Fondi alle periferie: tutto come prima anche per il Progetto Niguarda L’assessore Maran: “ll Governo cede alle legittime proteste dei Comuni”

Èil terzo mese che dibattiamo del tema scottante dei mancati fondi alle periferie scaturito a seguito di una insensata scelta del Governo Conte che, con un colpo di spugna, ha cancellato i finanziamenti messi a disposizione dai governi precedenti per riqualificare le periferie delle nostre città. Ne è nato un braccio di ferro fra Governo e Comuni, rappresentati dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e alla fine i soldi, spariti con “un furto con destrezza” sono ritornati ai legittimi proprietari. Per chiudere la cronaca di questa poco piacevole vicenda abbiamo intervistato Pierfrancesco Maran, assessore a Urbanistica Verde e Agricoltura del Comune di Milano.
Negli ultimi mesi c’è stato un acceso confronto fra Anci e Governo per via dei tagli ai finanziamenti dei progetti per le periferie. Facciamo un breve sunto del contendere.
Nel 2016 il Governo Renzi ha lanciato un bando del valore di 2 miliardi di euro per finanziare o cofinanziare progetti di recupero e rigenerazione urbana sul territorio. Nonostante il Governo avesse già firmato convenzioni e preso impegni con i 95 Comuni che si sono aggiudicati il bando, ad agosto il Senato nell’ambito del decreto Milleproroghe ha votato un emendamento che bloccava i fondi e quindi gli investimenti sulle zone più delicate delle città. Tra agosto e ottobre l’Anci ha condotto una dura battaglia per il ripristino delle risorse, auspicando l’intervento correttivo della Camera.
Finalmente il 18 ottobre l’annuncio del sancito accordo Governo/ Anci. Ci spiega cosa sancisce questo accordo? Il Governo ha ceduto di fronte alle forti pressioni dei Sindaci, compresi quelli della Lega e dei Cinque Stelle?
Fondamentalmente si torna alla situazione precedente, con tutti i progetti finanziati. La differenza è che il Governo procederà con il rimborso spese e non più con un anticipo ai Comuni del 20%. È una battaglia vinta da Anci e dal suo presidente De Caro, che con determinazione ha portato a termine una trattativa lunga e difficile che riguarda 95 comuni italiani di tutti gli schieramenti politici, una battaglia sostenuta anche dai tanti cittadini che in tutta Italia, come a Milano al Quartiere Adriano, si erano mobilitati perché fossero ripristinati i finanziamenti dello Stato.
Nel concreto quali ricadute avrà per Milano il sopraccitato accordo?
Significa che con la certezza dei 18 milioni del Governo, che si sommano ai 18 stanziati dal Comune, entro fine anno potremo approvare i progetti esecutivi per la scuola media e il prolungamento della metrotranvia 7, che si aggiungono a quello per il secondo lotto del parco già approvato, tutti interventi indispensabili per completare il Quartiere Adriano e portare finalmente i servizi che mancano, insieme al completamento della Rsa, per cui sono iniziati i lavori. Sempre grazie ai fondi del Bando Periferie è stato possibile l’interramento dell’elettrodotto aereo che attraversa il parco di via Adriano e il parco rurale di Cascina Gatti, intervento incluso nel pacchetto di misure indicate della Città metropolitana, che in totale ha ottenuto 40 milioni di finanziamenti per interventi diffusi sul territorio.