Via Hermada: teatro tra comicità e riflessione

Al Teatro della Cooperativa tra marzo e aprile tre spettacoli, tutti inseriti in “Invito a Teatro”, fotografano con spietata ironia la realtà politico-sociale del nostro paese negli anni più recenti. La crisi economica, la presenza della malavita in ogni settore, da quello politico a quello economico, la mancata salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza, lo svilimento della scuola e della cultura sono solo alcuni dei problemi presenti da anni e mai risolti. Convinti che la colpa del caos italiano dipenda dall’elevato gruppo di partiti politici, Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli (foto) nello spettacolo prima nazionale “Noi siamo voi.Votatevi” in scena dal 5 al 24 marzo propongono una soluzione davvero geniale: fondarne uno nuovo, un partito che coinvolga la gente chiamata a decidere i punti essenziali di un programma come il simbolo, l’inno, dove trovare la sede del nuovo partito, quante penne acquistare per redigere l’atto costitutivo. Bisogna decidere tutti insieme perché, dicono i due attori, quella che propongono è una politica nuovissima “Noi siamo voi e voi siete noi”. Da qui l’invito che i due, improbabili candidati, rivolgono agli spettatori in sala perché dibattano con loro i problemi del paese e magari avanzino proposte. \
Lo spettacolo che si avvale della regia di Renato Sarti è un lavoro costruito con grande capacità, fa ridere ma anche riflettere seriamente sull’attuale grave situazione politica della nostra Italia. Ispirato ad “Eneide” di Virgilio è lo spettacolo “E intanto Enea” una produzione del Teatro Filodrammatici di Milano, testo e regia di Tommaso Amadio, cui potremo assistere dal 26 al 31 marzo. Il tema affrontato è il viaggio di Enea, l’eroe che fuggito da Troia in fiamme con il vecchio padre in spalla affronterà molte avventure nella ricerca di una nuova patria, una nuova casa in cui ricostruire la sua vita. È inevitabile il confronto con Ulisse, l’astuto e prode conquistatore greco celebrato da Omero che dopo la vittoria sulla città di Troia è costretto a vagare per 10 anni prima di poter far ritorno alla sua amata Itaca e alla sua casa. I due personaggi accomunati dall’esperienza del viaggio anche se spinti da motivazioni diverse ci riportano inevitabilmente a uno dei temi più critici dell’oggi, quello dell’immigrazione. Non è niente di nuovo, la storia umana è una storia di emigrazioni e da sempre nel mondo popoli interi per fame o per guerre si sono spostati in massa alla ricerca di nuove terre sperando in una vita migliore. Un problema di dimensioni universali a cui sembra non si possano trovare soluzioni e per questo ci spaventa.
“Chicago boys” è il nome del gruppo di economisti che negli anni Settanta avviò la teoria del neoliberismo dando inizio alla folle corsa verso il consumismo e alla speculazione finanziaria, ed è anche il nome dello spettacolo che vedremo a teatro dal 4 al 14 aprile. Scritto e diretto da Renato Sarti che insieme a Elena Novoselova ne è anche l’interprete, lo spettacolo sottolinea il divario abissale tra i pochissimi che continuano sempre più ad arricchirsi a spese del più del 99,85% della popolazione mondiale. Il protagonista, che vive in un bunker anti-atomico, immerso in acque putride di una vasca da bagno in compagnia di una donna oggetto, una escort russa, con uno sproloquio a sostegno dell’ideologia neoliberista cercherà nuovi adepti tra il pubblico, indifferente e incurante del fatto che il suo agire determina la rovina del nostro pianeta e dell’umanità. Quanto lontana è la saggezza del proverbio greco: “Se vedi che non ti sazi, fermati”. Quanti problemi, che mondo difficile è questo nel quale viviamo!. Per fortuna c’è Debora Villa che lunedì 18 marzo con la sua armata Brancaleone nello spettacolo “La vita è una cosa mer(d)avigliosa” ci regalerà ancora una volta suggerimenti utili a capire come sopravvivere allo stress della vita moderna.