Basket: la Nazionale Trapiantati a Prato

Ècon grande piacere e orgoglio che il 16 e 17 Febbraio, nella palestra dell’Oratorio di Pratocentenaro, abbiamo potuto ospitare una squadra particolare: la Nazionale Italiana Pallacanestro Trapiantati e Dializzati. Marco Minali, referente per Milano della Nazionale, ci racconta un po’ di loro e perché ha voluto con forza organizzare un primo raduno della squadra in previsione degli imminenti Mondiali di Newcastle (17-24 agosto).
“Da 20 anni la nostra Associazione, Aned onlus, – spiega Minali – promuove lo sport come potente mezzo di riscatto dalla malattia e di testimonianza attiva della voglia di vita e salute di dializzati e trapiantati. Aned è stata la prima associazione in Italia, e per lungo tempo l’unica, a organizzare una rappresentativa nazionale che partecipasse ad eventi sportivi internazionali riservati ai trapiantati. Tra l’altro Aned ha la sede nazionale proprio a Milano in Via U. Hoepli 3 ed è quindi motivo d’orgoglio poter esser nella mia città d’adozione; io sono di Bergamo e da quattro anni vivo e lavoro nel quartiere di Pratocentenaro. Negli anni dispari, con cadenza biennale, partecipiamo ai Mondiali, per contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica mondiale la cultura della Donazione di organi e del Trapianto, dimostrando sul campo tutta la vita riconquistata da chi l’ha ricevuto. Le competizioni si svolgono in tutto il mondo e lo scopo principale è il divertimento ma anche il fatto di dimostrare che dopo il trapianto si può fare sport”.
Tra di voi ci sono trapiantati d’organo provenienti da tutta l’Italia? “Certo, trapiantati di rene, polmoni, cuore, fegato, pancreas, midollo. Esiste un progetto ministeriale dedicato appunto a noi trapiantati dal titolo “Trapianto e Sport” che spinge tutti i pazienti a fare attività motoria, anche solo una passeggiata aiuta dopo un trapianto. Questa attività è risultata una cura, una medicina ulteriore, e i risultati si vedono. Noi siamo sotto il controllo della medicina dello Sport come i veri Atleti e le nostre performance di “malati” migliorano con l’attività sportiva. La squadra di pallacanestro si presenta con la medaglia di bronzo agli scorsi Mondiali di Malaga. Questo primo raduno ci serve per amalgamare il gruppetto che aspetta solo di scendere in campo”.
La vostra vita migliora tanto da permettervi grandi esperienze, come per esempio la tua ultima “passeggiata”… “Son uscito a fare due passi, e mi sono ritrovato a fare il Cammino di Santiago l’anno scorso. Una bella passeggiata di 900 km in un mese. Direi che la mia vita è proprio migliorata! Lo dovevo al mio donatore e volevo festeggiare i miei 25 anni di trapianto.”
Torniamo ai Mondiali. Dove si sono svolte le precedenti edizioni? “Sin dall’inizio abbiamo partecipato ai Mondiali di: Gold Coast, Australia (2009) – Göteborg, Svezia (2011) – Durban, Repubblica Sudafricana (2013) – Mar del Plata, Argentina (2015) – Malaga, Spagna.( 2017). Nel 2019 saranno a Newcastle in Inghilterra e fra due anni sarà la volta degli Stati Uniti.”
Quali sport praticate oltre alla pallacanestro? “Sono innumerevoli gli sport che un trapiantato d’organo può praticare nella nostra squadra. Dal ciclismo all’atletica, dalla corsa al lancio del giavellotto, dal nuoto all’arco, dalla pallavolo al basket, dalle bocce alle freccette, per non dimenticare il tiro con l’arco, introdotto quest’anno, il calcio, il bowling, il tennis, il golf”.
Quali sono le vostre aspirazioni ai prossimi mondiali? “Naturalmente la conquista di una medaglia è impagabile, ma non dimentichiamo una cosa importantissima: La nostra vittoria è partecipare. Noi abbiamo già vinto la migliore delle medaglie: la vita! Considera che i livelli sportivi sono diversi, non siamo campioni, anche se molti sono più forti delle persone “sane”, molti vengono ai mondiali anche solo per partecipare. È una grande festa della Vita! E quale migliore messaggio da trasmettere a chi ci segue? Si alla Vita, Si alla Solidarieta’ Si al Trapianto!”
Avete dei problemi per i prossimi Mondiali? “L’unico problema è che ci autotassiamo per partecipare, mentre la stragrande maggioranza delle altre nazionali sono finanziate dallo Stato o da aziende sostenitrici, e questo permette la partecipazione di un maggior numero di atleti. Il pacchetto di iscrizione ai Mondiali è abbastanza oneroso, e si fatica a trovare i soldi per poter partecipare in tanti. Ci sono squadre come gli Usa, l’Inghilterra, ma anche l’Iran, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Cile che partecipano con più di 100 persone e che vengono finanziati dallo Stato, e anche da privati, per partecipare e portare la loro testimonianza.”
Aned onlus vi supporta, immagino anche molto, ma i soldi per coinvolgere più persone non sono mai sufficienti? “L’associazione di cui facciamo parte ha ovviamente e giustamente come scopo principale quello di sovvenzionare e aiutare i pazienti in dialisi, quindi per la partecipazione ai mondiali vengono investite somme limitate. Noi stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa nostra necessità, anche a livello nazionale, perché abbiamo atleti da tutta Italia. Nell’ultima edizione dei giochi eravamo quasi 60 persone compresi gli accompagnatori, e il nostro scopo è di arrivare ai 100 atleti partecipanti”.
Una rappresentativa di venti atleti di tutti gli sport della Nazionale Trapiantati è stata presente nel pubblico a “Quelli che il calcio” lo scorso 3 febbraio. Come è stata l’avventura in Tv? “Stiamo un po’ spingendo su tutti i fronti perché, più ne parliamo, più riusciamo magari a toccare i cuori di qualcuno che ci possa aiutare a trovare i fondi necessari per portare più gente possibile e mettere in risalto che il trapianto è vita”.
Potremo rivedervi? “Questa prima esperienza con A.s.d. Tnt Pratocentenaro e con l’Oratorio ci ha permesso di incontrare belle persone, che ci hanno accolto a braccia aperte e grande disponibilità. Abbiamo proposto di tornare con la squadra di pallavolo in un ritiro dedicato e magari affrontare una formazione locale, sfruttando anche l’occasione e per parlare con la comunità di donazione e trapianto. Speriamo di potervi rivedere quanto prima”
Info: info@aned-onlus.it – 02.8057927 – Marco Minali 338.2526993.