Minosse e l’enigma del Monte Guastanella nell’Agrigentino al centro delle ricerche dell’archeologa Rosamaria Rita Lombardo

La prof.ssa Lombardo, docente di Lettere e Latino presso l’Istituto Superiore Bertrand Russell, è l’autrice di un saggio scientifico pubblicato con Arbor Sapientiae Editore, nel dicembre 2017: “Minosse e l’enigma del Monte Guastanella. Con Paolo Orsi a Guastanella, in terra di Sicilia, sulle orme dell’ultima dimora del re Minosse: una sorprendente ipotesi archeologica”. Si tratta di uno studio sulle pagine inedite, da lei rinvenute, trascritte e pubblicate, dal taccuino n.148 del 28 maggio 1931 dell’archeologo Paolo Orsi. Nello specifico, questo approfondimento prende avvio da dai taccuini di scavo dell’archeologo roveretano Paolo Orsi, conservati al Museo Regionale di Siracusa, che sembrerebbero confortare l’ipotesi già avanzata dalla Lombardo, secondo cui il Monte Guastanella costituirebbe il sito dell’antica città dedalica di Camico, regale ricettacolo delle spoglie del mitico re cretese Minosse. La prof.ssa Lombardo ha approfondito con questo nuovo volume le sue ricerche sull’insediamento di Monte Guastanella che in parte aveva già illustrato nel saggio “L’ultima dimora del re. Una millenaria narrazione siciliana ‘svela’ la tomba di Minosse”. Con appassionata abnegazione la Lombardo ha acceso i riflettori su questo insediamento, quasi sconosciuto sino a prima dei suoi studi, ponendolo all’attenzione delle istituzioni locali e regionali. Grazie a lei questo sito agrigentino, dalla singolare storia plurimillenaria, ha acquisito una visibilità nazionale ed internazionale fino alla candidatura quale sito Unesco prospettata nel 2015 al Convegno studi di cui la Lombardo si era resa curatrice, con l’ambasciatore Emerito Unesco Ray Bondin. Inoltre, la studiosa si è spesa incessantemente per promuovere una campagna di scavi in loco, sotto la sua supervisione. A fronte di una non sempre sollecita risposta delle istituzioni locali sul riconoscimento del serio rilievo da dare alla conoscenza e alla tutela di un rilevante patrimonio archeologico-naturalistico, che sta “alle spalle” di Agrigento e della Valle dei Templi, con la presenza di vestigia, un vero e propoio valore aggiunto per il circuito promozionale del territorio, nonché un fattore di traino turistico. La studiosa ha proseguito le sue ricerche in Sicilia, sino ad approdare di recente a nuove e sbalorditive acquisizioni legate alla titanica figura del grande archeologo Paolo Orsi, che sembrano confortare, legittimare e consacrare appieno le ricerche e l’ipotesi archeologica da lei sostenuta in merito al sito. Un saggio scientifico molto interessante quindi, per cui la studiosa auspica che la collettività scientifica regionale, nazionale ed internazionale, possa trarre nuova linfa vitale.