La rivoluzione dei trasporti pubblici è in atto in zona 9. Spostamenti veloci, meno traffico e meno smog

Uno: Lilla fino a Monza. Due: Metrotranvia 7 fino al Quartiere Adriano e poi Cascina Gobba. Tre: Metrotranvia Milano- Limbiate (vedi numero scorso). I nuovi trasporti pubblici metropolitani comporteranno emissioni zero, ridimensioneranno il traffico automobilistico con considerevoli benefici sia per l’ambiente sia per chi vive e lavora in città. Si calcola che solo l’avvio a regime delle nuove linee M4 e M5 possa: ridurre di 30 milioni gli spostamenti annui su auto; produrre un calo delle emissioni pari a circa il 2%; portare a un abbassamento del consumo annuo di petrolio di circa 16 milioni di tonnellate.

• La Lilla fino a Monza: nella Finanziaria i 900 milioni per realizzarla Anche in questo caso, così come avvenuto qualche mese fa con il decreto periferie, c’è stato un lungo braccio di ferro ma alla fine ha prevalso il buon senso e quindi possiamo affermare che il prolungamento della M5 fino a Monza esce dal libro dei sogni ed entra nell’elenco dei progetti strategici che verranno realizzati nei prossimi anni nella congestionata e inquinata area milanese. Come come potete leggere nel documento qui a lato approvato dal Municipio 9, inizialmente il Governo presieduto da Giuseppe Conte cancella i finanziamenti per prolungare la M5 fino a Monza ma poi ci ripensa e sblocca i 900 milioni di euro, che uniti ai 300 già reperiti dagli Enti Locali, permetteranno di portare, a partire dal 2026, la Lilla fino alla città capoluogo della Brianza, ovvero allungare l’attuale percorso di ben 12 km verso nord, unendo con una metropolitana all’avanguardia due capoluoghi di Provincia. Esultano tutti i rappresentanti delle Istituzioni, sia locali sia nazionali e per una volta diciamo che hanno ragione: con il buon senso messo in campo da maggioranza e opposizione si realizzerà un’infrastruttura strategica per la locomotiva d’Italia! L’intera opera sarà completamente finanziata in nove anni, dal 2019 al 2027, con importi che dai 15 milioni dell’anno prossimo andranno via via a crescere. Il bello viene adesso perché il cronoprogramma che si vuole rispettare è veramente serrato: inaugurare le 11 nuove stazioni nel 2026, l’anno che per Milano potrebbe vedere concretizzarsi il sogno olimpico e per arrivare pronti a questa data significa iniziare a scavare nel 2021 che, a noi comuni mortali, sembra un’eternità ma che in realtà è dietro l’angolo per tutto quello che c’è da fare. E infatti il progetto di fattibilità tecnico/economico è già stato inviato a Roma e nel contempo si lavora al progetto definitivo che deve essere pronto entro l’autunno prossimo. Poi sarà la volta del progetto esecutivo, la gara per assegnare l’appalto miliardario e cinque anni di lavori. Rammentiamo che il prolungamento della M5 partirà da Bignami M5, passerà tra Sesto e Cinisello Balsamo e interscambierà con la nuova stazione della M1 Monza-Cinisello, che sarà pronta a fine 2020 e avrà un parcheggio di interscambio di 2.500 posti. Poi entrerà a Monza, passando vicino alla stazione FS e al capolinea di tanti bus della provincia di Monza e Brianza. Infine raggiungerà il centro di Monza, la Villa Reale e il Parco di Monza, l’Ospedale S. Gerardo, il polo istituzionale della Provincia di Monza e Brianza dove verrà realizzato un altro parcheggio a servizio della Brianza e della Milano-Lecco e un altro interscambio con i bus della Brianza.

• Municipio 9: tutti d’accordo per il prolungamento della M5 fino a Monza A inizio dicembre il Consiglio di Municipio 9 ha votato all’unanimità la mozione, presentata da Stefano Indovino (Pd), nella quale si chiede il prolungamento della M5 fino a Monza. Ecco uno stralcio del documento approvato dal parlamentino di via Guerzoni:
• Premesso che: in data 29 ottobre si sono riuniti in seduta congiunta i Consigli Comunali di Milano e Monza per discutere del futuro della linea metropolitana M5; Gli enti coinvolti hanno dichiarato di poter mettere a disposizione 350 milioni per il completamento dell’opera, chiedendo al Governo d’impegnarsi per una cifra pari a 900 milioni di euro, così da raggiungere la cifra necessaria a coprire tutti i costi, stimati in 1.250 miliardi.
• Preso atto che: Il Governo ha dato parere negativo – bocciandolo – ad un emendamento presentato in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati dall’on. Mandelli in cui si prevedeva lo stanziamento di 900 milioni indispensabile per attivare l’iter che porterebbe alla stesura del progetto esecutivo del prolungamento della linea metropolitana M5 fino a Monza.
• Considerato che: Fra qualche giorno ci sarà una nuova possibilità di presentare un emendamento uguale o simile al Senato, con l’obiettivo di sbloccare i finanziamenti per l’opera in oggetto. Il prolungamento della M5 in Brianza comporterebbe enormi benefici per il nostro territorio, sgravandolo innanzitutto di una percentuale significativa di auto che entrano in città da alcune delle principali arterie viabilistiche presenti nel Municipio 9.
• Si chiede: Al Presidente di Municipio e al Presidente del Consiglio di Municipio d’inviare una lettera congiunta, da recapitare tramite posta elettronica dopo averne protocollato il testo in Municipio, a tutti i senatori eletti nel collegio senatoriale comprendente il territorio del Municipio 9, in cui li si solleciti a sostenere qualsiasi iniziativa parlamentare volta allo stanziamento dei fondi necessario per il completamento di un’opera che porterebbe enormi benefici sul nostro territorio.

• Metrotramvia 7: approvato il definitivo progetto di prolungamento Fine anno con il botto per alcuni progetti strategici della Milano del futuro che hanno importanti ricadute anche sui nostri quartieri. Con viva soddisfazione la Giunta Sala comunica di aver approvato il progetto esecutivo del prolungamento della metrotranvia 7 da via Anassagora al Quartiere Adriano: si tratta di 1,5 chilometri di prolungamento che corre sui binari e che rientrano nel disegno della metrotranvia interperiferica nord Certosa Fs-Bovisa Fn-Ca’ Granda-Bicocca-Precotto-Adriano-Cascina Gobba M2 e che rappresenta una prima tratta funzionale rispetto all’ulteriore prolungamento della linea fino alla stazione M2 di Cascina Gobba per il quale è in corso di realizzazione il progetto di fattibilità tecnico-economica. Il costo è di oltre 15,8 milioni di euro dei quali 7.9 milioni sono finanziati dallo Stato attraverso il bando periferie quello che il Governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte voleva cancellare e che ha portato a uno scontro senza precedenti con l’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e 7.9 milioni di euro direttamente dal Comune di Milano. Per tutte le opere connesse a questo prolungamento è previsto l’affidamento di gara e l’avvio dei lavori tra fine 2019 e inizio 2020 e termine degli stessi, come da programma, a fine 2021. Prosegue nel frattempo anche l’iter del progetto di prolungamento della metrotranvia dal quartiere Adriano verso Cascina Gobba M2. (Anna Aglaia Bani)

• Tariffazione unica integrata: il Consiglio regionale dice no. Perché questa scelta di Lega, Forza Italia e 5 Stelle? Sono passati pochi mesi dall’articolo che abbiamo scritto sul nostro giornale per annunciare che, parallelamente all’aumento del biglietto di Atm, che non avrà alcun impatto sugli abbonamenti, si sarebbe finalmente giunti alla tanto sospirata introduzione dell tariffazione unica integrata, meglio nota come biglietto unico integrato, che avrebbe semplificato e armonizzato il costo dei trasporti pubblici nel vasto territorio della Città Metropolitana e aree limitrofe. Come non detto. Dopo un lungo e certosino lavoro di tutti gli Enti e Istituzioni coinvolti in questo progetto arriva un incomprensibile e inaspettato colpo di scena. Durante la discussione al Bilancio in Consiglio Regionale Lega, Forza Italia e Cinque Stelle hanno fatto ritirare alla Giunta lombarda di Attilio Fontana l’emendamento che avrebbe consentito l’introduzione della tariffazione unica integrata. Con il biglietto integrato si poteva girare per Milano prendendo l’autobus, la metropolitana e alcune tratte extraurbane gestite da Trenord con un unico ticket. Un dietrofront a nostro avviso fuori da ogni logica che condanna i cittadini metropolitani a pagare un abbonamento più caro rispetto a quello previsto dal biglietto unico integrato. E dire che a questo progetto di rimodulazione del sistema tariffario, che ha come obiettivo finale un trasporto equo ed efficiente, ci stanno lavorando da tempo i Sindaci dell’area metropolitana e l’Amministrazione di Milano e della Città Metropolitana, a prescindere dal colore politico delle varie Amministrazioni. Su quanto successo in Regione c’è stata una dichiarazione congiunta di Siria Trezzi, consigliera delegata alla Mobilità della Città Metropolitana di Milano, e Marco Granelli, Assessore ai Trasporti del Comune:
“Viviamo con preoccupazione la decisione della Giunta lombarda di ritirare, nonostante gli accordi politici, l’emendamento al bilancio che avrebbe consentito l’introduzione del biglietto unico integrato nei territori di Milano e Monza. Una misura che avrebbe portato agevolazioni a giovani e anziani, alla razionalizzazione dei titoli di viaggio e a grossi risparmi per i pendolari che si muovono in queste aree (ad esempio ad Arese, Rho o Monza l’abbonamento annuale sarebbe passato dagli attuali 685€ a 552€ circa, mentre il biglietto Assago-Milano o RhoFiera-Milano dagli attuali 2,50€ a 2€). Dopo diversi mesi di lavoro politico e amministrativo tra Comune di Milano e Città Metropolitana, eravamo ormai a un passo dall’introduzione di questa misura tanto attesa da cittadini e amministratori locali che da anni ci chiedono di porre fine alla giungla tariffaria in cui devono muoversi quotidianamente decine di migliaia di pendolari. Il dietrofront di Regione però blocca tutto e i primi a pagarne le spese saranno lavoratori e studenti. Questa scelta di Regione deriva da giochi politici contro l’amministrazione milanese a opera di Forza Italia, 5 Stelle e Lega, che hanno più interesse ad abbassare Atm al livello di Trenord o Atac piuttosto che a lavorare per alzare il livello di queste ultime a quello di Atm.”

La mobilità è il tema metropolitano per eccellenza e arrivare a un sistema di tariffazione più equo e omogeneo contribuirebbe allo sviluppo economico e sociale di quest’area. Per questo motivo l’introduzione del biglietto unico integrato è così importante e il dietrofront della Giunta regionale così grave, perché vuol dire non poter offrire ai cittadini lombardi servizi migliori a costi più contenuti. Chiediamo quindi a Palazzo Lombardia di trovare una soluzione, in collaborazione con tutti i soggetti pubblici coinvolti, al fine di giungere alla necessaria intesa che la Regione stessa deve esprimere. Perché un’Area metropolitana milanese maggiormente integrata aiuta a diminuire il traffico e l’inquinamento e significa una Lombardia più forte.