Il ritorno di “Nozze di sangue”

È il Sangue il vero protagonista del dramma teatrale che giovedì 13 dicembre torna ad essere rappresentato al Teatro Parrocchiale di San Carlo alla Ca’ Granda, e lo si capisce fin dal titolo: “Nozze di sangue”, dello spagnolo Federico García Lorca. La storia narra di amore, passione, vicende familiari, feste e matrimoni, ma è sicuramente il Sangue, con la “S” maiuscola a farla da padrone, rappresentando i legami familiari, “di sangue” appunto, ma c’è anche il sangue che scorre per vecchie lotte fra diversi clan, che fa scaldare gli animi, e li fa combattere fra loro, oppure che eccita i cuori di giovani amanti appassionati. Ed è ancora il Sangue, che si mescola alla terra durante la lotta, quella terra arida, che solo con il duro lavoro dà buoni frutti, ma che rappresenta l’altra protagonista del dramma, che dà lavoro, forza e sostegno, e che accoglie dentro di sé i corpi delle giovani vittime. E su questo sfondo si evidenziano i personaggi femminili: donne forti, ma anche rassegnate a vivere una vita già scritta, con lo scorrere lento delle stagioni a far da cornice al vagare di pensieri sul passato, che le stringe e le costringe a vivere giorni sempre uguali, vittime silenti di un ruolo definito, dove gli uomini lavorano, amano, agiscono, e le donne sono destinate a rimanere al loro posto. In un quadro così regolare e regolato, i personaggi non hanno nome: sono la sposa, la madre, la moglie, la suocera, il padre, lo sposo, la governante… E poi c’è Leonardo, il personaggio più passionale, che rompe lo schema e si oppone alle catene invisibili che lo costringono a vivere un ruolo: è da lui che partirà il dramma. Dopo i successi delle scorse stagioni, lo spettacolo è portato sul palco, ancora una volta, dalla Compagnia Teatrale Carlo Verga, con l’ottima regia del giovane Alessandro Avanzi.