Finalmente! Il 27 ottobre inaugurata all’Isola la Biblioteca degli Alberi

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Sabato 27 ottobre. Puntuale e sorridente, tra le squillanti note di una orchestrina di fiati, il sindaco Sala ha tagliato il nastro che consegna alla città la Biblioteca degli Alberi, che ne diviene il terzo spazio verde in ordine di estensione. Come si vede nella foto, sono presenti, oltre al sindaco, l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, il fondatore e direttore di Coima Manfredi Catella (Coima .la società immobiliare, guidata da Manfredi Catella, che a giugno 2015 è subentrata al Comune nell’attuazione dei lavori del progetto urbanistico Porta Nuova) e la progettista Petra Blaisse, responsabile dello studio Inside di Amsterdam che ha progettato la Biblioteca. Prima i discorsi, brevi. “Con il completamento della Biblioteca degli Alberi – dice il Sindaco – la vecchia area delle Varesine lascia definitivamente spazio a Porta Nuova divenuto un modello di trasformazione urbanistica a livello internazionale”. E ancora: “A Porta Nuova è stato fatto tutto all’insegna del bello, coinvolgendo architetti, paesaggisti e designer, italiani e stranieri, di livello mondiale. La Biblioteca degli Alberi, con la sua varietà, sorprenderà i milanesi e li accompagnerà in un’esperienza del verde davvero straordinaria”. L’assessore Maran ricorda il lavoro profuso: “Un parco innovativo, con caratteristiche riconducibili alle aree verdi progettate nel nord Europa per quanto riguarda varietà e ricchezza della vegetazione. Il parco costituisce anche un modello innovativo di gestione, manutenzione e sicurezza. Un esempio di collaborazione pubblico-privato a costo zero per la collettività che contiamo di replicare ancora nei prossimi anni, che vedranno la nascita di almeno 20 nuovi parchi in città”. Manfredi Catella commenta: “Biblioteca degli Alberi rappresenta il completamento della rigenerazione di uno dei più ampi scali ferroviari trasformati dal dopoguerra ad oggi. Ci sono voluti molti anni dall’avvio – nel 2005 – e il lavoro di decine di migliaia di persone e aziende, in un impegno comune tra pubblico e privato”. Anche Petra Blaisse la espresso la propria vicinanza a questa sua realizzazione che continuerà a crescere e svilupparsi nel tempo (dieci venti, cento anni…) e ha auspicato che essa “venga adottata dalla gente” di Milano. Subito dopo, tra gli applausi e le note allegre della banda, Beppe Sala taglia il nastro tricolore e alza sorridente le forbici. La folla sciama nel parco finalmente spalancato, sui lunghi vialetti bianchi e sghembi che lo tagliano e che ai loro bordi mostrano scritte, pensieri, nomi di piante. Il varo è concluso. Il grande bastimento può prendere il largo.
• Festa ma non solo…Tutto il quartiere ha presenziato all’inaugurazione del nuovo Parco botanico. Presenti pure molti esponenti del Municipio di Zona 9, a partire dal presidente Giuseppe Lardieri. Ma accanto alla festa e ad alcune scritte di ringraziamento, c’erano anche cartelli e volantini di organizzazioni del quartiere per chiedere all’amministrazione comunale il mantenimento di vecchie promesse su alcune strutture scolastiche o denunciare la messa a dura prova della convivenza dell’Isola con la sua movida notturna. “La scuola aspetta il cortile!”, questo lo slogan del Comitato Genitori della scuola primaria Confalonieri che afferma: “Da oltre due anni i nostri bambini non possono fare attività in cortile perché è inagibile”. Dal canto suo il comitato di Quartiere Isola ha diffuso volantini in cui i residenti esprimono soddisfazione per l’inaugurazione del Parco botanico ma al tempo stesso chiedono attenzione, perché aumenteranno sempre di più la movida, i turisti e i parcheggi selvaggi, dato che manca un piano di nuovi posti auto. E poi altri problemi: la lievitazione dei costi di affitto delle sue case, i nuovi modelli di deregulation che si diffondono relativi a posti lavoro e alloggi, l’abnorme mercato bisettimanale. Dopo la cerimonia, il sindaco si è trattenuto con bambini e genitori della Confalonieri. assicurando che i lavori per il riassetto della scuola “partiranno in settimana” .
• La Biblioteca degli Alberi: curiosando in Rete
La forma (come un libro aperto). “Geometrie rigorose, cerchi, linee e tagli diagonali perfetti. Prima di essere un parco questo spazio è un sistema di connessioni tra le differenti realtà urbane che circondano l’area. I giardini sono formati dall’intrecciarsi di un sistema di sentieri (larghi 2,5 metri) e viali (larghi 5) dritti e funzionali, che collegano tutti i punti strategici di accesso e uscita in rapporto con le vie, gli edifici, le fermate dei mezzi pubblici, le residenze, gli uffici e servizi tutt’intorno. Tutto è racchiuso in una forma, in una misura e in una proporzione. Anche gli alberi sono stilizzati e disposti in purissime forme circolari disegnate col compasso, a formare una sorta di “stanze vegetali” atte a ospitare programmi culturali, commerciali e ricreativi.” (da Milano Città Stato)
Ubicazione e dimensioni. Lo spazio si configura come il punto di collegamento tra Isola, piazza Gae Aulenti, la passeggiata delle Varesine, il giardino che circonda il Bosco Verticale e il ponte sopraelevato di Melchiorre Gioia. L’estensione della zona pedonale, struttura su forme romboidali, è di 10 ettari con giardini a forma circolare di vari colori, ospitanti 450 alberi di 19 specie differenti, più 90mila tipi di piante all’interno, comprensive di siepi, arbusti, rampicanti, piante acquatiche e ornamentali. Buone notizie anche per i ciclisti, visto che ci saranno 5 i chilometri di piste ciclabili.
Breve storia. Il concorso bandito per la sua realizzazione è stato vinto dallo studio olandese Inside Outside|Petra Blaisse nel lontano luglio 2004. Soltanto 7 anni più tardi l’Amministrazione comunale ne ha approvato il progetto preliminare, parzialmente rivisitato. Dopodiché tutto è rimasto fermo, anche per i pesanti lavori di bonifica del terreno. In via temporanea, ai tempi dell’Expo, fu realizzato nientemeno che un campo di grano. Il Wheatfield, dall’opera dall’artista americana Agnes Denes che lo realizzò per la prima volta nel 1982 a New York.
Giugno 2015. Al Comune di Milano, nella gestione lavori dell’intero progetto Porta Nuova, subentra Coima .la società immobiliare, guidata da Manfredi Catella. Il cantiere parte. Il primo lotto nella zona della Fondazione Catella, tra Via De Castillia e Via Sassetti, viene inaugurato nell’aprile del 2017. Infine le piantine e tutto quanto il resto, compresa la fioritura delle prime aiuole. Per dare il tempo alle piantine di irrobustirsi il parco viene reso accessibile solo ora, autunno 2018.
Futuro (gestione, sicurezza, animazione). La Biblioteca, che non sarà recintata sulla scia del Bryant Park e dell’High Line di New York, costituisce il primo grande parco pubblico a gestione privata di Milano A garantirne manutenzione, sicurezza, una dote di tre milioni di euro l’anno e una “sindaca”. Fondazione Catella ha risposto al bando lanciato dal Comune e anticipa il suo piano, totalmente non profit per manutenzione, telecamere, vigilantes. Uno di giorno e due di notte. Per un totale indicativo di 10 euro al mq, superiore quindi alla media di 7 euro degli altri parchi cittadini. In aggiunta ci sono i costi di organizzazione degli eventi fino alle 23 di sera e i presidi cruciali anche in chiave sicurezza. “La Biblioteca ha un enorme potenziale – dichiara Riccardo Catella -. Già oggi passano da Gae Aulenti 10 milioni di persone l’anno. Con gli eventi nel verde, aumenteranno ancora”. Per l’animazione del parco, in effetti, è previsto uno staff di sette persone con una sorta di anfiteatro mobile per iniziative artistiche e culturali dentro il parco e, in aggiunta, un chiosco di design per servizi di ristoro. Il direttore culturale della Fondazione, Francesca Colombo, assicura: “Faremo maratone con letture animate, workshop, performance, visite guidate…”.