Premio alla Carriera alla “nostra” Serena Siniscalco

Domenica 27 gennaio, nello splendido Palazzo Parigi di Milano, si è svolta la cerimonia di premiazione del prestigioso Premio di Poesie della Fondazione “Amici di Ron”, alla sua quinta edizione il cui tema per le poesie concorrenti era quest’anno: “Un sorso di Vita”. La Fondazione prende il nome da Ron Hubbard, uno dei più apprezzati scrittori statunitensi. La poetessa Serena Siniscalco, che ricordiamo essere anche il presidente di giuria del nostro concorso “Poesiàmoci in Zona Nove”, ha ricevuto un premio alla Carriera nella gremita Sala dei Giardini di Palazzo Parigi, alla presenza di circa 400 partecipanti, insieme ad altri personaggi come Francesco D’Episcopo, Angioletta Masiero e Sara Rodolao. Il premio le è stato conferito dal poeta e scrittore Rodolfo Vettorello. Serena si ritiene onorata per questo riconoscimento perché reputa il Premio davvero importante. Le è stato conferito perché durante tutta la sua vita è stata una validissima promotrice culturale, membro di giuria in numerosi premi letterari, fondatrice e presidente del Premio Internazionale di Poesia “Streghetta” che ha promosso per 43 anni consecutivi. Un legame particolare ci stringe a Serena, la quale ha sempre aperto le porte alla nostra amicizia e incentivato chiunque ne avesse l’ispirazione, a scrivere ciò che si sente dentro, arricchendo l’approccio di ognuno alla poesia e donando i suoi consigli preziosi. Le raccolte di poesie di Serena Siniscalco sono dei diari poetici, proprio per questo lei li chiama Poesiàri. Nelle sue liriche racconta la vita di tutti i giorni e ogni avvenimento, che sia quotidiano o straordinario, è l’occasione per comporre una nuova poesia. Oltre a narrare di fatti personali o che l’hanno coinvolta o la coinvolgono particolarmente, non ha perso quasi mai l’occasione di scrivere con stupore anche di eventi semplici o naturali, che possono diventare meravigliosi quando vengono raccontati attraverso gli occhi di un poeta. “La poesia è un dono”, dice Serena Siniscalco, “che bisogna scoprire di avere, interrogando il proprio io. Solo raccontandosi si impara anche a conoscere se stessi”. Le sue poesie sono un insieme di armonia e musicalità, in una metrica che rispetta la semplicità tenendo conto della tecnica dell’arte poetica, che ha delle regole che secondo lei è doveroso rispettare: la punteggiatura, la metrica del verso, l’uso di parole semplici ma nello stesso tempo ricercate e comprensibili da tutti. “Come si evince dalla lettura, data la mia età d’oro della vita”, dice la nostra poetessa che festeggerà tra qualche mese 93 anni, “la poesia s’è alquanto illanguidita, ma s’è ammantata di una filosofia nuova di vita, d’una capacità di contemplazione e di introspezione, di una ragionevolezza, e, perché non dirlo, di una sorta di rassegnazione al tempo che ogni giorno mi si fa più breve. Tuttavia mi s’è accesa una lampada sul mondo ed ora vedo e m’accorgo di fatti e accadimenti mai prima presi in considerazione. S’è affinato il mio spirito e ho intuizioni novelle, sempre pronte ad essere tradotte sulla carta. Non mancano come sempre le memorie, ché la vita non è il vissuto ma ciò che la mente gelosamente serba”. La “Laurea donandus Appollinari” (meritevole dell’alloro di Apollo) per due anni (2010 e 2012) è stata gestita da Serena del Circolo Culturale premio Streghetta e celebrata nella sede dell’Università della Bicocca di Milano, Facoltà di Psicologia. Dal maggio 2013 è stata ceduta in onere dall’Università Pontificia Salesiana di Roma dove ha trovato la giusta collocazione nella Facoltà di Scienze di Comunicazione Sociale. Cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri a Serena e per ringraziarla per la sua amicizia, fondamentale per la parte artistica e poetica del nostro mondo e per l’aiuto prezioso donato da 8 anni a questa parte per “Poesiàmoci in Zona Nove”. Ricordiamo anche, per chi fosse interessato, che tutte le edizioni dei suoi Poesiàri sono acquistabili presso la libreria Cortina di Piazza Trivulziana a Milano.