In breve su scuola, trasporti, sanità

Care lettrici, cari lettori, questo mese “Zona Franca”, come il Tg3 Lombardia, tocca tre temi importanti per il bene dei cittadini: la scuola, i trasporti, la sanità.
• Lunedì 17 settembre, forte emozione di tutti all’inaugurazione della scuola “Cassinis” quando i ragazzi hanno intonato l’Inno di Mameli “Fratelli d’Italia”, un nodo in gola ha trattenuto le lacrime. Il sindaco Sala, il presidente di Municipio 9 Lardieri e altri esponenti della scuola hanno parlato ai ragazzi: “Amate la scuola perché è vostra”. All’interno è bella, luminosa, odora di nuovo, di pulito. Al piano terra tanti aforismi scritti sulle pareti, vorrei poterli scrivere tutti. Forza ragazzi, abbiatene cura come qualcosa di prezioso perché fra 50 anni, il primo giorno di scuola, guardando quanto è bella, potrete dire: “Il mio nonno c’era quel giorno”.
• Ottobre caldo per i trasporti con la chiusura del Ponte d’Adda tra Calusco e Paderno. Già nel 2015 la prima diagnosi: “Carenze strutturali, servono interventi, si consiglia il ripristino di tutti gli elementi deteriorati”. Dopo la tragedia del viadotto Morandi, tutti i ponti sono sotto controllo e, un venerdì sera, a sorpresa, la chiusura del tratto Calusco-Ponte d’Adda-Paderno dopo gli ultimi rilievi. Sono anni che viaggio con il treno Garibaldi-Greco-Bergamo. Conosco quel ponte, stupendo panorama mozzafiato, sensazioni di paura perché il treno rallenta e va a passo d’uomo. Il disagio è enorme e gli studenti e i pendolari che vanno a Bergamo sono costretti ad usare le auto. Si chiede a Trenord innanzitutto di potenziare il servizio bus-navetta che a Paderno non è agganciato al treno. Bisogna infatti sempre aspettare più di dieci minuti. Poi occorre migliorare le coincidenze delle alternative proposte, come raggiungere Milano, via Treviglio. Prima che arrivi l’inverno, la neve, c’è tanto da fare.
• Ospedale di Piario: il Punto nascita non si tocca. Da mesi nell’alta Val Seriana e Val di Scalve, c’è una raccolta di firme per non chiudere il reparto maternità dell’Ospedale incastonato nel verde. Per la prima volta per una questione importante i 24 sindaci dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve hanno deciso di far fronte comune con l’obiettivo di evitare la chiusura del Punto nascita. All’unanimità hanno deciso di stare uniti per difendere il loro territorio di montagna. Fin dal 2016 l’attenzione delle amministrazioni rispetto al Punto Nascita di Piario è stata alta, in quanto vi era la consapevolezza che non si stavano mantenendo i numeri di parte minimi definiti per i territori montani (soglia 500 anni di nascite). L’impegno è forte, siamo tutti uniti e ono certa che chi fa i decreti molte volte non conosce il problema perché non lo vive personalmente. Ma sapete cosa vuol dire per una donna che deve partorire scendere da Lizzola o dalla val di Scalvee non avere la maternità a Piario! Vorrei dire: “Donne unitevi, andate a partorire a Piario perché il Punto nascita non deve chiudere!