Che fare per garantire la sicurezza nel viale? Risponde il comandante di Polizia Locale Maurizio Carnazzola

Risponde il comandante di Polizia Locale Maurizio Carnazzola
Dopo l’ennesimo incidente in viale Fulvio Testi (vedi sopra), abbiamo contattato Maurizio Carnazzola, che per 24 anni è stato Comandante della Polizia Locale in alcuni Comuni dell’hinterland milanese.
Come commenta l’incidente tra un’ambulanza in attività di soccorso e un’auto all’incrocio con via Santa Marcellina?
In linea teorica e secondo il Codice della Strada (art. 177) i conducenti dei veicoli di soccorso che nell’espletamento di servizi urgenti di istituto usino congiuntamente il dispositivo acustico di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi e le prescrizioni, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza. Il conducente di un veicolo che si trovi sulla strada percorsa dai veicoli di soccorso, appena percepisce il segnale acustico di allarme, ha l’obbligo di lasciare libero il passo.
Quali sono le principali cause degli incidenti stradali?
Dalle rilevazioni Istat (anno 2017) le principali cause degli incidenti stradali mortali si possono attribuire a comportamenti errati di guida: le tre principali sono la distrazione, il mancato rispetto delle regole di precedenza e del semaforo, la velocità troppo elevata. A seguire vengono poi la mancata distanza di sicurezza, le manovre irregolari e anche il comportamento scorretto del pedone.
Ritiene utile ai fini della sicurezza stradale l’autovelox sul viale?
Indubbiamente il controllo della velocità sul viale tende a mitigare la pericolosità dell’ eccesso di velocità nella guida e dunque a ridurre le probabilità di incidenti. Molte sono ancora tuttavia le trasgressioni e di conseguenza le sanzioni rilevate in automatico dall’apparato autovelox. Diversi automobilisti che sono stati sanzionati se ne lamentano, ma la necessità di controllare la velocità è un imperativo categorico del Codice della strada. Peraltro lo richiede la conformazione stessa del viale, una strada che assume le caratteristiche di “strada urbana di scorrimento” che in qualche modo “invita” ad andare veloce. Negli anni prima della posa dei semafori, il viale aveva la terribile nomea di “viale della morte” per il numero di incidenti e di pedoni coinvolti con esiti spesso gravi. Poi venne il periodo dell’“onda verde” quel fenomeno per cui se partivi da Lagosta a una velocità costante di poco superiore ai 50 km orari, infilavi, senza doverti fermare, tutti semafori verdi fin quasi in Bicocca.
Quali ulteriori cambiamenti alla viabilità si sentirebbe di suggerire?
Il dilemma consiste se sia possibile agire sulla conformazione del viale oppure se si debba agire sui comportamenti di guida dei conducenti dei veicoli. Mi appare assodato oramai che sia impossibile apportare modifiche strutturali di rilievo a Viale Fulvio Testi tipo: riduzione delle corsie o restringimenti del calibro della sede stradale, sopraelevazione degli attraversamenti pedonali, rotatorie, posa di ulteriori impianti di semaforizzazione etc. Mi appaiono tutti interventi da escludere in quanto non realizzabili o pericolosi per la circolazione. Suggerirei piuttosto la posa di segnaletica stradale a contenuto divulgativo inerente il pericolo derivante dall’eccesso di velocità e dalla violazione del semaforo rosso, dal sorpasso sulle corsie di destra e dall’assenza della distanza di sicurezza. Promuoverei campagne informative e di educazione stradale rivolte specificatamente ad adolescenti, adulti e anziani per correggere tutte le modalità di guida che sono causa di sinistri stradali e che abbiamo elencato sopra.
Che fare per dare una maggiore tutela ai disabili nell’attraversamento del viale?
Mi pare che i disabili siano sufficientemente tutelati nell’azione di attraversamento del viale. Numerosi semafori sono approntati con segnali sonori per non vedenti e soprattutto presso i principali incroci semaforizzati vi è la presenza di passaggi a raso spaziosi e confortevoli per il transito di eventuali carrozzine dei disabili motori. Occorrerebbe piuttosto verificare e, ove non vi fossero, realizzare scivoli presso i cosiddetti attraversamenti pedonali a metà del viale anche qualora siano regolati dal semaforo. Si dovrebbe invece provvedere a tutelare pedoni e disabili nel transito sul marciapiede, dal passaggio di velocipedi e addirittura di ciclomotori, che hanno eletto il marciapiede a pista ciclabile. Spesso le loro manovre di guida mettono a rischio entrambe le categorie di utenti “deboli” della strada.