“Salvini e Di Maio fanno di tutto per nascondere cosa c’è scritto sulla finanziaria”

Franco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)

Sembra che chi ci governa in questi giorni stia provando a distrarci, facendo annunci al popolo dalle piste da sci o vestendo divise di tutti i generi o abbracciando pluripregiudicati capi ultrà pensando che questo possa nascondere i fallimenti che si registrano quando la mafia uccide persone sotto protezione o accadono fatti come quelli di Inter-Napoli. Ogni cosa è utile per Salvini, Di Maio e compagnia bella, per non raccontare davvero cosa c’è scritto nella finanziaria votata nell’ultimo momento utile per evitare l’esercizio provvisorio scavalcando il Parlamento e impedendo non solo alle opposizioni, ma a tutti i rappresentanti dei cittadini, di discuterne, emendarla e addirittura conoscere ciò che si stava votando. Intanto va detto che l’arroganza del tirem innanz e del non molleremo mai sul deficit al 2,4%, ha dovuto ritirarsi e prendere atto che la crescita in Italia sarà molto più bassa di ciò che prevedevano e che quindi si potevano investire per i servizi e l’economia, per i cittadini, 10 miliardi meno di quelli annunciati. Di quei 10 miliardi, 5 sono stati tolti alle due misure simbolo del governo: quota 100 e il reddito di cittadinanza. Cosa siano questi provvedimenti, chi ne beneficerà, per quanto e a che condizioni verranno erogati, nessuno lo sa, i decreti che li definiranno non ci sono, quello che è certo è che mancheranno tanti soldi rispetto a quelli previsti. A fronte di queste iniziative che indubbiamente sono state caricate di speranze e di promesse che vedremo come e per chi saranno realizzate purtroppo, nella finanziaria ci sono moltre altre cose. Per far quadrare i conti aumentano la pressione fiscale, riducono gli investimenti e complessivamente la spesa per i servizi. Ma quando si chiede con quali risorse si pagano quota 100 e il reddito di cittadinanza ti danno risposte sconclusionate. Parlano dei tagli (in realtà contributi di solidarietà per 5 anni) delle pensioni d’oro che in realtà faranno entrare solo qualche decina di milioni. Il grosso di questa manovra la pagheranno i cittadini più deboli e i giovani di questo Paese, si pagherà coi condoni. Fatemi raccontare cosa è questa manovra elencando 5 interventi che insieme ben la sintetizzano. Innanzitutto, comportando il blocco della indicizzazione delle pensioni fino al 2021, ridurrà il reddito disponibile per tanti che con quel reddito mantengono se stessi e, spesso, le loro famiglie (pochi soldi dicono, in realtà tre miliardi in tre anni). Ma la misura che pone una ipoteca sul nostro futuro è quella di aver introdotto nuove clausole di salvaguardia a garanzia del contenimento del deficit. Se quest’anno si sono dovuti trovare 12 miliardi per non aumentare iva e accise, il prossimo anno ne serviranno 23 e nel 2021 28. Questo significa che o si dovranno tagliare in modo drastico i servizi o si dovrà aumentare l’Iva. In ogni caso saranno i più deboli a pagarne il prezzo e certamente il futuro di questo Paese perché difficilmente ci potranno essere risorse da investire per avere più posti di lavoro e una maggiore crescita. In terzo luogo raddoppiando le tasse alle associazioni no profit si colpisce chi aiuta, chi svolge un ruolo fondamentale per garantire aiuto e assistenza nel nostro Paese. Il raddoppio dell’Ires è in vigore e lascerà alle organizzazioni senza fine di lucro meno soldi da destinare alla solidarietà a gran parte di chi svolge spesso un ruolo di sussidiarietà e che oggi è fondamentale per garantire i più deboli nelle nostre città. Ancora, aumentando le entrate dal gioco, si aumentano le tasse sulle scommesse e le slot e si prorogano le concessioni per le scommesse (senza ridurre i punti gioco) e i termini per la dismissione del 30 per cento delle slot che aveva previsto il governo precedente. Insomma di fronte al bisogno di finanziare la loro propaganda elettorale chi si era impegnato a ridurre domanda e offerta di gioco ora lascia tutto com’è e aumenta le previsioni di entrata da quel settore, alla faccia dei proclami sulla lotta alle ludopatie. Infine questa è la finanziaria in cui chi ha fatto della battaglia per la legalità un carattere distintivo accetta, dopo il condono per le case abusive di Ischia, di condonare le tasse non pagate e addirittura porta da 50 milioni a 150 milioni il limite al di sotto del quale i comuni possono fare appalti senza gara, con quegli affidamenti diretti che in passato, prima che fosse portato a 50 il limite, hanno fatto la fortuna di tante organizzazioni criminali.