L’Inter campione 1979-80 nel ricordo del sergente di ferro

Lo scorso 5 novembre al Bootleg Pub di via Salutati si sono ritrovati ex giocatori e tifosi nerazzurri per ricordare lo scudetto 1979-80 nel segno di Eugenio Bersellini.
Il campionato 1979- 80, l’ultimo disputato con squadre composte da soli calciatori italiani, vide il trionfo dell’Inter allenata da Eugenio Bersellini. Ben nove anni dopo l’ultimo scudetto di Invernizzi e più lontano ancora dai trionfi dell’Inter di Angelo Moratti degli anni ‘60, è stato il “primo” scudetto dei tifosi nerazzurri nati a cavallo degli anni ‘60-‘70. Il dodicesimo tricolore, un ricordo ancora nitido nella mente degli odierni quaranta-cinquantenni che hanno voluto festeggiare lo scorso 5 novembre al Bootleg Pub di via Salutati. Oltre 70 i tifosi accorsi al pub (“ma le richieste sono state almeno il triplo”, confessa Alessandro Polenghi gestore del locale) per ricordare quella stagione insieme ad alcuni campioni nerazzurri d’allora, Evaristo Beccalossi, Graziano Bini, Ivano Bordon e Alessandro Scanziani (non indossò la maglia nel 1979-80 ma giocò in quell’Inter dal 1977 al 1979), e a Laura e Barbara Bersellini figlie dell’ex mister interista scomparso nel settembre del 2017.
Proprio il ricordo affettuoso del Sergente di Ferro, ma dal cuore buono, è stato il momento più emozionante della serata. Partendo da quello di Evaristo Beccalossi: “Poco o tanto che sono riuscito a raggiungere nella mia carriera lo devo a lui. Faccia da duro, ma umanissimo. Quanto mi è stato dietro… io non ero un gran professionista e lui mi parlava un sacco, mi regolava l’alimentazione, mi puniva. Una volta rimasi una settimana in ritiro, poi segnai un gran gol alla Lazio e mi disse: hai visto che ti fa bene? Mister, risposi, ma io mica posso stare in ritiro a vita per giocare a pallone. Mi faceva correre sotto i temporali e voleva convincermi di quanto fosse bello il rumore della pioggia”; a quello di Graziano Bini: “Ad Appiano Gentile, in pieno inverno, si ruppe l’impianto di riscaldamento e nelle stanze cominciò a fare un gran freddo. Come capitano chiesi al mister di permettere ai giocatori di tornare a casa a dormire. “Non se ne parla neanche, ci adatteremo” – fu la sua risposta -. E per far capire meglio la sua decisione aggiunse: “Pensate agli stenti e ai sacrifici dei contadini di fine ‘800 raccontati nel film ‘L’Albero degli Zoccoli’ (film del 1978 diretto da Ermanno Olmi, ndr)”. Un Sergente di Ferro dal cuore buono che per tantissimi anni ha aiutato, donandole del denaro, Giovanna Romanato, una donna di Genova che da 62 anni vive con il polmone d’acciaio. E proprio per aiutare questa signora come sarebbe piaciuto al mister, durante la serata, su suggerimento della figlia Laura, è stata organizzata fra i partecipanti una lotteria con in palio una seconda maglia di quell’Inter scudettata firmata da tutti gli ex giocatori nerazzurri presenti.