Perché le barriere architettoniche sono invalicabili?

Priscilla Losco, nel numero di giugno, a pag. 8, stigmatizzando la presenza numerosa di barriere architettoniche in una zona tra le più moderne della nostra città, quella della Università Bicocca, ne sconsigliava la visita a chi ha disabilità motorie. Purtroppo la situazione che ha riscontrato Priscilla è la fotografia di un problema esistente in tutta la nostra città a fronte del quale l’amministrazione comunale ha fatto, finora, ben poco. Girando nei quartieri Niguarda, Pratocentenaro, Bicocca, Ca’ Granda la situazione è desolatamente penosa. A parte le farmacie, tutte con uno scivolo d’entrata, e alcune banche, nessun negozio (salvo rare eccezioni legate alla bassa altezza del gradino d’entrata) non è attrezzato né con gli scivoli mobili che con il campanello di chiamata (vedi foto 1). Se a questo aggiungiamo la maleducazione di chi parcheggia sulle strisce pedonali impedendo l’uso dello scivolo (vedi foto 4), la situazione del tram 5 che pur portando all’Ospedale non è attrezzato per la salita dei disabili (vedi foto 3) e che spesso e volentieri gli ascensori della M5 sono spesso fuori servizio (vedi foto 2), ci possiamo rendere conto che anche la nostra zona respinge chi vuole esercitare il diritto di muoversi pur avendo una disabilità motoria. Eclatante è il caso dell’incrocio Chiese/Zara dove il passaggio pedonale ha da un lato lo scivolo e dall’altra parte il puro marciapiede (vedi foto 5). Questo è inaccettabile e il Comune dovrebbe dire come intende muoversi in proposito. A tutti quanti, ma specialmente al Comune, ricordo quanto indicato dall’art. 77 del Regolamento Edilizio del 2.10.2014: “Tutti gli edifici aperti al pubblico debbono provvedere ad ingressi accessibili… Le attività commerciali sono tenute entro 12 mesi dell’entrata in vigore del regolamento (quindi entro il 26.11.2015) a dotarsi di una soluzione per l’accesso alle persone con disabilità con scivoli mobili e campanello di chiamata”. In proposito l’ Assolombarda, pochi mesi fa, dichiarava che a tutto il 31.12.2017 solo il 10% degli esercizi commerciali si era adeguato al regolamento!