Francesco Troiano porta Neruda a Niguarda

L’appuntamento è per il 6 aprile: l’attore, regista e autore Francesco Troiano torna a Niguarda per presentarci Pablo Neruda, il grande poeta cileno vissuto nel secolo scorso, in uno dei suoi momenti più intimi. “Suite per Neruda e il mare” è, infatti, il titolo del nuovo spettacolo che porterà in scena all’Argomm Teatro di Via Graziano Imperatore 40, il 6 aprile alle 21. Lo spettacolo si basa in parte sul libro di memorie del poeta intitolato “Confesso che ho vissuto”, in cui sono raccolti appunti, pensieri e riflessioni, accumulati nel corso della sua vita. Ma sono anche le storie delle sue collezioni, perché Neruda amava raccogliere oggetti insoliti: e così c’è la collezione di circa 15.000 conchiglie, oppure quella di polene, ossia quelle figure lignee, spesso femminili o di animale, che si trovavano sulla prua delle antiche navi, o ancora la collezione di bastoni da passeggio, o di maschere africane, di cartoline erotiche, di coleotteri, di navi in bottiglia, ecc. Tutti oggetti raccolti per lo più nelle sue tre spettacolari dimore, la “Isla Negra”, la “Sebastiana” e la “Chascona”, così originali e stravaganti. Ma come costruire uno spettacolo sui pensieri e appunti? “Ho immaginato che una delle navi in bottiglia potesse raccontarci di queste collezioni…”, ci spiega Francesco Troiano, “ho creato un testo teatrale immaginando che la Winnipeg, una barca che Neruda ha avuto quando era in Francia come ambasciatore cileno, potesse raccontarci tante storie, e magari anche le storie di quegli esuli della Spagna franchista che furono portati in Cile per essere utilizzati come manodopera. Ma è anche l’occasione per far conoscere le sue poesie, con la musica e le mie canzoni. È un lavoro accattivante e complesso, anche per l’apporto delle nuove tecnologie che verranno adoperate per portare il cinema a teatro, inserendo nello spettacolo pezzi di film e grafica computerizzata.” La rappresentazione sarà una sorta di gioco, quasi una narrazione di fiabe, con la descrizione delle varie collezioni di Neruda, e il supporto operativo di Riccardo Cabrini (audio, fono, video), Monica Galbiati (ballerina) e Laura Cantale (immagine computerizzata), con la produzione a cura del gruppo “Welcome in Cantalao”, che prende il nome proprio da un progetto di Pablo Neruda rimasto irrealizzato: Cantalao, un luogo per i poeti sconosciuti, dove scrivere e inventare e sviluppare la cultura.