondi, chi ha bisogno di insegnanti per stranieri e chi ha bisogno di personale paramedico… In costante aumento le richieste per accogliere e formare rifugiati e migranti accolti in città. Sulla pagina iniziale del sito ci sono notizie su campi di volontariato, su vacanze solidali e proposte per volontari senior, quelle persone che da rottamate sul lavoro possono trasformarsi in persone indispensabili per promuovere una giusta causa.
Non si può però poi non fare una capatina alla Casa di Zona delle Associazioni e del Volontariato che si trova in via Bovisasca, 173. Accanto alle segnalazioni suddette, si trovano anche le competenze e le pazienze per spiegare come si costituisce un’organizzazione di volontariato, quali i passi per iscriverla nel Registro Nazionale del Terzo Settore, come utilizzare spazi e risorse disponibili. Per non dire di alcune altrimenti irraggiungibili immagini della Bovisasca tra le due guerre…