Le Transumanze della Memoria

Dal 4 dicembre scorso fino al 6 gennaio, presso la Casa della Memoria, in via Confalonieri 14, il Teatro Pane e Mate ha proposto concerti, spettacoli teatrali e incontri culturali che hanno animato gli spazi all’interno della struttura. Valeria Zanoni, ufficio stampa di CantiereMemoria 2018-19, spiega: “Il nostro tema guida, di grande attualità e molto profondo, è stato il sogno di allargare i confini, di abbattere i muri della Terra che è la nostra casa comune. Per questo il titolo ‘Transumanze’: se una volta erano i pastori che si mettevano in marcia e, in alcune regioni italiane accade ancora, stando attenti a non rovinare il terreno e a lasciare, comunque, un solco chiaro per i posteri, oggi l’esodo dei nuovi migranti è spesso molto più drammatico, a volte tragico. Quindi in un’epoca di nuovi muri chi parla di incontro tra culture, di frontiere da attraversare sembra quasi che parli di un sogno. Ma un sogno che conviene perseguire se si vuole illuminare l’orizzonte del futuro. Le suggestioni poetiche delle installazioni artistiche hanno portato i visitatori a compiere un viaggio colorato e molto emotivo tra passato, presente e futuro. Con la Giostra (vedi foto) siamo entrati nel mondo di quando eravamo bambini; con il Bosco del passato abbiamo sentito le voci di chi ci ha preceduto e non c’è più (voci della Memoria: dagli archivi di Anpi, Aned, Istituto Nazionale F. Parri, Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e Associazione Piazza Fontana); con la Sabbia cinetica è stato impossibile costruire barriere e muri perché, dopo pochi istanti, crolla su se stessa. Infine il punto più in ombra di tutta l’installazione (ma anche il più colorato) ha rappresentato un territorio incerto ma pieno di speranza ed è stato fatto con una serie di bellissimi Telai di forma romboidale, messi a terra o al soffitto come lampadari. Pieni di colori, ogni visitatore ha contribuito all’opera del futuro annodando e intrecciando nastri, fili e spaghi con le matasse appese alla parete. Questa è stata la trama dei nostri pensieri. I vecchi cancelli (alcuni risalenti al 1800) che circondavano l’opera di Teatro Pane e Mate, erano simbolicamente spezzati e aperti al passaggio per favorire gli incontri. È stato un percorso che ci ha portato dalle testimonianze del passato a un futuro, sognato tra teatro e poesia, dove le barriere cadono!”