Taglio al fondo per le periferie: una scelta scellerata A rischio anche la riqualificazione di Niguarda

Il governo ha deciso di bloccare per due anni 1,6 miliardi di euro, stanziati dai Governi Renzi e Gentiloni, destinati a riqualificare le aree degradate delle periferie.

Il governo ha deciso di bloccare per due anni 1,6 miliardi di euro, stanziati dai Governi Renzi e Gentiloni, destinati a riqualificare le aree degradate delle periferie delle città dello stivale e l’opposizione per sbaglio o per superficialità ha votato a favore. Questo in sintesi è quello che è successo a inizio agosto, prima della chiusura per la pausa estiva del Parlamento. Fortunatamente il provvedimento deve ora passare alla Camera e la decisione potrebbe (dovrebbe) essere cancellata o quantomeno corretta. Inevitabili le polemiche, lo scambio di accuse e la levata di scudi. L’associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) ha criticato la decisione e decine di sindaci, compreso Beppe Sala ma anche della Lega e del M5S, hanno protestato. Pesantissima la posizione del presidente dell’Anci, il Sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha definito l’emendamento un “furto con destrezza” a danno dei Comuni. La decisione di sospendere il fondo è stata presa lunedì 6 agosto quando il Senato, con il parere favorevole del Governo, ha approvato all’unanimità un emendamento al cosiddetto “decreto milleproroghe”. Anche il Pd e Liberi e Uguali hanno votato a favore dell’emendamento, nonostante il piano fosse stato approvato dai precedenti governi di centrosinistra. Come scritto precedentemente, l’emendamento, per diventare definitivo, dovrà essere confermato dalla Camera alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre. I finanziamenti statali che sarebbero dovuti andare a favore dei progetti sulle periferie sono stati dirottati verso un’altra voce di bilancio con cui lo Stato vuole finanziare un intervento che permetterà ai Comuni di utilizzare gli avanzi di bilancio bloccati dal “patto di stabilità”. Quest’anno però i Comuni si attendevano entrambi gli interventi: il finanziamento per i progetti di riqualificazione delle periferie e, contemporaneamente, lo sblocco degli avanzi di bilancio. Il fondo che è stato sospeso dall’emendamento nasce da un bando approvato dal Governo Renzi nel 2016 a cui potevano partecipare Comuni e Città Metropolitane presentando progetti per riqualificare aree periferiche degradate. Alla fine del 2016 il governo pubblicò la graduatoria dei 120 progetti selezionati. I primi 24 vennero immediatamente finanziati con 500 milioni di euro mentre i restanti 96, che costavano un totale di 1,6 miliardi di euro, furono invece finanziati nella seconda metà del 2017. Con questo “giochetto” tutto viene posticipato al 2020. Male, anzi malissimo.