“L’olandese il carabiniere e il convitato di pietra” di Giovanni Poletti denuncia: la mafia si sta radicando anche nell’Italia del nord

Secondo quanto affermato qualche anno fa dall’ex ministro degli Interni nonché ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, la mafia al Nord non esiste, è solo un’invenzione del giornali. Anche questo abbiamo sentito dire, negando palesemente l’evidenza dei fatti visto che attentati, estorsioni, roghi, qualche omicidio e condanne a secoli di carcere si sprecano anche nel ricco nord. Lea Garofalo si è suicidata? Il centro sportivo Iseo è andato a fuoco per autocombustione? Anche i tanti depositi di rifiuti bruciati nei quartieri del nord Milano, l’ultimo dei quali a metà ottobre, sono andati in autocombustione? Le riunioni mafiose nelle camere di degenza degli ospedali Niguarda e Galeazzi, documentate dalle intercettazioni ambientali, sono fantasia della Magistratura e delle Forze di Polizia? Il riciclaggio di denaro con i negozi di compro oro, sale scommesse e bar altra invenzione dei giornali? Il racket delle case Aler gestito da famiglie delle ‘ndrine? Gli affari nella movimentazione terra e nella fornitura di calcestruzzo gestite da aziende riconducibili a famiglie poco “raccomandabili”? Sono tutti segnali che indicano l’infiltrazione tentacolare della criminalità mafiosa nei nostri territori. Di tutto ciò si è dibattuto martedì 16 ottobre al Teatro della Cooperativa durante la presentazione del libro di Giovanni Poletti “L’olandese il carabiniere e il convitato di pietra”, che, con un racconto fluido, accattivante, denso di colpi di scena e di una bella storia d’amore, cerca di mettere in guardia i lombardi: la mafia esiste anche in Lombardia! Rompere l’assordante silenzio sull’insediamento mafioso nel Nord Italia è l’obiettivo del libro che ci ricorda che questa è un’emergenza da porre in primo piano rispetto a tutte le altre. La presenza criminale oltre a deteriorare i rapporti di solidarietà tra le persone devasta il tessuto sociale. Una storia quasi vera ambientata in un paese dell’alto lago di Como, il cui protagonista è Oreste, un Maggiore dei Carabinieri in pensione. Non un eroe ma una normalissima persona che viene coinvolta, e si fa coinvolgere, in un’avventura che non avrà una completa soluzione proprio perché il racconto è “una storia quasi vera”. Come quelle che riempiono le pagine di cronaca nera dei nostri quartieri, della Lombardia, del Veneto, dell’Emilia.