Gli 80 anni di storia della scuola Locatelli

Con grande piacere il 16 ottobre partecipo in via Veglia 80 alla festa per gli 80 anni della scuola Locatelli come “inviata” di Zona Nove. Vengo accolta con calore dal dirigente scolastico prof. Peri (vedi foto) che mi “affida” alla prof.ssa Daniela Di Rienzo, curatrice dell’interessante mostra. L’insegnante mi fa provare notevoli emozioni mostrandomi gli scritti, gli articoli di giornali dell’epoca e facendomi notare che la maestra Brunner (ebrea), nel 1937, per le leggi razziali vigenti, venne risparmiata dai campi di sterminio e continuò ad insegnare per merito del direttore di allora A. Servida. Ma lasciamo a lei, che vi è stata alunna negli anni 60-70, nel periodo cioè delle classi divise, femminili e maschili, tutte con il banco porta calamaio per intingere i pennini per la scrittura, il racconto della scuola: “La storia di una scuola, e in particolare di una scuola primaria, è la somma di tante storie. In essa confluiscono l’infanzia di un’intera comunità, le aspettative e i progetti di bambini e genitori, il lavoro di insegnanti e bidelli, ma anche le scelte e le realizzazioni che nel tempo i dirigenti hanno compiuto. All’interno di questo microcosmo operano poi le politiche e gli interventi in materia di educazione e di istruzione di un’intera nazione, l’evolversi del costume, delle condizioni di vita, della cultura di un popolo. Il nostro lavoro si è articolato su più fronti: abbiamo consultato gli archivi, letto i documenti scolastici, soprattutto i registri dei maestri, che forniscono una vasta gamma di informazioni non solo sul programma didattico e sulle attività svolte nelle classi, ma anche sul numero, la provenienza e la condizione sociale degli alunni. Abbiamo raccolto testimonianze, immagini, messe a disposizione da ex alunni. Si è percorso il filo dei ricordi, sfogliato album di fotografie, affinché dal passato riemergesse un particolare, un episodio, un personaggio che facesse riecheggiare il suono lieve di un’epoca. Sono tornati alla memoria l’odore della cartoleria Dondi aperta in v.le Zara più di 80 anni fa, tappa obbligata di tutti gli scolari, la macchia d’inchiostro sul foglio bianco, la voce che dall’altoparlante invitava al canto dell’inno di Mameli e quella del custode che apriva le porte della scuola, le trecce tirate dai compagni dispettosi, lo scambio di figurine, le lacrime del primo giorno di scuola e le poesie imparate a memoria, sono tornati tanti ricordi che hanno cominciato a rincorrersi senza più arrestarsi. Tutto questo ci permette di conservare la “memoria” di un luogo che, per essere legato all’infanzia, è da tutti sentito come luogo del cuore”. Poi, alle 16,30, inizia la festa in giardino con vari genitori, alunni di etnie diverse e si ascoltano i vari interventi, alcuni molto toccanti, di ex direttori, ex alunni, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (dove nel 1947 sono stati ospitati molti profughi di Pola, in aule che divennero vere e proprie stanze di una casa), che vennero anche aiutati dalle persone che abitavano vicino alla scuola. Tra i tanti intervenuti desidero ricordare l’insegnante Bruna Bianchi Dandolo che, dal 1971 al 1991, insegnò religione e che ora, 86enne, sprigiona tutta la gioia e la vocazione della sua professione. Infine il coro degli alunni con l’inno della scuola composto dal m° Zielinski e testo dell’insegnante Gessica G. Gigliotti (anche curatrice del fascicolo sulla storia della scuola distribuito ai presenti). Dal 2013 nasce l’Istituto Comprensorio “Locatelli-Quasimodo” che raggruppa 4 scuole: due primarie (Locatelli e Rodari) e 2 secondarie di I grado (Tommaseo e Quasimodo). È scritto sul fascicolo: “Ma cosa sarà della Locatelli? Lo sapremo solo vivendola! Ma sarà bello ciò che verrà se vi sarà ancora chi insegnerà ad amare la conoscenza ed a gustare l’avventura dell’uomo nel tempo. Se insieme sapremo raccontare che la sapienza è la più grande ricchezza e che l’armonia con la vita è un tesoro prezioso!” E potrei scrivere ancora a lungo perché quel pomeriggio mi ha fatto rivivere anche la mia infanzia! Grazie a tutti coloro che ho conosciuto… anche alla collaboratrice scolastica, Gervasoni M. Luisa, che da 20 anni si prodiga lì.