Seveso 5 luglio: nuova esondazione e nuove polemiche per la mancata realizzazione delle vasche di laminazione

Poco dopo le ore 3 di giovedì 5 luglio, a seguito dei forti temporali che hanno interessato i nostri territori, in particolare a nord di Milano, il Seveso ha nuovamente invaso le vie dei nostri quartieri, soprattutto in zona Ca’ Granda e Istria. Fortunatamente, grazie al piano di emergenza attivato e all’apertura del canale scolmatore, l’acqua non ha fatto particolari danni e poco dopo le ore 6 il fiume è finalmente rientrato completamente nel suo alveo tornando ai livelli sotto la soglia di guardia.
La viabilità e i mezzi pubblici, messi in crisi prima per la presenza dell’acqua e del fango e poi per i tanti mezzi di soccorso in campo per rimettere tutto in ordine, sono rientrati nella normalità dalle 8.30 quando tutte le strade sono state riaperte a circa 2 ore dal termine dell’esondazione grazie al lavoro delle squadre di Mm, Amsa, Protezione Civile, Atm e Polizia Locale.
Non ci sono stati grossi allagamenti nelle cantine tranne che nelle case popolari di via Padre Monti. Sul posto sono subito giunte le squadre di Mm per verificare lo stato degli impianti e degli immobili e per i necessari interventi di pulizia. È stato anche sollecitato un rapido intervento nel garage privato del civico 19 che, come ogni esondazione, si riempie di acqua e fango.
Non sono mancate, come avviene a ogni esondazione, le polemiche fra favorevoli e contrari alle vasche di laminazione, in particolare quella del Parco Nord, che dovrebbero proteggere il Comune di Milano dalle bizze del Seveso e del meteo. (In proposito vi invitiamo a leggere l’articolo pubblicato a pag. 4 per capire qual’è lo stato dell’arte di questo controverso progetto e quali sono le motivazioni di tanta avversione).
Ma l’assessore Granelli non ha dubbi: “Dobbiamo sbloccare e completare il piano che prevede la realizzazione delle vasche di Senago, Milano Parco Nord, Varedo-Paderno e Lentate. Spero che insieme Comuni, Regione e Governo procedano con decisione, facendo ripartire i lavori a Senago e realizzando le gare per costruire le altre vasche.”