Niguarda/Isola: stop alla plastica usa e getta negli esercizi commerciali, nei bar e nei ristoranti – “Milano Plastic Free”: un’iniziativa di Palazzo Marino in collaborazione con Confcommercio

Giulio Natta, Premio Nobel per avere inventato la plastica, si starà domandando da lassù come mai viene usata male questa sua straordinaria invenzione. La plastica e il suo mancato od errato smaltimento è diventato uno dei problemi mondiali. Laghi, fiumi e oceani sono invasi da montagne di plastica che stanno squassando il nostro pianeta. Contro questo uso scellerato dell’invenzione di Natta, Palazzo Marino lancia, in collaborazione con Legambiente e Confcommercio Milano, il progetto “Milano Plastic Free”, per sensibilizzare gli esercizi commerciali, i bar e i ristoranti presenti in via Borsieri e via Thaon de Revel (Isola), via Ornato e via Graziano Imperatore (Niguarda) e i loro relativi clienti ad “abbandonare” le plastiche monouso come bicchieri, posate, piatti, sacchetti e altri contenitori a favore di materiali alternativi, riciclabili e facilmente riutilizzabili. “Grazie a questa sperimentazione Milano si porta avanti in vista dell’applicazione della direttiva dell’Unione europea che dal 2021 vieterà l’utilizzo delle plastiche usa e getta non degradabili. La collaborazione con Legambiente e con gli operatori commerciali di Niguarda e Isola ci consentirà di promuovere atteggiamenti e comportamenti virtuosi capaci di modificare le abitudini dei consumatori e dei cittadini. Comportamenti che auspichiamo possano diffondersi con successo in tutta la città”, affermano gli assessori Cristina Tajani e Marco Granelli. Il progetto “Milano Plastic Free” coinvolgerà potenzialmente circa duecento esercizi commerciali presenti nelle quattro vie oggetto della prima sperimentazione. Nello specifico 54 tra ristoranti, bar e attività di somministrazione e 147 negozi di vicinato. Saranno i volontari di Legambiente, grazie a una capillare strategia porta a porta, a coinvolgere i titolari e i gestori di tutte le attività invitandoli ad aderire alla campagna “Milano Plastic Free”. Gli esercizi aderenti riceveranno la vetrofania disegnata per l’occasione. I volontari, insieme a ogni esercente, analizzeranno la tipologia e i consumi di plastica all’interno di ogni singola attività e proporranno in alternativa l’adozione di prodotti capaci di assolvere al medesimo uso ma più rispettosi dell’ambiente. Non mancheranno anche azioni di sensibilizzazione esplicitamente rivolte ai clienti degli esercizi: materiali informativi ad hoc consentiranno ai clienti di saperne di più sugli stili di consumo sostenibili e adottare comportamenti corretti nello smaltimento delle plastiche biodegradabili. Secondo i dati forniti da Amsa la nostra metropoli ogni anno produce circa 35.000 tonnellate di plastica. Il miglior modo per evitare la dispersione delle plastiche nell’ambiente, oltre ad utilizzare materiali alternativi, è fare una corretta raccolta differenziata. Milano ha superato la percentuale del 60%, confermandosi tra le metropoli più virtuose in Europa nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Grazie ai benefici del nuovo sistema di raccolta in città i quantitativi di plastica e metallo recuperati porta a porta sono passati da una media di 186 a 207 tonnellate alla settimana, con un incremento percentuale dell’11%.
(Anna Aglaia Bani)
Che ne pensano i commercianti di Niguarda? Intervista a Giorgio Bugliesi
Il progetto, presentato il 25 febbraio a Palazzo Marino, ha, come si è detto, l’obiettivo di sensibilizzare negozianti e ristoratori affinché rinuncino agli articoli in plastica monouso (piatti, bicchieri, posate, cannucce, sacchetti, bottiglie) per utilizzare quelli realizzati in plastica compostabile. La sperimentazione comincia nei quartieri Isola e Niguarda. Abbiamo quindi intervistato il presidente Ascoart Niguarda, Giorgio Bugliesi, cui abbiamo chiesto cosa ne pensano i commercianti di questo nuovo progetto. “È un tema complesso”, dice Bugliesi, “da una parte la Giunta Comunale ha deliberato questa sperimentazione che dovrà condurre a un chiarimento di come poter effettuare questo cambiamento; sono stati individuati i protagonisti, da un lato il Comune, dall’altro Confcommercio; in mezzo Legambiente, partner del Comune in questo progetto. Cerco di spiegare meglio quali sono i punti di difficoltà del progetto e come si tenterà di avviare questa sperimentazione. La plastica usa e getta ha costi decisamente inferiori rispetto a quella compostabile; questo vuol dire che i negozianti dovranno affrontare con l’aiuto di Legambiente un’analisi di costi e di benefici, reale e virtuosa. L’idea è di coinvolgere in questo processo anche gli effettivi destinatari, i cittadini stessi. Ci sarà una vetrofania che indicherà quali esercizi avranno aderito all’iniziativa. Ascoart Niguarda promuoverà eventi atti a far conoscere Plastic Free al quartiere; in quest’ottica mi sento di ringraziare ‘Zona Nove’ per la tempestività e l’attenzione con cui ha voluto occuparsi di questa campagna. Siamo tutti consapevoli che non si tratta di una battaglia contro la plastica, un materiale che può durare per moltissimo tempo, ma è il suo utilizzo usa e getta che è paradossale e può portare agli effetti di inquinamento planetario che sono sotto gli occhi di tutti”. Chiunque lo desideri è libero di accettare la sfida: lo hanno già fatto note realtà come l’Ostello bello e la Santeria. Gli assessori Tajani e Granelli non escludono la possibilità di ridurre la tassa sui rifiuti per i commercianti che prenderanno parte alla campagna Milano Plastic Free.
Cosa pensa di questa manovra? Può incentivare l’adesione dei commercianti a un progetto di così vitale importanza? “Deve diventare chiaro per tutti che premiare i negozi plastic free vuol dire fare la propria parte per un futuro meno inquinato. E questo sembra essere il momento favorevole per affrontare un tale cambiamento. Da ogni parte giunge la volontà di liberare il pianeta dal mare di plastica che lo avvolge. I negozianti sono consapevoli che questo cambiamento è indispensabile e rilanciano su un impegno ulteriore da parte del Comune. Sicuramente ridurre la tassa sui rifiuti per chi si converte al plastic free sarà un forte aiuto. Inoltre l’incremento della produzione di plastica compostabile potrebbe portare a breve a una riduzione dei costi per gli esercizi, costi che si ridurranno anche facendo fronte comune fra tutti gli esercizi nell’acquisto dei materiali, come consigliato da Legambiente. Anche le abitudini dei cittadini dovranno cambiare: se consumo un aperitivo, ad esempio, dovrò cercare di utilizzare un solo piatto, non uno per tartina… Difficile? La scommessa sta tutta qui, siamo sufficientemente maturi per pensare anche concretamente alla sfida che l’inquinamento pone, o ci fermiamo solo distrattamente a mettere un like sul post che ritrae una tartaruga ricoperta di plastica? I negozianti di Niguarda sono pronti ad accettare la sfida, sarà bello e costruttivo farlo insieme ai nostri clienti!”.
(Antonietta Gattuso)