Per raggiungere in sedia a rotelle i due ospedali di zona con i mezzi pubblici Atm propone tre opzioni, ma solo una risulta accessibile ai disabili

Nel Municipio 9 sono presenti due importanti ospedali: il Cto e l’Ospedale Niguarda. Ma non sono queste due strutture a essere state prese di mira dalla vostra osservatrice in sedia a rotelle, che controlla le barriere architettoniche, bensì le tappe da fare coi mezzi pubblici per raggiungerle. Uno potrebbe pensare: “Ci sono due fermate della nuova mentropolitana M5 non lontano dagli ospedali. La fermata Niguarda Ca’Granda per l’ospedale Maggiore e la Bignami per il Cto. Dovrebbero essere comode.” Invece di comodo c’è ben poco. Il sito web di Atm dà 3 opzioni accessibili per raggiungere il Cto da Piazza dell’Ospedale Maggiore. La prima opzione dice di prendere il tram 5 per 4 fermate, fino a raggiungere la metropolitana Ca’ Granda che porta fino alla fermata Bignami. Ma una volta dato le spalle al’ospedale Niguarda vedo che il tram 5 non è accessibile in quanto non vengono utilizzati mezzi moderni di salita e di discesa. Dunque questa opzione è bocciata. Procedo con la seconda possibilità. Sono all’altezza di viale Ca’ Granda 44, e per raggiungere la metropolitana devo percorrere poco più di un chilometro. Il marciapiede è in buone condizioni, e non sono stata coinvolta in nessuna buca o altri imprevisti fino all’angolo di via Valfurla dove il poco senso di civiltà ha fatto sì che qualcuno parcheggiasse la macchina sul marciapiede occupando la rampa per attraversare le strisce pedonali (foto 1). Una signora anziana con il bastone riesce a spostarsi e passare oltre. Io con la sedia a rotelle ho dovuto chiedere aiuto per scendere il gradino del marciapiede. Ecco che arrivo all’incrocio di Fulvio Testi. Vedo l’insegna della metro ma nessuna indicazione per l’ascensore. Decido di attraversare ancora e girare a sinistra dove intravedo altre insegne. Qui attraversare è pericolosissimo a causa di incroci tra binari del tram e macchine che sicuramente stanno superando il limite di velocità. Nell’attesa che diventi verde il semaforo ne approfitto per fare una foto al tasto, rotto e ricoperto da scotch (foto 2), dal quale i non vedenti dovrebbero chiamare per avere l’avviso di attraversamento. È questa la barriera più grave trovata. Un non vedente grazie all’aiuto del bastone può percepire i binari del tram, ma non esiste ausilio che possa aiutarlo nel percepire a quanto corrono le macchine su quella strada. Pertanto l’avviso di attraversamento pedonale dovrebbe essere sempre funzionante e non ricoperto di scotch per far capire che non è in funzione. Raggiunto l’altro lato della strada chiedo a un passante dove posso trovare l’ascensore poiché continuo a non trovare le indicazioni. Mi indica la direzione: devo tornare dall’altra parte della strada e girare in via Vidali. Inoltre mi conferma che le indicazioni non ci sono. Quindi attraverso nuovamente le strisce, i binari e arrivo finalmente all’ascensore (pag 3). Scendo fino ai treni e mi accorgo che è segnalato l’ingresso per le biciclette ma non quello per le sedie a rotelle. Per fortuna sono a conoscenza che i posti riservati ai disabili sono nella prima e ultima carrozza, ma a qualsiasi persona che non proviene da Milano potrebbe sfuggire. Salgo nell’ultima carrozza e trovo subito il posto riservato con cintura. Dopo pochi minuti sono alla fermata Bignami, raggiungo la strada e il Cto è proprio di fronte. Ma io devo chiedere di nuovo aiuto per la rampa che permette di salire sul marciapiede e procedere verso l’ingresso dell’ospedale. La terza opzione che propone l’Atm per congiungere i due ospedali è quella della linea 51 con le fermate V.le Sarca/via Chiese e Via Benefattori dell’ospedale. Così riparto subito dall’ingresso del Cto per raggiungere la fermata in via Chiese. I 700 metri non sono impegnativi perché non è necessario scendere da rampe o attraversare le strade. La 51 è accessibile e per salire mi basta chiedere al conducente di aprire la rampa manuale , e dopo 12 fermate si arriva senza alcun problema all’ingresso pedonale dell’ospedale Niguarda. Facendo una sintesi: su 3 opzioni date dal sito di Atm quella accessibile al 100% è una sola, quella che necessita solo della linea 51, evitando di fare chilometri o di perdere tempo aspettando il tram 5 che non è accessibile. Sarebbe quindi meglio che l’azienda controllasse la veridicità di quanto consiglia ai clienti.
![]() |
![]() |